Altra bomba doping, che continua a colpire il mondo dell’atletica internazionale. La nuova denuncia arriva dal Sunday Times e descrive che: “La federazione internazionale insabbiò un rapporto dal quale emerge che un terzo degli atleti d'elite che parteciparono ai Mondiali di Daegu ha ammesso l'uso di doping. La Iaaf bloccò la pubblicazione del rapporto e i suoi autori sono stati imbavagliati per 4 anni".
Gravissima denuncia che arriva a sei giorni dal via ai Mondiali di Pechino e a quattro dall'elezione del nuovo Presidente della IAAF.
In particolare, a denunciare il caso al quotidiano inglese è stata l'Università di Tubinga, in Germania, che eseguì lo studio nel 2011 che dimostrò che una percentuale tra il 29-34% dei 1800 partecipanti ai Mondiali di Daegu confessò di aver utilizzato tecniche di doping nei 12 mesi precedenti.
L’università tedesca, in una nota, commenta che: “Questi risultati dimostrano che il doping dilaga significativamente fra gli atleti di elite e rimane in gran parte incontrollato dai vigenti programmi di test biologici” e accusa la IAAF di aver “ritardato la pubblicazione così a lungo senza una buona ragione, compiendo una grave interferenza con la libertà di stampa”. Aggiunge anche che la IAAF si attivò per sopprimere i risultati dello studio, che era stato promosso dalla Wada.
La difesa della IAAF si basa sulle “gravi riserve sull'interpretazione dei risultati dell'indagine” che ci sarebbero e che giustificherebbero la mancata pubblicazione dei dati, senza alcun veto.
Difficile a questo punto restare indifferenti e pensare che tutto sia pulito…