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PitiglianoTrail delle Cave 2016

 

Partecipo a questo trail per la prima volta, facendomi coinvolgere da due compagni di team. Sono previste due distanze: 16 e 28 km, optiamo per la distanza maggiore.

 

Il percorso lungo si snoda all’82% su single track e strade campestri; per il 15% su strade bianche e per il 3% su asfalto, con dislivello positivo di 700 metri.

 

Arriviamo in zona la sera prima e soggiorniamo a circa 7 km dal luogo della manifestazione, la cittadina di Pitigliano, eretta sul tufo, famosa come la “piccola Gerusalemme”.

 

Verso le 9, arriviamo sul luogo del ritrovo: ritiriamo i pettorali ed il pacco gara “alimentare” previsto; al momento del ritiro, uno dei responsabili ci fa presente che il percorso di 28 km sarà accorciato di circa 500 metri, poiché - in piazza della Repubblica - è prevista soltanto la partenza e non l’arrivo.

 

Dopo il briefing, avviene lo start; dopo circa 600 metri di asfalto, ci addentriamo nel bosco, dove percorriamo 4-5 km prevalentemente su sterrato, con leggeri saliscendi.

 

Il ritmo non può essere uniforme, data la morfologia del percorso: appena dopo il 5° km, ci si presenta un muro su asfalto di circa 300 metri, con una pendenza massima del 22%; è quasi impossibile pure camminare.

 

Nel percorso sono previsti 5 ristori intermedi, dove mi fermo sempre, per rifornire le borracce che mi porto dietro. Inoltre, si attraversano 5-6 ruscelli, cercando di passare sui ciottoli.

 

Fino al decimo km, la strada prevalentemente sale, ma il tratto più brutto è quello dopo, con qualche discesa pericolosa, stretta e scivolosa…

 

In questo tratto, intorno al 16°km, cercando di recuperare e correndo dei km intorno ai 5min/km, cado, inciampando in una radice, nascosta dalle foglie: fortunatamente soltanto qualche escoriazione e posso proseguire.

 

Intorno al 20° km, affrontiamo il centro di Sorano, pieno di salite e di scale; addirittura, passiamo nel buio interno al museo sotterraneo, in cui si fanno due rampe di scale.

 

Ma il tratto più duro deve ancora venire: tra il 22° e il 26° km, tutti tratti in salita, largamente impercorribili, dove sono costretto a camminare: effettuo questi km anche a 10min/km.

 

Faccio svariati km in solitudine; non vedo nessuno davanti, anche per la conformità del percorso, e non “sento”nessuno dietro: siamo soli, io e la natura circostante.

 

Sono stanco, poiché di trail avevo fatto al massimo 18 km; vedo il cartello dei meno 3 km, appena dopo l’ultimo ristoro….

 

Il percorso si fa molto più facile, ma è quasi tutto in”single track”; ad un km alla fine, sostengo un runner fermo, a cui dico che manca poco; in questo km, riesco a superare ben 4 runners, che mi precedevano.

 

Concludo la mia fatica, in poco più di 3h09’, il mio gps segna 28,2 km, nonostante il segnale si sia perso nei sotterranei di Sorano (quindi ben più lungo dei 27,5 km previsti, anche consultando i gps dei miei compagni di squadra).

 

Alla fine un bel percorso, con tante superfici da “calpestare”: tufo, ciottolato, erba, terra, asfalto, e chi più ne ha, più ne metta.

 

I vincitori per la distanza maggiore, risultano essere Corrado Ramolino, del Berg Team, in 2h03’29”, ad una media di 4’25”al km, e Maria Casciotti, della Podistica Solidarietà, 11^assoluta, con il tempo di 2h35’30”, ad una media di 5’35” al km.

 

Un plauso agli organizzatori, per come era segnalato il percorso, anche se qualcuno che ha sbagliato - l’ho incontrato – è dovuto tornare indietro, richiamato da chi era dietro.

 

Almeno per la 28 km, potrebbe essere prevista la medaglia da finisher, magari utilizzando il tufo, materiale che da queste parti abbonda.