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tokio 2014Premetto che ero partito dall’Italia prevenuto sia sulla città che sui giapponesi, per fortuna mi sono dovuto ricredere subito, pensavo di trovare una città inquinata, caotica, trafficata e sporca invece è tutto l’opposto pochissimo traffico, città pulitissima, aria (apparentemente) pulita e la gente di una cortesia quasi imbarazzante.        
Io e il mio “socio” Sandro siamo partiti giovedì mattina da Bologna per atterrare a Tokyo venerdì alle 11,30 ora locale, giusto il tempo di arrivare in hotel per appoggiare i bagagli e poi subito al Marathon Expo per ritirare i pettorali.


Expo molto grande e con tanti stand ma quasi tutti con ditte giapponesi, giro veloce tra urlatori nipponici e giochini scemi alla Mai Dire Banzai e poi a cena “leggermente” cotti dopo una giornatina da 30 ore!
Sabato mattina corsetta intorno all’albergo nella zona della partenza della maratona, tra l’altro facendo qualche centinaio di metri insieme al gruppetto di top runners africani che alloggiavano anche loro nel nostro albergo, poi doccia e giro turistico della città passando per Akihabara (quartiere dell’elettronica), Ginza (quartiere dello shopping), Shinjuko (quartiere della movida) e visitando velocemente il Palazzo Imperiale.  
Sabato sera cenetta leggera con due spaghetti “Milano”, un po’ di prosciutto crudo di Parma taroccato e poi subito in camera per il solito rituale dei preparativi del pettorale, del chip, della scelta del vestiario e per l’ultimo ripasso delle istruzioni pre e post gara.    
Domenica mattina, dopo aver dormito pochissimo, abbiamo fatto colazione con i top runners e ci siamo recati prestissimo verso la partenza come facciamo di solito.  
Tutta la zona, che fino alle 23,00 della sera prima era deserta e silenziosa, si è trasformata in un brulicare assordante di voci, colori, podisti e tantissimi addetti dell’organizzazione con i megafoni a dare istruzioni ai podisti con una cantilena insopportabile. Che i giapponesi facessero le cose in grande ce ne eravamo accorti fin dal nostro arrivo ma lo spiegamento di forze messo in campo dall’organizzazione è stato impressionante, solo per fare un esempio: c’erano 22, ripeto 22, persone per ogni camion per la consegna delle sacche degli indumenti personali… e i camion erano 73!         
La partenza non mi è piaciuta molto perché ci sono stati troppi discorsi e troppo lunghi, la presentazione dei top runners sembrava una lettura svogliata dell’elenco del telefono e non c’è stata quasi mai della musica, mi è piaciuto solo il lancio di coriandoli allo sparo che ha reso il tutto finalmente una festa e non solo un comizio.        
Pur partendo in seconda griglia i primi due chilometri sono stati un calvario, mai e poi mai avrei pensato di aver dei problemi in una maratona per superare Mazinga Zeta, Hello Kitty, Winnie the Pooh, una coppia di sposi, Babbo Natale, ma soprattutto un fulminato che correva a torso nudo con i boxer da mare e una tavola da surf in spalla… vabbeh!   
Una volta passato l’intoppo iniziale correndo a 4,15 al km mi sono piazzato in mezzo agli stradoni del percorso per evitare ulteriori impicci… più che altro dovuti al zig zag costante dei giapponesi che appena vedono un parente o un amico ti tagliano la strada per andarlo a salutare. Il percorso è tutto “su e giù” e con strade larghissime, il tifo è assordante e costante per tutti i 42 km, i ristori sono lunghissimi con acqua e integratori nella prima parte poi dopo il 25esimo km ci sono anche dei tavoli interminabili di banane, panini dolci, M&Ms e pomodorini pachini… ma chi è che ha il coraggio di mangiarli in corsa? Boh? E poi al posto degli spugnaggi ogni 2,5 km altri tavoloni di acqua.      
Di tanto in tanto gruppi musicali, bande, gruppi folkloristici con i tamburi e cori di bambini, un’altra cosa che ho notato è la presenza costante (quasi ogni 100 metri) di addetti con un sacchetto del pattume in mano per raccogliere qualsiasi cosa potesse intralciare i podisti, per non parlare poi dei bagni sul percorso segnalati da un addetto con cartello a mo di pit stop della Formula 1.


Il percorso si snoda per tutti i punti principali della città con due “vai e vieni” da 10 km l’uno, che possono piacere o non piacere, ma di sicuro ti fanno capire la marea umana dei 36.000 partecipanti dove spiccano i “personaggi” e i cosplayer podisti, si arriva nella zona del porto dove c’è il quartiere fieristico con il Marathon Expo trasformato nottetempo in un immenso deposito bagagli, spogliatoio e punto di ritrovo per i parenti.         
Veramente una gran bella maratona, organizzata benissimo e con una partecipazione di pubblico mai vista prima. Per quanto riguarda la mia gara… è praticamente finita al 22esimo km ed il mio obiettivo di chiuderla in 02.59.59 è mestamente fallito, vabbeh! Ci ho provato, credevo di essere pronto per tornare sotto alle 3 ore invece Sua Maestà la Maratona mi ha presentato inesorabilmente il conto, passaggio alla mezza in 1.28.36 non facile ma con ritmo costante, poi black-out improvviso più di testa che di gambe e così non mi è rimasto altro che arroccarmi in difesa per portare il mio culone all’arrivo limitando i danni…con gli ultimi 4 km, nonostante tutto, corsi bene ai 4,30 al km ho chiuso in 3.22.26 felice e contento fuori ma con un nervoso dentro che la metà basta!  
Peccato ci tenevo a finire meglio il mio “grande slam” delle major che rimane una grandissima soddisfazione personale iniziata il 05/11/06 con la Maratona di New York (3.19.09), il 20/09/09 Maratona di Berlino (2.58.11), il 25/04/10 Maratona di Londra (2.56.11), il 18/04/11 Maratona di Boston (2.49.41), il 09/10/11 Maratona di Chicago (3.04.26) e chiusa il 23/02/14 con la Maratona di Tokyo (3.22.26).   


Concludo facendo una mia classifica finale delle World Marathon Majors:      
1) BOSTON voto 10 la più vecchia, la più bella e la più emozionante;

2) CHICAGO voto 9,5 coinvolgente, veloce e la più comoda;     
3) TOKYO voto 9,5 colorata, rumorosa e con una organizzazione perfetta;    
4) NEW YORK voto 9 un voto in meno solo perché pensano più al business che al running, però è sicuramente quella che mi rimarrà più impressa nel cuore;

5) BERLINO voto 8,5 velocissima, tanto tifo e un arrivo spettacolare;
6) LONDRA voto 8 forse la più “fredda” come tifo ma con il percorso esteticamente più bello di tutte le altre major.