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Nel caldo tremendo delle strade di Pontal, a Rio, si è svolta la massacrante 50 km di marcia.

Vittoria dello slovacco, campione del mondo in carica, Matej Toth in 3h40:58, che nel finale ha sorpassato l'australiano Jared Tallent, eterno secondo in 3h41:16. Il giapponese Hirooki Arai vince il bronzo in 3h41:24, precedendo il canadese Evan Dunfee, quarto in 3h41:38 (record nazionale); Arai, inizialmente squalificato per presunto danneggiamento nei confronti di Dunfee, dopo ricorso della squadra canadese, è stato riammesso dopo il contro-reclamo giapponese.

Il francese, primatista del mondo, Yohann Diniz finisce ottavo dopo la devastante fuga nei primi 30 chilometri, bloccato inizialmente da problemi di stomaco e poi da una serie di crisi, fino quasi a svenire, ma riprendendo ogni volta a marciare, tagliando così il traguardo in 3h46:43.

Deludono gli azzurri, ventunesimo il romano Marco De Luca in 3h54:40; ritirato dopo 40km il bergamasco Matteo Giupponi; squalificato il beneventano Teodorico Caporaso.

Tutti gli italiani non avranno potuto fare a meno di pensare cosa avrebbe fatto Alex Schwazer in questa gara: basti ripensare al 3:39:00 di Roma nella Coppa del Mondo di maggio a Roma...

Schwazer, che proprio ieri è tornato a parlare in un’intervista alla Rai dell’Alto Adige: "Contro di me c'è stato un complotto, non so se dietro c'è la Iaaf o la Russia. Il problema è che senza la mia positività del 2012 non ci sarebbe stato un processo contro due medici, ai quali hanno sequestrato il database che è molto compromettente per alcuni atleti russi. Da lì è partita l'indagine contro la Russia. La delusione è ancora tanta,ma saremo guerrieri".