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Le prime medaglie d'oro dei Campionati Mondiali di Orienteering vanno alla svizzera Judith Wyder (15':32") e al danese Soren Bobach (15:37") che vincono la gara Sprint che si è svolta a Venezia nel pomeriggio. Argento alla svedese Tove Alexandersson, a 12", ed al favorito Daniel Hubmann, distanziato di soli 2". Il gradino più basso del podio è stato occupato da Maja Alm, danese, a 14"e da Tue Lassen, danese, a 10".

La prova si è disputata in una giornata di caldo torrido che ha messo a dura prova la resistenza degli atleti. Gli italiani hanno disputato una prova autorevole con il 30° posto di Andrea Seppi (17':16") ed il 34° di Alessio Tenani (17':23").

La gara maschile si è decisa al penultimo punto quando il danese ha saputo compiere una scelta migliore dello svizzero che fino a quel momento era dato in vantaggio.

Proprio il vincitore era stato autore di una prova incolore al mattino, sull’isola di Burano, dove si sono svolte le qualificazioni. Per lui un 9° opaco a 24” da Jonas Leandersson.

Prova quasi perfetta per l’elvetica Wider che non è mai sembrata in difficoltà.

Scene di grande gioia per i vincitori, soprattutto per il blocco danese che è riuscito ad aggiudicarsi ben tre medaglie delle sei assegnate. Due sono invece andate allo squadrone svizzero (oro e argento) ed il rimanente argento alla Svezia.

Queste le parole dei vincitori, degli azzurri e degli organizzatori al termine delle gare:

“Sono partita con la pressione addosso. –le dichiarazioni di Judith Wider - Dopo la vittoria al Campionato Europeo dovevo riuscire a rimanere concentrata anche sul Mondiale. La mia prova è stata quasi perfetta e le gambe oggi erano veramente potenti. Certo, succedere nell’albo d’oro ad una grande campionessa come Simone Niggli Luder (oltre 20 titoli mondiali in carriera e ritiratasi lo scorso anno), è sicuramente un onore. Infine, devo aggiungere che lo scenario attorno a noi era fantastico. Questa giornata rimarrà nel mio cuore”.

Il vincitore Soren Bobach si è lasciato andare ad un urlo liberatorio subito dopo l’arrivo del suo avversario più temuto. In quel momento ha avuto la certezza del successo. “Abbiamo lavorato tantissimo per arrivare a questo risultato. In particolare devo ringraziare Tue Lassen, mio compagno di tante trasferte ed allenamenti. Che dire? Di sicuro questa mattina non mi aspettavo di diventare campione del mondo. Le mie qualifiche non erano state entusiasmanti. Inoltre, il percorso qui era veramente complicato con i continui cambi di ritmo e direzione che non ti permettevano di fiatare un solo secondo”.

Gli azzurri. La parola, per ordine di graduatoria va ad Andrea Seppi. “Sono partito subito molto forte, probabilmente troppo. Nel finale ero annebbiato e fare la scelta giusta senza sbagliare è stato complicato. Il caldo inoltre era opprimente e peggiorava la situazione sotto sforzo anche se devo precisare che le condizioni ambientali erano le medesime per tutti. Non cerco alibi”.

Alessi Tenani. “Questa mattina a Burano ho trovato un percorso più adatto alle mie caratteristiche. Nel pomeriggio, qui a Venezia, invece si doveva correre molto e nella lunga tratta finale, da interpretare in grande velocità, ho perso parecchio terreno”. Pochissime parole per Michela Guizzardi che forse si aspettava di più dalla sua Sprint essendo una specialista.

Il bilancio di giornata per organizzatori e FISO spetta a Gianpietro Mazzeni (Event Director), Stefano Ravelli (Event Manager) e Mauro Gazzerro (Presidente FISO): “Tutto è andato al meglio. Dal punto di vista tecnico gli atleti hanno espresso un vivo apprezzamento. La macchina organizzativa ha retto bene uno sforzo impressionanti con il traghettamento di uomini e mezzi (transenne, camion regia, furgoni) fino all'arena finale posizionata in Riva Sette Martiri. Abbiamo potuto contare su centinaia di volontari e sugli uomini della protezione civile”.

Domani sera cerimonia di premiazione ad Asiago con diretta RAI SPORT, abbinata alla sintesi odierna. Prossima medaglia, a Trento, lunedì con la Sprint Relay. Entreranno poi in scena gli uomini di resistenza".