Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato la lettera che la società organizzatrice della Garda Trentino Half Marathon aveva spedito al Presidente del CONI, in queste ore abbiamo appreso direttamente dal Presidente della stessa società Sandro Poli che, quarantotto ore dopo aver spedito la lettera, il Presidente del CONI Giovanni Malagò gli ha risposto dettagliatamente.
Già questa rapidità nella risposta sarebbe una notizia, ma quello che risulta più incredibile è il contenuto della risposta.
Poli ci ha letto alcuni passaggi della missiva è la sorpresa è stata grande quando abbiamo sentito che «L'obbligatorietà della certificazione di cui DM del 18 febbraio 1982 si riferisce esclusivamente agli atleti tesserati per le Federazioni Sportive Nazionali, le discipline Sportive affiliate e gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI, nel range di età indicato quale agonistico, pertanto essa non si applica agli atleti stranieri» e ancora «gli atleti che partecipano a gare internazionali in Italia non sono soggetti, infatti, a tale certificazione...».
Una dichiarazione talmente chiara e risolutiva della problematica sollevata da molti organizzatori da non sembrare vero, un'intepretazione che di fatto smentirebbe quanto scritto nel regolamento Fidal 2015 che dice:
A questo punto, per avere un quandro completo dell'interpretazione del CONI, qualcuno dovrebbe porre a Malagò la seguente domande:
- Presidente, preso atto del fatto che gli stranieri non sono tenuti a presentare il certificato medico agonistico, a quali leggi in tema sanitario devono fare riferimento gli amatori stranieri non tesserati e gli agonisti tesserati per le federazioni straniere? forse a quella del loro stato?"