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Mandelli Lorenzo 2013 foto Roberto MandelliSono le 17:30 quando mi dico: “Cià, vado a correre”.
Mi infilo una maglietta nera, un paio di pantaloncini neri e i calzettoni neri (praticamente sembro l’arbitro).
La temperatura è piacevole: fa freschino e sta quasi per mettersi a piovere.
Aspetto che il Garmin acchiappi il satellite, accendo “In Motion” dei Solar Fields (
) e parto.
Percorro il primo km in 5:15, sorrido e penso che oggi farò un bel tempo: il clima è giusto e le gambe vanno.
Ad un certo punto mi passo una mano sul viso per togliere un po’ di sudore e…NUOOO! E’ tutta piena di sangue! Sto perdendo sangue dal naso, sono in strada, piove e non ho nemmeno un pezzo di carta.
Dal bordo della ciclabile tento di sbracciarmi ma non si ferma nessuno; raggiungo un semaforo e quando scatta il rosso mi avvicino alle macchine e dico a voce alta: “Solo un fazzoletto, mi serve solo un fazzoletto!”. Niente, mi guardano e si girano dall’altra parte.
Penso: “Quanto sangue devo perdere prima di morire?” poi mi viene in mente che nel film “Il ragazzo di campagna” Renato Pozzetto se ne faceva prelevare 3 litri per guadagnare qualcosa (
).
Mi tranquillizzo.
Dall’altra parte della carreggiata arriva una Smart, rallenta e SI FERMA! Dal finestrino si sporge la faccia simpatica di un ragazzo che mi guarda.
Mi avvicino e gli chiedo un fazzoletto. Ce l’HA! Tampono, mi pulisco un po’ la mano, lo ringrazio e faccio per andare, ma lui mi chiama e si offre di portarmi a casa.
Io sono veramente sporco di sangue e tentenno un po’ per l’imbarazzo ma lui insiste, mi apre lo sportello, mi invita a salire e alla fine mi accompagna sotto casa.
Beh, io di cuore ringrazio ALE BRIANZA per questo gesto e di sicuro cercherò di rintracciarlo per offrirgli almeno una birra, però sono passate 3 ore e ancora mi sto chiedendo se io avrei fatto la stessa cosa...