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Carawan Brenda vincitrice 9 colli 2014 Conosciamo Brenda Carawan, ultra maratoneta statunitense. Il 18 maggio ha vinto la Nove Colli Running in 21h 40'. Nata e cresciuta in Texas è allenata da Amanda McIntosh. Ci piace condividere la sua filosofia di vita, mutuata da una frase di Mark Twain: "Stai lontano dalle persone che cercano di sminuire le tue ambizioni. Le persone piccole lo fanno sempre, ma quelle veramente grandi ti fanno sentire che anche tu puoi diventare grande…”

Racconta i suoi tanti successi sulle lunghissime distanze sul suo blog www.brendacarawan.com.

 Come si decide di affrontare 202 km?  

Ho visto la gara online tre anni fa e visto che era in Italia, mi sono detta: "Una gara in Italia? Sì, grazie!" 

Come è la preparazione di una gara così lunga? 

La parte più difficile è stata convertire il profilo altimetrico della gara. Io non sono brava in matematica così correre in chilometri al posto delle miglia nella non è facile. La formazione è stata estenuante, ho trascorso settimane intere correndo fino a più di 100 miglia. I miei amici e la famiglia erano favorevoli e mi hanno aiutato e ricordato che ne sarebbe valsa la pena, comunque! 

La vita di tutti i giorni come cambia prima e subito dopo? 

Prima della gara la mia vita è un caos .... panni sporchi, piatti sporchi in cucina, ah, ah, ah! Sono grata a mio marito per il suo prezioso supporto. Dice che in quelle giornate ho una visione a tunnel della vita e non penso nulla, tranne la gara. Dopo, la vita diventa torna come sempre. E cerco anche di cucinare una cena una o due volte. (ride…) 

Il colle più bello? 

Sono tutti unici e è difficile scegliere. Forse il primo, perché è stata la mia prima volta sulle colline italiane. I miei occhi erano pieni di felicità. Mi sentivo grata per l'opportunità che avevo. 

Il buio dentro, la fatica, quella di testa - la peggiore - è mai arrivata? 

Non è così diversa da quella provate in altre gare. Di solito ho le allucinazioni, ma non questa volta. Per la maggior parte del percorso mi sentivo felice. Poche ore prima dell'alba mi ricordo che ho detto al mio amico Antonio che il sole sembrerebbe sorto presto. Mi è servito molto, l’attesa del nuovo giorno, il futuro, il traguardo erano li. 

La gente di strada, i "fermi"... Cosa ti dicono? 

Mi viene da ridere! Cosa posso dire? Sì, certo, ancora! Io sono viva, perché no? 

Qual'é la tua carica durante la gara, nei momenti di crisi? 

Ci sono diverse cose che penso quando non mi sento bene in una gara. Il mio allenatore dice di solito: "Corri come ti senti." E' un ottimo promemoria per rendere le cose più semplici. Il mio sponsor dice sempre sempre: "Divertirsi." Ha ragione! La corsa è meglio se sa essere divertente.

La solitudine dei numeri uno, l'hai mai provata li davanti?  

Generalmente mi alleno da sola. Mi piace ascoltare musica e perdermi nei miei pensieri e sogni. 

Il colle della vittoria è un simbolo che viviamo tutti nelle nostre fatiche: il tuo, quello che ti spinge avanti ogni giorno l'hai trovato? O speri di non arrivarci mai? 

La collina, per me, è il simbolo della lotta e della conquista, ma è anche pesante ironia. Le peggiori salite a volte offrono la vista migliore. Ricordo quella di Barbotto, diventava sempre più ripida. C'era un dolce profumo lungo la strada. Forse per merito dei fiori o gli alberi. Era inebriante e ho voluto perdermi sulla montagna cercando di inseguirlo e trovarlo e mi è servito a soffrire meno, a vivere il percorso in modo diverso.