Dopo la pubblicazione del secondo report della WADA che parla espressamente di atleti russi e turchi vittime di estorsioni, in cambio del silenzio sulla loro positività, il presidente della Iaaf, il britannico Sebastian Coe, invita gli atleti a uscire dall’omertà: "Se ci sono atleti là fuori che pensano di essere stati vittime di estorsione, vengano a parlare con me. Abbiamo bisogno di capire fino a dove arriva questa cosa. Se questa è la punta dell'iceberg, allora che escano allo scoperto e parlino”.
Coinvolti nel giro di estorsioni, addirittura l’ex presidente della Iaaf, il figlio e dirigenti russi (nel report è addirittura citato il presidente Putin), Sebastian Coe dichiara: “Non avevo assolutamente alcun sospetto nei confronti di Diack, per 10-11 anni sono stato estremamente impegnato con l'organizzazione dei Giochi di Londra”.
Infine, una piccolissima apertura nei confronti della Russia, attualmente sospesa: “Quello che abbiamo detto loro è: i vostri atleti puliti si rivedranno nelle competizioni internazionali quando saremo completamente soddisfatti, quando avrete fatto quello che vi abbiamo chiesto di fare. E anche la Wada dovrà assicurarsi che l'antidoping della Russia sia conforme alle norme”.