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Nel periodo invernale, alla Maratona di Tokyo del 28 febbraio si registrano tempi di rilievo tra le donne, con Helah Kiprop, argento mondiale a Pechino, in 2h21’27” (record della corsa), che vince davanti all’etiope Amane Gobena (2h21’51”, personale per entrambe). Notevolissimi riscontri anche per la due volte iridata Edna Kiplagat, terza in 2h22’36” e per le altre due etiopi Aberu Kebede (2h23’01”) e Birhane Dibaba, quinta in 2h23’16”. Nella maratona maschile, successo dell’etiope Feyisa Lilesa in 2h06’56” su Bernard Kipyego (2h07’33”), Dickson Chumba (2h07’34”), tutti davanti al campione olimpico Stephen Kiprotich (2h07’46”) e al due volte iridato Abel Kirui (2h08’06”). Ultima tappa del circuito, la classifica della gara ha consentito di ufficializzare i vincitori delle World Marathon Majors Series: sono Eliud Kipchoge e Mary Keitany.

È proprio Eliud Kipchoge a iscrivere il suo nome nel prestigioso albo d’oro della London Marathon di aprile per il secondo anno consecutivo in un formidabile 2h03’05” al termine di un fantastico testa a testa con il connazionale Stanley Biwott in una delle gare più veloci della storia. Kipchoge ha mancato il record del mondo stabilito a Berlino nel 2014 da Dennis Kimetto(2h02’57”) di appena 8”, divenendo il secondo uomo della storia della maratona. Kipchoge ha demolito il record del percorso detenuto da Wilson Kipsang con 2h04’29” dal 2014. Trionfo keniano pure nella gara femminile ove la 31enneJamima Sumgongha conquistato la vittoria, tagliando il traguardo in 2h22’58” davanti alla vincitrice dell’edizione dell’anno scorso Tigist Tufa (2h23’03”) e alla primatista mondiale di mezza maratona Florence Kiplagat (2h23’39”). La London Marathon 2016 é stata una delle più grandi di sempre sia in termini di risultati sia a livello di partecipazione popolare con ben 39˙698 iscritti.

 

Evento centrale dell’anno sono state le Olimpiadi di Rio di agosto. Jamina Sumgong si è laureata campionessa olimpica della maratona femminile al termine di un bel duello con l’ex connazionale Eunice Kirwa deciso nei 2 km conclusivi. La gara ha preso il via dal Sambodromo (luogo simbolo del Carnevale di Rio) in una splendida giornata di sole. Al 40°km Sumgong e Kirwa sferrano l’attacco decisivo staccando Dibaba. Ma è Jemima Jelagat Sumgong a entrare in testa all’interno del Sambodromo e chiudere con 2h24’04”, ottimo tempo in una giornata calda. Kirwa vince l’argento in 2h24’13”, precedendo di 17” Dibaba. Lo scorso anno Sumgong si piazzò quarta ai Mondiali di Pechino alle spalle di Mare Dibaba e Eunice Kirwa, ancora protagoniste della gara di oggi. Molto brava Valeria Straneo che ha tagliato il traguardo in 13^ posizione in 2h29’44”. Considerando l’avvicinamento difficile all’appuntamento olimpico, contrassegnato da una serie di infortuni, è stato un grande successo per l’alessandrina.

 

Nella maratona femminile olimpica, la statistica dell’atletica master italiana ha registrato due aggiornamenti: Valeria Straneo (classe 1976), arrivando appunto 13^ in 2h 29’44”, ha stabilito il nuovorecord italiano delle SF40 togliendolo a Catherine Bertone (classe 1972) capace quest’anno a Parigi di 2h30’19”. Però questa può consolarsi del primato perso col nuovo age-record F44 grazie al suo tempo di 2h33’29” con cui è arrivata 23^ al traguardo e che, considerando la sua biografia, vale proporzionalmente quanto una medaglia olimpica.

 

Nella gara maschile arriva la medaglia più preziosa per il keniano Eliud Kipchoge, che dopo il bronzo (2004) e l’argento (2008) dei 5000 m, conquista anche l’oro olimpico di maratona. Per il secondo uomo di sempre sui 42,195km, la vittoria a Rio si materializza con un arrivo sprint in 2h08’44” (1h02’49” nella seconda metà di gara per lui). Argento all'etiope Lilesa (2h09:54) e bronzo allo statunitense Galen Rupp (2h10’05”). Al 15° km, Daniele Meucci alza bandiera bianca. L’oro europeo si piega per sistemare le stringhe della scarpa sinistra, ma non pare essere quello il problema dell'azzurro, che subito dopo si accosta verso le transenne e abbandona la competizione.

