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Dopo la maratona di Palermo, all'arrivo della quale molte medaglie non sono state consegnate perché esaurite, domenica è stata la volta della maratona di Siracusa dove la maglietta, pagata con il versamento della tassa di iscrizione, non è stata consegnata all'arrivo e al momento della restituzione del chip a molti maratoneti perché anche questa finita.
Ora mi chiedo: se con il pagamento della tassa di iscrizione pago tali servizi, perché non li ricevo dietro la banale scusa dell'esagerato ed inaspettato successo delle iscrizioni?
La verità è che nei confronti del maratoneta non si ha alcun minimo rispetto perché non si conoscono o si dimenticano presto la fatiche che si compiono correndo 42 km, spesso con meteo non favorevole, soprattutto d’inverno.
La dimostrazione è l'inidoneità assoluta dei ristori alla maratona di Ragusa e Siracusa dove nella prima, a parte qualche ristoro completamente assente, era presente succo di frutta e acqua e nella seconda tutto tranne integratori se non ampiamente diluiti in alcuni ristori e solo acqua dopo il 30° km.
Se vi fosse rispetto per il podista vi sarebbero stati certamente integratori fino all'ultimo ristoro e del the caldo, uniche cose davvero utili da chi suda e corre al freddo.
Poi il resto sarà anche gradito, ma se ne può fare certamente a meno.
Passi per il percorso che non sempre può scegliersi (tutte e tre le maratone), passi per le autovetture che a migliaia ti passano accanto (Siracusa), passi pure per l'inesistente accoglienza al traguardo dei più lenti (tutte e tre le maratone) e dell'assenza di controllo ai giri di boa e con tagli a ripetizione (Palermo), ma che non si ci possa ristorare adeguatamente durante una simile fatica non è accettabile.
Manca la maratona di Messina del prossimo 27 aprile, ma vale quanto detto per le altre tre, poiché le suddette lamentele sono, più o meno,le stesse di ogni anno e da tanti anni.
Tutto ciò solo per notiziare gli altri podisti, poiché il mio è soltanto l'amaro sfogo di un momento perché, anche con questi noti disagi, è chiaro che correrò ancora tali gare perché in Sicilia ove io vivo e quindi a costo, si fa per dire, zero.