
Il Tor des Geants 2014 verrà ricordato, purtroppo, più per l'affaire Canepa che per le belle vittorie di Franco Collé e Emilie Lecomte. Verrà ricordato per una squalifica, scaturita in contesto poco chiaro, che ha inficiato irrimediabilmente il risultato tecnico della gara femminile e causato un significativo danno d'immagine a Francesca Canepa che, come dimostriamo con la breve intervista e con il video sotto riportati, non accetta di subire passivamente e contrattacca.
Come testimoniano le parole di seguito, l'atleta valdostana, non sembra voler mollare, anzi:
Ciao Francesca come stai?
Ciao, potrei dire male perché la situazione è pesantissima. Eppure no, inaspettatamente ti dico bene, perché la situazione è sì realmente grottesca, ma io so cosa ho fatto. So che non sono io quella che si deve vergognare di qualcosa.
Cosa ti senti di dire a chi ti ha accusato?
Il signor Paolo Rossi (ndr.: il runner che ha accusato la Canepa) immagino che abbia già alcuni consistenti problemi personali a guardarsi allo specchio ogni sera essendosi reso conto di aver basato le sue calunnie su un fatto inesistente. Ma avrà modo di chiarire ogni cosa nelle sedi appropriate. Altre persone continuano tuttora ad accusarmi sui social o nelle chiacchiere da bar e a loro voglio solamente rispondere con un sorriso. Probabilmente se ne avessero ricevuti di più nella loro vita forse coverebbero meno amarezza e invidia e investirebbero le loro energie per vivere la loro vita anziché infangare la mia. Sfortunatamente per loro su di me il fango non attacca: fa male, è pesante, ma non attacca. Io ho sempre fatto ogni cosa con onore e nessuno potrà mai fare niente per cambiare questo.
Cosa ha significato e significa per te Tor Des Geants?
Per me è stata la gara del cuore: non perché sia importante in senso assoluto, ovviamente le World Series hanno un altro peso, sono di un altro livello. Ma Tor è l'unica gara in cui le persone, i tifosi, ti possono letteralmente mandare avanti con la loro energia, con il loro cuore. Ho provato tutto questo anche stavolta, finché me lo hanno permesso.
Voglio portare con me due ricordi in particolare di questo Tor 2014: il boato della folla che mi ha accolta all'arrivo in base vita a Val Grisa e la commozione e l'emozione delle volontarie e dei volontari che si sono schierati davanti a me per salutarmi quando ho lasciato la base di Donnas dopo l'avviso di squalifica. A loro ancora una volta voglio dire grazie. E poi sono contenta di aver potuto dare una carezza al monumento realizzato in memoria dell'atleta cinese: fortunatamente sono riuscita a capire che era quello e così ho fatto ciò che da tempo avrei voluto fare.
Cosa ti ha insegnato questa esperienza?
Mi ha insegnato che non ci sono limiti alla cattiveria, ma che effettivamente esiste una forza dentro di noi capace di aiutare nei momenti come questi. La forza della verità è più forte delle altre e dopo i primi momenti difficili permette di andare avanti. Nessuno mi restituirà mai questa gara ma nessuno potrà neanche mai togliermi la fierezza con cui ho sempre fatto ogni cosa nella mia vita. Nessuno è riuscito a distruggermi.
Qualcuno in un messaggio ha scritto che io verrò ricordata nel mondo della corsa come la ragazza che sapeva volare tra le montagne. Questa esperienza mi ha dimostrato che nessuna calunnia potrà impedirmi di continuare a farlo.
È notizia, di pochissime ore fa, di un suo reclamo alla squalifica correlato da una serie di prove e salienti testimonianze. Ulteriori dettagli verranno illustrati durante la conferenza stampa di oggi a Courmayeur… vi terremo aggiornati!