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A seguito dell’articolo “Squalifica di 60 giorni per Antonio Marchi e Roberto Toniatti”, ricevo e pubblico il testo della e-mail spedita dall’interessato oggi pomeriggio:

Sig.Rodolfo,

non riuscendo a rispondere attraverso il blog di "podisti.net", le scrivo attraverso la mail chiarendo anche a Lei che trovo tutto quello che scrive stupefacente, assurdo, demenziale.

Agli sfrontati Matteo, Antonio, Italo Giuseppe Giannina (ndr: lettori che hanno commentato il precedente articolo), vorrei semplicemente dire che non sanno cosa dicono. Forse loro non sanno che io vengo dal ciclismo. Ho corso negli anni 67, 68, 69 prima che un incidente mi togliesse l'uso del braccio sx. Dall'età di 18 anni corro con un braccio sx paralizzato ma questo non mi ha impedito di fare ciclismo amatoriale con buoni risultati. Ho fatto tutte le gran fondo di ciclismo e di sci fondo in Italia; dal 99 mi sono (in parte) riciclato col podismo facendo una cinquantina di maratone, super maratone compresa la 100 km del Passatore (12,08). Se lor signori pensano come hanno scritto, verifichino chi sono e sono stato prima di parlare a vanvera. La FIDAL poi non dovrebbe emettere sentenze dopo che un certo Donati l'ha condannata al ludibrio popolare per tutto quello che ha insabbiato e truffato. Quell'innocente pensata di dare il numero a Roberto perché mi trovavo febbricitante (e Roberto si è immediatamente premurato di far sapere lo scambio alla partenza di Strà) mi sembrava ne più ne meno che un recuperare il costo economico di un numero che diversamente andava perso. Naturalmente l'unico mio dispiacere non è la squalifica (chi se ne frega) è che la Società Clarina debba pagare un'insultante costo economico per un illecito sportivo che non esiste ed è solo nella testa di invasati da primato. 

Antonio Marchi

 

A chi può interessare, ecco la mia risposta:

Sig Antonio,

se non riesce a pubblicare il Suo commento, lo farò io per Lei.

Io so di aver fatto informazione, senza riportare alcuna falsità e questo è incontrovertibile.
 
In merito ai suoi rapporti con la FIDAL, se aveva qualcosa da dire, poteva presentarsi alla corte federale o inviare una memoria scritta. Analogamente poteva fare Roberto Toniatti, ma anche questo non risulta agli atti.

Invece, per quel che ci riguarda, poteva già rispondere al nostro primo articolo.

 
In merito ai suoi passati agonistici e tutte le altre considerazioni, che non condivido, faccio fatica a capire che relazione abbiano con la vicenda in questione.


Non me ne voglia, ma ora ritorno ai miei scritti "stupefacenti, assurdi e demenziali".

Buone corse. 

R.Lollini 
 

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