Nei giorni scorsi sono arrivate delle soddisfazioni per i colori italiani , infatti a Cardiff la nostra Veronica Inglese è stata la prima europea con 1:10:59, peraltro sfiorando di soli due secondi il proprio personale. Ma prima ancora c’è stata una bella notizia della quale, per qualche strano motivo, se ne è parlato poco: Carlo Capalbo è stato nominato presidente della Road Running Commission, ovvero il team di esperti che si occuperà delle corse su strada. Unico italiano in seno alla IAAF ( International Association of Athletic Federations ), una notizia che dovrebbe renderci orgogliosi, eppure se ne è saputo poco, in particolare era lecito attendersi almeno una news sul sito della nostra federazione. Sarà che l’atletica su strada è…un po’ meno atletica?
Conosciamo Carlo Capalbo da tempo , lo abbiamo seguito nel fantastico processo di crescita del circuito Run Czech ( sono 7 gare, tutte IAAF Gold Label) e oggi non ci sorprende che sia stato scelto per ricoprire un ruolo di così grande responsabilità.
A suo tempo lo avevamo intervistato, per farci raccontare la sua storia.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, innanzitutto per complimentarci, poi per sapere come sono andate le cose e cosa farà in un mondo che attraversa un momento difficile.
Ciao Carlo, raccontaci le prime sensazioni e impressioni:
E’ stato come ricevere un’eredità da una zia lontana che forse non sapevi nemmeno di avere….Battute a parte, è un’immensa soddisfazione, ti fa credere ancora di più in ciò che fai, la piacevole riscoperta che il lavoro paga.
Quando e come è successo.
La settimana che ha preceduto i campionati del mondo di mezza, il “come” me lo ricorderò a lungo, anzi per sempre. Entro in un sala gremita di persone, vedo proiettata la mia immagine, mi chiama Sebastian Coe. Nel presentarmi ha usato parole come “expertise”, “integrity”, l’uomo scelto per cambiare le cose…..Non sono più tanto giovane, senza presunzione alcuna di successi e soddisfazioni ne ho avuti nella mia vita, ma quella situazione resterà stampata a lungo nella mia mente e nel mio cuore.
E ora, da dove si comincia e come.
Lavoro, lavoro e ancora lavoro, l’unica ricetta che conosco, metterò a disposizione con umiltà ed entusiasmo tutte le competenze e conoscenze che ho acquisite nelle corse su strada.
Qualche prima azione da fare subito
Bisogna leggere ciò che è accaduto e sta ancora accadendo, mi riferisco ad esempio al doping, penso ad centro indipendente che operi nell’Africa orientale e poi molto altro. Appena composta e insediata la commissione partiremo e….. correremo, molto veloci.
Immagino tu abbia ricevuto tanti messaggi di complimenti e congratulazioni.
Si, da tante parti del mondo, ciò mi ha dato ancora di più la dimensione dell’importanza del ruolo, unitamente all’apprezzamento per ciò che ho fatto sinora.
E dall’Italia?
Veramente pochi, solo qualche amico qua e la, e poi tu e la vostra rivista che ve ne siete “accorti”. E poi mi pare che non se ne sia parlato molto.
In effetti no, un grosso in bocca al lupo per questa tua ennesima sfida.
Grazie, crepi, un caro saluto a voi ed agli italiani