Ma per fortuna che c’è il Riccardo …
Bagài,
dopo quasi tre anni ho indossato il pettorale di una mezza e l’ho conclusa con un “ragionevole” margine rispetto al tempo massimo; ma cosa c’entra il Riccardo? Il Riccardo sono io! Infatti l’organizzatore Gino Paolo ha voluto fare un omaggio al suo collega Giorgio Gaber e mi ha iscritto come Comparelli Riccardo.
Così con il pettorale “taroccato” alle 8,00 di ieri mattina ero sulla spiaggia del lido di Gozzano sul lago d’Orta, dove una riga tirata sulla sabbia dal piede di Paolino “Fast” Fastigari rappresentava lo start di una gara su più distanze; la classica maratona, la mezza e la 10km.
A Gozzano ci sono arrivato grazie agli amici super-maratoneti Gabriella&Franco, che mi hanno parlato di questa manifestazione che dura 10 giorni con ogni giorno le stesse distanze e percorsi; anzi, per i più “malati” c’è la possibilità di correre ogni giorno una seconda maratona con partenza alle ore 14,00.
Il percorso è veramente molto bello; per la sua descrizione rimando all’articolo pubblicato qualche giorno fa dal “cantautore” Gino Paolo; io me lo sono proprio goduto dal primo all’ultimo km (vabbè gli ultimi km a sèri propi sciùpà!); i 10,5km da fare avanti e indietro (2 volte per i maratoneti) costeggia il lago d’Orta a tratti nel bosco, a tratti a bordo lago con continui saliscendi; i più tecnologi davano un dislivello di circa +250m a giro; i due punti di controllo dei giudici Uisp erano posizionati in modo da evitare ogni possibile “tentazione” di taglio a cui, mi è sembrato di capire da un commento del Rizzitelli, lo scorso anno qualcuno aveva ceduto.
Al ritrovo in riva al lago c’erano tante persone che avevo conosciuto durante la mia “carriera” di maratoneta delle retrovie; in queste manifestazioni sono presenti tutti i più grandi giocatori di Maratokemon; se scrivo che hanno gareggiato molte atlete “cicciottelle” spero non si offenda nessuna; mi spiace avere mancato il Mario “Arigatò” Liccardi, la keniana pallida Ilaria Fossati ed il settimino Tundo, presenti fino al giorno prima; ma c’erano il Bigno, Fast, MauMuggianu, il Toschi (battezzato dalla banda pisana della Galla l’unico che corre le maratone con le pinne ai piedi), il primatista Ancora, il sabbioso Capecci, la Mocellin e la Gavazzeni; diversi paesi stranieri erano rappresentati: Inghilterra, Irlanda, Germania, Norvegia, Francia, Israele, Austria e perfino l’India con il simpatico Silvabalan.
Organizzazione casalinga, ma efficiente; tutti i servizi erano garantiti: spogliatoi, docce, deposito borse, ristori ben forniti (frutta fresca e secca, pomodori, uvetta, biscotti, sali, acqua anche gassata e …cocacola da me assai gradita!); il percorso non era presidiato ma le indicazioni erano posizionate ottimamente comprese quelle dei km parziali; nei brevi tratti aperti al traffico le auto erano comunque poche e non davano fastidio. Misurazione dei tempi manuale e controllo da parte dei giudici in due postazioni chiave. Servizio fotografico gratuito ed efficiente all’arrivo ed ai ristori. Pettorale personalizzato per i pre-iscritti.
A noi giornalieri è stata data una medaglia “standard” mentre chi era iscritto per tutti i 10 giorni riceveva una medaglia tipo tessera del puzzle per comporre poi un “magamedaglione” finale. Niente pacco gara; i costi di iscrizione giornalieri erano a mio avviso medio-alti (io ho pagato 20,00 euro per la mezza); d’altra parte visto il numero di partecipanti non elevato, credo bastassero appena a coprire i costi (ieri eravamo in 91).
Io sono partito con calma in compagnia di Franco; erano tre anni che non facevo una mezza; a correre non ce la faccio più però riesco a tenere un buon passo; sono stato “schiscio” nella prima parte su ghiaietto e sterrato con radici; ho dato il meglio di me tra il 6° ed il 15° km nonostante le salitelle; a me piacciono molto i percorsi in cui incroci chi sta tornando; puoi fare il tifo ed applaudire quelli veloci ed incoraggiare quelli in difficolta; all’ultimo ristoro c’era il Muggianu che aveva corso la maratona il pomeriggio precedente e con lui ho fatto l’ultimo tratto ciacolando di gusto per non dare retta ai piedi stanchi che si lamentavano del fondo sconnesso.
In conclusione è stata una bellissima mattinata in ottima compagnia; dopo tre anni ho finito una mezza e la cosa mi ha reso molto felice; il tempo finale è stato “ben” al di sotto del limite massimo, anche se rimane comunque irraggiungibile per l’amico Sciancato, anche nei suoi momenti di peggior forma (Dottor Marco, non mi batterai mai!).
Alla prossima,
Ettore “Riccardo” Comparelli