Il 21 marzo 2016 il sito del Coni comunicava: “L’atleta Giorgio Maria Bortolozzi, tesserato FIDAL, è risultato positivo al Testosterone e al Dhea a seguito di un controllo disposto dalla NADO-ITALIA al termine della competizione Campionati Italiani Ind/Società Indoor Master – località Ancona disputata il 28 febbraio 2016. La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping comunica che, in accoglimento dell’istanza proposta dall’Ufficio Procura Antidoping, ha provveduto a sospendere l’atleta in via cautelare.”
Giorgio Maria Bortolozzi è un atleta master M75, classe 1937, tesserato per l’Atletica San Biagio di San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso, uno degli atleti top per la sua categoria, come testimoniano i due titoli mondiali master M75 vinti a Porto Alegre nel 2013 (triplo e lungo), i due titoli europei master M75 a Izmir nel 2014 (sempre lungo e triplo), il titolo mondiale master M75 a Lione nel 2015 (triplo), oltre ad una serie infinita di titoli italiani, gli ultimi due proprio ad Ancona nel lungo con 3,95 e nel triplo con 8,84.
Bortolozzi è un medico, ex primario di ginecologia all'ospedale di Conegliano (Treviso), e all’accusa di doping ha più volte risposto di aver assunto il Dhea (un ormone steroideo endogeno) per salute.
Infatti, il medico ha sempre sostenuto che il Dhea è usato “da milioni di persone in America: è considerato un supplemento dietetico, la pillola della giovinezza. Previene il tumore della prostata, il diabete, l'Alzheimer e mantiene attive anche le funzioni sessuali. Così non ho bisogno del viagra”. Farmaco dal basso costo, reperibile su internet dagli States, secondo il dottor Bortolozzi “dopo i 60 anni tutti dovrebbero farne uso. Io faccio sport e mi tengo in forma per rallentare l'invecchiamento. Ho 79 anni, ma mi sento ancora un leone. Per quale motivo dovrei autocensurarmi? L'unico mio errore è non aver comunicato che pratico questa cura. Ma non mi si può imputare la pratica dopante”.
Il medico si era detto sicuro che tutto si sarebbe chiarito a breve, ma proprio ieri, sul sito del Coni, la notizia della squalifica di quattro anni:
“Il Tribunale Nazionale Antidoping - Prima Sezione, nel procedimento disciplinare a carico dell’atleta Giorgio Maria Bortolozzi, (tesserato FIDAL) visti gli articoli 2.1 e 4.2.1 delle NSA, gli ha inflitto 4 anni di squalifica, a decorrere dal 21 marzo 2016 e con scadenza al 20 marzo 2020. Dispone inoltre l’invalidazione del risultato agonistico conseguito in data 28 febbraio 2016. Condanna l’atleta al pagamento delle spese del procedimento quantificate forfettariamente in euro 378,00”.