
L’atmosfera che si è respirata sulle sponde del lago Maggiore domenica 10 marzo è stata quelle delle grandi occasioni: quasi duemila, infatti, i partecipanti alla sesta edizione della mezza maratona che percorre la sponda occidentale del lago tra Stresa e Pallanza. Moltissimi erano i “turisti del podismo” provenienti da regioni e comuni lontani (ma anche da paesi stranieri), entusiasti dello scenario, sicuramente tra i più belli che l’Italia può offrire, e graziati da una giornata tersa e calda come non se ne vedevano da in po’.
Il percorso è certamente suggestivo ma non del tutto facile: si parte infatti con una salita a Stresa, seguita da un’altra pochi chilometri dopo a Baveno. Poi il tracciato diventa pianeggiante, salvo rari falsipiani, fino a Feriolo e a Fondotoce. A questo punto comincia l’avvicinamento al paese di Suna, passato il quale si deve affrontare una facile salita per entrare nell’abitato di Pallanza e poi reimmettersi sulla statale che riporta i corridori verso il lago e davanti all’entrata di Villa Taranto. Gli ultimi tre chilometri risultano essere i più faticosi perché, oltre alla stanchezza sulle gambe, si presentano le ultime due salitelle che portano al rettilineo finale sul lungolago di Pallanza. Si può però dire che la fatica quest’anno sia stata attutita dalla presenza di un folto pubblico che ha incitato con entusiasmo i corridori lungo quasi tutti i 21 km della gara e soprattutto all’arrivo.
Buona l’organizzazione che è riuscita a gestire un numero elevato di atleti e ha assicurato la chiusura della statale per tutta la durata della gara; l’unica, a mio avviso, nota dolente è stato il ristoro finale, decisamente poco fornito rispetto all’elevato numero di iscritti. Per il resto, Paolo Ottone e la Sport-promotion potranno dirsi più che soddisfatti dell’esito della giornata.
La gara è stata dominata, come sempre, dagli atleti keniani: vincitore Luka Rotich (1h00’14’’), seguito dai connazionali Robert Kwambai e Ruben Limaa; primo atleta italiano Simone Gonin dell’Atletica Pinerolo. La prima donna è stata l’etiope Tadalek Bekele ((1h09’31’’), seguita dalla tedesca Mona Stockhecke e dalla prima italiana Viviana Vellati dell’Atletica Candelo.