In una mattinata limpida e fresca, decisamente fuori stagione, è stato piacevole raggiungere nel cuore dell' Umbria, tra verdi montagne, Monteleone di Spoleto, bellissimo paese situato su un aguzzo colle nell' alta valle del Corno, ricco di vestigia medioevali, ma con origini antichissime: infatti, era abitato già nel VII secolo A. C. da genti di stirpe sabina o celtica del "nera" appartenenti alla tribù dei Maharki.
Qui, nel 1902, fu ritrovata casualmente una biga etrusca da parata del VI secolo A.C. Questo formidabile paese si è rivelato sorprendentemente un piccolo scrigno che custodisce preziosi oggetti di storia, arte, architettura, fede esoterismo e tradizioni minerarie ed agricole, come la coltivazione di antichi cereali, e la transumanza, rievocate in questi giorni con la Fiera di San Felice nell' ambito ella quale si è svolta la 1^ Corsa di San Felice , gara competitiva di 8,250 chilometri a circuito tra le ripide stradine del borgo, in mezzo a tradizionali bancarelle e mostra di capi di bestiame.
Curata dall'Associazione Norcia Run, la gara si è rivelata durissima, con repentini cambi di direzione ed un incredibile susseguirsi di terribili variazioni di pendenza, in cui la fatica è stata affievolita dalla bellezza del luogo e dal caloroso abbraccio degli spettatori.
La gara, a cui hanno aderito una cinquantina di atleti, è stata animata dalla fuga del fabbro norcino Walter Moretti, che qui ha preso moglie; il suo generoso tentativo è stato però vanificato dall'arguzia tattica del poliziotto ostiense Emiliano Rossatelli, che, sfruttando la sua scia, lo ha poi sorpreso nel finale insieme al romano Mariano Mollica.
Emiiliano Rossatelli ha iscritto così il suo nome per primo nell'albo d'oro in 37'03", davanti a Mariano Mollica (37'21") e Walter Moretti (37'47").
Tra le poche donne presenti alla gara si è imposta con facilità l'appassionata fotografa romana Virginia Leonardi (42'47"), davanti ad Anna Maria Gigli (57'08") e Raffaella Rotondi (1h01'40").
Infine, tutti a festeggiare con le specialità di farro locale, il cereale che alimentava le legioni romane, preparato dalle massaie locali in varie versioni culinarie.