L’Ufficio di Procura Antidoping, in relazione al procedimento disciplinare a carico dell’atleta Devis Licciardi, ha disposto la convocazione, in qualità di persone informate sui fatti, dei tecnici Angelo Carosi e Giuseppe Carella per il 2 ottobre 2013, rispettivamente alle ore 12.00 e 12.30 presso lo Stadio Olimpico.
Questa è la notizia apparsa sul sito del CONI nel pomeriggio di ieri; questa mattina ci ha chiamato in redazione Giuseppe Carella per precisare che lui non è il tecnico di Licciardi e non lo è mai stato. Carella ha precisato che è stato convocato, come persona informata sui fatti in quanto, in qualità di referente del gruppo sportivo dell'Aeronatica, era presente a Molfetta ad accompagnare gli atleti e per questo era anche presente al controllo antidoping.
Nel frattempo Licciardi è stato cacciato dal gruppo sportivo dell'Aeronautica Militare e rischia due incriminazioni: manomissione di esame antidoping e positività in quanto domenica 22 settembre è stato sottoposto ad un controllo stavolta senza sotterfugi.
Se, ma il condizionale è d'obbligo, fosse riscontrata la sua positività, potrebbe rischiare una squalifica di 4 anni oppure una squalifica a vita.
Il 23 settembre Licciardi è stato interrogato presso il CONI dal vice-procuratore capo della procura antidoping, Mario Vigna, rilasciando, cosi' dice lo stesso Licciardi alla "Gazzetta del Sud", ampia e dettagliata confessione.
Licciardi ha dichiarato "'Ormai sono sputtanato, ma penso che era peggio se mi prendevano dopato. Anche se ho fatto questa grande figura di merda. Oggi c'era il pene finto sul tavolo e ho confermato. L'ho fatto ma non per doping''.
Ora la domanda sorge spontanea, se non l'hai fatto per coprire il doping, per quale strano motivo avevi un pene finto con dentro dell'urina?
Licciardi ha aggiunto ''Pensavo peggio, mi aiuta molto il fatto che non dovevo coprire nulla, ma confermare e dare delle motivazioni – dice Licciardi -. L'attrezzatura che ho comprato su internet è arrivata ai primi di settembre, negli altre tre test antidoping ero pulito. Tutti i miei risultati sportivi non possono essere stati truccati. Ma da ieri non sono più un atleta dell'Aeronautica. Ho firmato il congedo, mi sembrava doveroso per il danno d'immagine che ho recato''.
Le giustificazioni di Licciardi non sanano la domanda che sorge spontanea a tutti: perche' l'hai fatto? Ma Licciardi non lo dice al giornalista della Gazzetta del Sud ed aggiunge: ''Noi siamo macchine, dobbiamo correre forte, siamo un'azienda o produci o lasci. Tu sei solo, anche perché per fare l'atleta devi essere solo. Se hai paranoie sono problemi tuoi – spiega -. Se in gara dimostri di essere debole psicologicamente è un vantaggio per gli altri, poi dentro non è così. Sono in cura, ma lo sapeva solo chi mi era vicino. Ora non posso nasconderlo perché è un aspetto importante di quello che è successo. In questi giorni spesso ho guardato Facebook per leggere i commenti e sdrammatizzare un po'. Non ho fatto una grande figura''.
Non rimane che attendere l'esito delle analisi.