Tor des Geants, sogno accarezzato già nel 2012 e nel 2013, anni in cui l’estrazione non mi era stata favorevole ed io che mi ero avvicinata al Tor Des Geants per fare assistenza ad amici.
I miei piazzamenti:
2014 quarta donna, 46^ assoluta
2015 terza donna, 29^ assoluta
2016 quarta donna, 20^ assoluta
È molto, ma molto difficile raccontare una gara come il Tor, una gara endurance stratosferica preparata con allenamenti che hanno dell’incredibile su montagne che poi si dimostrano una meraviglia; i tempi degli allenamenti hanno interrotto sonni assai belli, con un obiettivo….e poi….LA GARA….
Al Tor bisogna avvicinarsi con tanta umiltà, noi partecipanti siamo come tanti granelli di sabbia in una spiaggia, siamo il nulla, qualsiasi cosa potrebbe indurci ad un ritiro, una manovra di corsa o scelta sbagliata potrebbero esserci fatale! Il Tor è fatto di condivisione con gli altri partecipanti e con il servizio assistenza dei volontari e poi, automaticamente, tra noi si instaura una sorta di famiglia allargata dove alla fine ci vogliono bene, gli amici trailer ti sorreggono nei momenti difficili e sei sicura di trovare calore umano da una base vita all’altra.
E poi che dire di tutti i posti attraversati durante il lunghissimo viaggio del Tor, STUPENDI, FAVOLOSI e ogni anno ti sembra di essere lì per la prima volta!
Il Tor ti da’ tanto, ma ti chiede anche tanto, ti svuota, ti libera il cervello, l’anima nelle notti trascorse a faticare ti fà sentire una lucina, un puntino quasi invisibile durante il giorno e, man mano che passano le ore e i giorni, ti accorgi che quasi quasi ti rincresce ad arrivare sotto lo striscione di Courmayeur perché sai che lì tutto finisce, anche il tuo sogno consapevole che una bella favola sta per finire, ma l’importante è farne cominciare una nuova, verso nuovi orizzonti.
IL TOR E’ IL TOR!