
CARICO FISICO
Il Carico Fisico è l’insieme degli stimoli di allenamento ed è la causa che provoca gli adattamenti dell’organismo, si suddivide in Carico Esterno ( è quello che si può misurare, ad esempio correre 10 volte i 200 metri in 30”) e Carico Interno (è l’effetto del carico esterno sull’organismo). Bisogna sempre considerare il numero delle ripetizioni, la durata del lavoro e del recupero, la frequenza settimanale, la durata della seduta, il tempo della rigenerazione, le condizioni psico-fisiche dell’atleta ed altri fattori. I parametri del carico sono:
- INTENSITA’: esistono delle intensità soglia, per ogni mezzo di allenamento e per ogni giorno dei vari periodi della preparazione, che sono diverse per ogni atleta e che bisogna individuare per evitare di allenarsi a intensità troppo basse o troppo elevate.
- DURATA: è importantissimo anche stabilire l’esatta durata degli stimoli allenanti.
- DENSITA’: è rappresentata dal tempo di stimolo e dal tempo di riposo. La densità varia quando a parità d’intensità e di durata dello stimolo c’è una variazione del tempo di recupero. Ad esempio correre 8 volte 1000 metri in 3’00” con recupero di 200 metri in 42” ha una densità diversa rispetto a correre 8 volte i 1000 metri in 3’00” con recupero di 600 metri di corsa molto lenta.
- VOLUME: la quantità e la durata formano il volume del carico.
Il carico fisico è allenante quando l’intensità, la durata, la densità ed il volume sono adeguati alle possibilità di risposta dell’organismo dell’atleta.
DISTRIBUZIONE DEL CARICO
- LA CONTINUITA’ DELL’ALLENAMENTO: se lo stimolo allenante per un periodo viene a mancare si ha un calo della condizione fisica dell’atleta, pertanto è fondamentale la continuità dell’allenamento con carichi di diversa intensità, durata, densità e volume nei vari periodi dell’anno senza mai trascurare di inserire anche dei periodi di rigenerazione e di riposo (attivo per gli atleti d’elite).
- LA PROGRESSIVITA’ DEL CARICO: uno stimolo standard con il passare del tempo perde il suo effetto allenante pertanto il carico fisico deve gradualmente e progressivamente crescere, però con delle interruzioni, per creare nuovi adattamenti a livelli più elevati.
- L’ALTERNANZA CICLICA DEL CARICO: una ottimale distribuzione degli stimoli avviene in forma ciclica in cui vengono utilizzati tutti i carichi fisici utili alla preparazione dell’atleta permettendo anche il loro recupero. La ciclicità garantisce i tempi giusti della ripetizione dello stimolo per sfruttare al meglio la supercompensazione.
- LA MULTILATERALITA’: l’atleta deve sviluppare e migliorare tutte le sue funzioni, le sue qualità fisiche e le sue capacità e forme di movimento con finalità diversificate secondo la sua età e la specialità praticata.
- INDIVIDUALIZZAZIONE: le risposte al carico fisico degli atleti non sono uguali, ognuno ha reazioni fisiche e psichiche diverse, per questo l’allenamento deve essere sempre personalizzato.
Quando gli stimoli allenanti agiscono sull’organismo, gli adattamenti creano dei cambiamenti nell’atleta di tipo anatomico, ultrastrutturale, biochimico e funzionale.