Piccolo annuncio di eventuale utilità sociale: i troppo diligenti poliziotti doganali dell’aeroporto JFK di New York hanno, come al solito, curiosato nelle nostre valigie dopo che le avevamo imbarcate al check-in (nel giro di un’ora, lunedì sera, sono partiti almeno due aerei diretti a Milano, carichi di podisti).

Il risultato è che, aprendo a casa (ieri sera) la mia valigia, ci ho trovato una cosa in più e una in meno. La cosa in più è l’attacco di un caricabatteria Garmin, che vedete in foto, e che non mi appartiene. La cosa in meno è una mia vecchia macchina fotografica Casio, di colore grigio-argento, che avevo portato a NY come riserva e non ho mai usato. Ammesso che i simpatici Cops obamiani (alcuni di guardia al JFK sembravano estratti dai film della mala, ma non dalla parte della legge) non se la siano fregata, e invece abbiano fatto uno scambio di bagagli (infatti sul volo della Emirates c’erano due valigie Samsonite rosse, uguali: una era la mia) inoltrando comunque la roba in Italia, segnalo la possibilità di un utile ‘scambio’ con chi era sul mio stesso volo o sull’altro in partenza. Altrimenti, a quest’ora qualcuno starà fotografando o caricando i Garmin a spese nostre, facciamo conto che abbiamo speso 100 dollari in più (come ce li voleva far pagare l’hotel Holiday Express, a cui abbiamo fatto lo stesso gesto che poche ore dopo Trump avrà indirizzato alla famiglia Clinton-Lewinsky)…