L’atletica italiana risponde “presente” e ai Campionati Europei juniores di Rieti, dopo tre giornate, il medagliere è di un oro, quattro argenti e un bronzo.
Dopo aver raccontato l’argento di Lorenzo Dini sui 10000, passiamo all’esaltante oro vinto dalla vicentina Ottavia Cestonaro nel triplo con 13.41 (-0.5) all’ultimo salto: fino ad allora sesta, l’azzurra mette dietro la romena Elena Panturoiu, seconda con 13.36, e la spagnola Ana Peleteiro, campionessa mondiale in carica, terza con 13.29.
Inatteso e, quindi ancor più gradito, il bronzo nel martello con l’udinese Marco Bortolatocon73.43 al quarto lancio, alle spalle del russo Valery Pronkin, primo con 78.34, e dell’ungherese Bence Pasztor, secondo con 77.35.
Nella terza giornata, tre argenti. Comincia nella mattinata il pugliese (di Laterza) Vito Minei che, presente nel terzetto di testa, non riesce a resistere all’attacco nel penultimo giro del russo Pavel Parshin che vince in 41:01.55, ma in 41:08.76, personal best, riesce a precedere lo spagnolo Alvaro Martin, terzo in 41:13.95. Sesto Francesco Fortunato in 42:23.99, squalificato Marco Amati
Il secondo argento è per il lombardo (nativo di Saronno) Lorenzo Perini sui 110 hs che pur ottenendo l’ottimo 13.30 (+0.9) rimane alle spalle del francese Wilhem Berlocian che vince in 13.18, nuovo primato europeo di categoria, (precedente del polacco Artur Noga, stabilito ai Mondiali U20 di Pechino 2006 con 13.23). Terzo lo svizzero Brahian Pena in 13.31, primato nazionale.
Infine, sui 5000 uomini, il livornese Samuele Dini eguaglia il gemello Lorenzo e vince l’argento in 14:36.25 precedendo i britannici Jonathan Davies, terzo in 14:36.62, e Michael Gallegari, rimontandoli in volata. L’oro va con distacco al turco-kenyano Ali Kaya in 13:49.76, che aveva già vinto i 10000.
“Sono sincero,all’ultimo giro noni credevo più alla medaglia. Ma poi ho pensato: diamine, o la va o la spacca! Il prof. Gigliotti mi aveva avvisato: se il ritmo è troppo lento vai davanti. Così ho fatto, quando corro piano mi affatico le gambe. Ero in testa e sentivo Baldini da bordo pista che mi urlava di dare una scossa alla gara. E così sono andato a prenderli, per fortuna che ero già lanciato dalla rimonta e li ho superati di slancio…” le prime parole di Samuele Dini.