La collega Agnese Ananasso, su “Repubblica” del 27 marzo, ha etichettato la concomitanza delle maratone di Roma e Milano come un assurdo derby: ma lo è veramente?
Le due maratone sono riconosciute come Gold dalla FIDAL, ma i risultati del 2016 danno un riscontro di partecipazione Roma – Milano 4 a 1, 13.884 contro 3.719, ben lontano dalla soglia dei 5.000 previsti per la categoria. Meglio di Milano hanno fatto Firenze con 8.234 e Venezia con 4.617.
L’articolo però mette a fuoco il problema delle concomitanze, affrontato a Roma il 17 e 18 marzo nella due giorni indetta dalla FIDAL presso il Foro Italico con gli organizzatori per una sistematizzazione del calendario.
Questo il criterio cardine: la scelta delle date avviene in base alla distinzione delle maratone e delle mezze in gold, silver e bronze.
La prima conseguenza della classificazione è il posizionamento in calendario: due manifestazioni gold non possono stare nella stessa data, una silver non può stare nella stessa data della gold mentre una bronze sì, se è ad una distanza minima di 300 km.
Due silver possono coesistere a distanza di 500 km.
La Federazione non autorizza una concomitanza, a meno che le due organizzazioni non esprimano reciproco accordo in merito, come è avvenuto per le Maratone di Roma e di Milano nel 2017. Una manifestazione bronze non può andare a collocarsi in una data se ci sono silver e gold già presenti, quindi una nuova Maratona/Mezza può inserirsi negli spazi lasciati vuoti dal calendario se sarà con livello bronze.
La distanza specificata è in km stradali, non in linea d’aria. Per le statistiche: Milano e Roma distano 479 km in linea d’aria, 566 col treno e 578 (più o meno) per autostrada.
In via teorica il ragionamento non fa una grinza, ma la realtà è molto più complessa.
In un anno ci sono 52 settimane (più qualche festa infrasettimanale), però sfruttabili al meglio dalle maratone sono più o meno una trentina. Se si pensa che le maratone ufficiali FIDAL sono 41, le sovrapposizioni sono inevitabili e poi - la Maratona di Torino lo ha dimostrato - organizzare una maratona a settembre o inizi ottobre è penalizzante: in quanto la preparazione richiede tre mesi e allenarsi da giugno, con le ferie e le vacanze, al mattino prestissimo con la famiglia che “rompe”, non è il massimo.
Esiste quindi una richiesta di organizzazione delle maratone che si concentra in due – tre mesi al massimo.
Dall’esame dei risultati dello scorso anno, in base alla partecipazione, risultano solo quattro maratone oltre i 2000 partecipanti e due sopra i 5000; le altre remano e si arrangiano.
E’ un fenomeno che si sta sempre più affermando, anche per aggirare le leggi FIDAL: la maratona è il richiamo, ma il guadagno si fa con le altre distanze.
A Messina il 15 gennaio la maratona ha avuto 133 classificati , 416 la mezza e 187 la 10 km, per un totale di 736.
A Ragusa due settimane dopo 131 contro 363, totale 494.
A Terni 566 contro 1032 , totale 1598.
A Brescia 845 contro 1761, più 790 nella 10 km, per 3396 partecipanti totali.
Stessi riscontri nelle altre fin qui disputate, Carrara, Salsomaggiore, Treviso, Strasimeno e Ferrara.
Aspettiamo la fine dell’anno per fare i conti, anche perché bisognerà vedere come la FIDAL si muoverà nei confronti degli EPS con la nuova convenzione, visto che i riscontri della vecchia, appena scaduta, non sono confortanti; a oggi si sono avute quattro maratone “fuori dal cesto” e ancor più mezze maratone, di cui una fra le prime dieci, con 1486 partecipanti a Novara.
Personalmente sono per il liberismo economico: è il cliente che orienta il mercato e non viceversa.
Le prime quattro maratone italiane avvengono nelle quattro città più turistiche del nostro Bel Paese; certo non basta, occorre anche una organizzazione all’altezza e un supporto economico non indifferente. Purtroppo spesso gli Enti e anche gli operatori economici locali non si rendono conto del business legato al podismo, la FIDAL e anche gli EPS sì, ma bisognerà vedere chi saprà maggiormente comprenderne le esigenze e comportarsi di conseguenza, perché il podista è come il cerino, lo puoi fregare una volta sola…