Alla Berlin Marathon del 25 settembre, Kenenisa Bekele vince con lo straordinario tempo di 2h03’03” (con gli ultimi 2 km corsi in un sensazionale 6’08”), stabilendo la seconda migliore prestazione di sempre a soli 6” dal record mondiale di Dennis Kimetto (Berlino 2014). Il 34enne fuoriclasse etiope è andato a un passo dallo scrivere una nuova pagina nella storia della maratona. Se fosse riuscito nell’impresa di battere ilrecord del mondo, ora potrebbe detenere contemporaneamente i primati mondiali dei 5000 e dei 10000 metri in pista (12’37”35 e 26’17”53) e quello sulla distanza dei 42,195 km.

Nella storia, solamente la grande campionessa norvegese Ingrid Kristiansen ha detenuto contemporaneamente i record mondiali dei 5000 e dei 10000 m (entrambi battuti nel medesimo anno nell’arco di un solo mese tra luglio e agosto 1986 con 14’37”33 a Stoccolma e 30’13”74 a Oslo) e nella maratona (con 2h21’06” a Londra nel 1985).

 

Bekele ha dichiarato durante la conferenza stampa dopo la Berlin Marathon di non volersi accontentare e di puntare a correre ancora più velocemente. «È stata una gara fantastica, ma posso fare ancora meglio cambiando alcuni aspetti nei miei allenamenti. Ho dimostrato ai selezionatori etiopi che la loro scelta di non convocarmi per le Olimpiadi di Rio è stata sbagliata. Comprenderanno la mia delusione per non essere stato selezionato».

 

Jos Hermens, da sempre manager olandese di Kenenisa Bekele e Haile Gebrselassie e ora di Almaz Ayana, ritiene che il fuoriclasse etiope abbia ancora margini di miglioramento: «Penso che Kenenisa possa andare avanti fino alle Olimpiadi di Tokyo. Nel 2020 avrà 38 anni. La carriera di un’atleta è come una candela che a volte si spegne, ma negli ultimi anni della sua carriera Kenenisa non ha speso tutte le sue energie. Può diventare il primo uomo in grado di scendere sotto le 2 ore».

 

Esaminando le 61 maratone corse in Italia nel 2016, si registra rispetto all’anno scorso un aumento di 3828 arrivati, considerando che ci sono state 9 nuove maratone e 4 non disputate. Ai primi sei posti si confermano, nel medesimo ordine, Roma (13˙881), Firenze (8˙215), Venezia (4˙620), Milano (3˙719), Reggio Emilia (2˙541) e Verona (2˙135). Sono 12 le 42,195 km con oltre 1000 classificati, rispetto alle 13 del 2015, con Ravenna (Campionato Italiano Master) new entry nella top ten. A parte Roma, che ha registrato +2˙394 arrivati, le grandi maratone nostrane hanno segnato un calo anche per via delle nuove regole che impongono il tesseramento FIDAL o tessera Runcard. Gli incrementi di classificati sono nelle gare minori, grazie soprattutto alle nuove Lecce e Parma con quasi 1000 classificati. 

Si annota un aumento degli italiani che scelgono di correre all’estero: a New York ben 51˙360 arrivati. A Valencia, a novembre, 1525 italiani classificati, più che in 53 maratone nazionali. Capofila nella classifica delle migliori prestazioni italiane dell’anno sono Ruggero Pertile (2h12’16”) e Valeria Straneo (2h29’44”).

A livello mondiale, l’anno trascorso ha visto confermata in campo maschile la tendenza di numerosi atleti promettenti a specializzarsi subito nella distanza di maratona prima di aver frequentato con successo il mezzofondo prolungato e senza più timori per la giovane età. Tra gli uomini nella top tenora ci sono 7 keniani e 3 etiopi. 7 migliori prestazioni a Berlino.

 

                  MIGLIORI 10 PRESTAZIONI MONDIALI MASCHILI IN MARATONA
TEMPO       ATLETA                    NAZIONALITÀ LUOGO                     ANNO       ANNO
1)2h02’57” Dennis Kipruto Kimetto KEN Berlino 2014
2)2h03’03” Kenenisa Bekele ETH Berlino 2016
3)2h03’05” Eliud Kipchoge KEN Londra 2016
4)2h03’13” Emmanuel Kipchirchir Mutai KEN Berlino 2014
5)2h03’13” Wilson Kipsang Kiprotich KEN Berlino 2016
6) 2h03’38” Patrick Makau Musyoki KEN Berlino 2011
7) 2h03’51” Stanley Kipleting Biwott KEN Londra 2016
8) 2h03’59” Haile Gebrselassie ETH Berlino 2008
9) 2h04’15” Geoffrey Mutai KEN Berlino 2012
10)2h04’23” Ayele Abshero ETH Dubai 2012