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D-Ambruoso Michele Ricordate quel vecchio adagio che racconta che il buon vino migliora con il passar del tempo? Va bene anche per Michele D’Ambruoso, solo che Michele non è un vino, ma un runner, un distinto signore di 67 anni che circa dieci anni fa da deciso di mettersi a correre, di diventare podista, per stare in forma ed in salute.

Così alle soglie della pensione da dipendente Enel (in quegli anni si riusciva ancora ad andare in pensione in età relativamente giovane!), ha cominciato la sua seconda vita, una carriera da atleta serio e combattivo, sempre in prima linea, uno dei primi in Italia (e non solo) nella sua fascia d’età.

Tesserato inizialmente per la Road Runners Bari di Rino Piepoli, due anni si è trasferito alla Sport Center Bari, più che altro che stare vicino ai suoi compagni di allenamento mattutini.

Michele, infatti, si allena all’alba di ogni giorno, partendo dal Parco 2 Giugno: un’ora, un’ora e mezza il suo allenamento giornaliero standard, il lungo di una trentina di chilometri quando prepara la maratona. Non ha allenatore, anche se spesso segue le indicazioni di Nicola Traversa, suo compagno di squadra. Michele è sempre in testa al gruppo, non è capace di restare dietro, semmai sa tornare indietro per recuperare qualche amico in difficoltà…

Non segue neanche particolari diete, mangia di tutto, sempre con la giusta moderazione, detesta il fumo e non beve alcolici. E’ profondamente credente, prima di ogni gara non effettua riti scaramantici, ma prega, recita quella particolare preghiera che l’ha sempre accompagnato, sin da piccolo, rivolta al suo Angelo Custode.

E’ innamoratissimo della sua Signora, uno dei più grandi suoi sogni sarebbe essere accompagnato dalla moglie in tutte le gare: la ringrazia però di lasciarlo “libero” ogni giorno, domeniche comprese, per dar spazio alla sua grande passione, la corsa.

E, a proposito di ringraziamenti, Michele ne ha uno particolare per il suo attuale presidente, il professor Paolo Spilotro, che segue i suoi atleti come un fratello, come un genitore, pronto all’incitamento, al ringraziamento, anche al conforto. D’altronde, dice bene Michele, è spesso una parola di elogio, una telefonata di congratulazioni, il miglior premio per chi corre per passione, senza ricavare nulla, anzi rimettendoci di tasca propria.

E Michele indica due suoi miti, due personaggi che l’hanno ispirato nella sua carriera: il primo, Orlando Pizzolato, grande maratoneta, vincitore per ben due volte a New York, e attuale direttore di una nota rivista di settore. L’altro, una gloria barese, Gaetano Sifanno, presidente di Quelli della Pineta, un altro terribile “vecchietto”, che ha incitato Michele nei suoi debutti podistici.

Per l’anno prossimo, Michele ha in programma di partecipare ai vari campionati regionali e nazionali master nella speranza di vincere una maglia tricolore. Il desiderio è di correre la Maratona di Berlino…

Ma cos’ha fatto Michele per meritarsi tanto spazio? Tralasciando i tanti successi nella sua categoria nelle varie gare regionali, nel 2011 corre la Treviso Marathon in 3:18:59, classificandosi primo tra i MM65; ottiene poi un buon 3:25:53 a New York. Nel 2012 corre la Maratona di Roma ed è primo di categoria in 3:20:01; il bis alla Maratona di Vienna, sempre primo tra i coetanei in 3:14:14, il tris alla Frankfurt Marathon, conclusa in 3:10:29, primo della sua classe e primato personale. Secondo posto di categoria al Campionato Italiano di Mezza maratona a Salerno in 1:30:25 e ancora primo MM65 alla mezza di Bari in 1:27:32. Nel 2013, la partecipazione a 14 gare del circuito Corripuglia, con ripetute vittorie nella fascia d’età; 5° posto tra gli MM65 nella mezza di Ostuni, Campionato italiano Master, in 1:31:52; primo di categoria nelle mezze di Gallipoli, in 1:28:30, e nella San Nicola Half marathon di Bari, in 1:28:59. Per concludere, nell’ultima Maratona d’Italia, da Maranello a Carpi, ancora vincitore tra i pari età in 3:13:53.

Grandi risultati, grandi soddisfazioni, ma Michele, oltre al naturale – quasi stampato sul viso – sorriso, predica moderazione, non bisogna esagerare, perché questo splendido “percorso” possa durare a lungo.

Da parte nostra i migliori auguri per tanti altri successi.