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New York Marathon 2016 collage a foto Fabio Marri

FOTO Gallery - New York - TCS New York City Marathon

06/11/2016 SI PARTE PER IL PONTE DI VERRAZZANO: Sono le 05.30 e ci stiamo preparando per andare in pullman verso il luogo di partenza.
05/11/2016 IL CLIMA PER DOMANI: 
Per domenica si prevedono 9° alle 07.00, 13° alle 10.00 e 14° di massima, cielo poco nuvoloso ma con un vento a 20 km/h, quindi non particolarmente intenso, da nord ovest quindi contrario alla marcia dei maratoneti per i primi 30 km.

04/11/2016 Antivigilia piena di tutto -
Giornata davvero intensa questo 4 novembre che una volta (ai tempi degli Etruschi, dice Lorenzini) in Italia era festa nazionale (si festeggiava l’unica guerra vinta durante l’intera esistenza dello Stato Italiano…).

1-   Intanto, alle 07,30, c’è stato il primo appuntamento in Central Park col grande Gianni Poli, vincitore a New York nel 1986; e dobbiamo tutti riconoscere che la sua vittoria, sommata alle due di Pizzolato degli anni precedenti, ha fatto conoscere a noi italiani questa maratona, che ormai sta nelle prime cinque ‘italiane’ come numero di partecipanti. E Central Park era invaso dai podisti italiani, dei vari gruppi o agenzie che procurano i pettorali. Diciamo che correre qui ha poca valenza tecnica, ma serve soprattutto a socializzare o a conoscere il tracciato per chi non c’è mai stato; noi di Victory/Podisti, essendo un numero relativamente basso (diciamo che a presentarsi stamattina sono stati una trentina, mentre altri – come la ‘gemella’ Carmen Gilardelli che vi stupirà – ha preferito fare una cosa autonoma alle 6 di mattina), abbiamo potuto confrontarci a voce con Poli, chiedendogli consigli un po’ su tutto. C’era anche Leonardo Cenci, che non fa misteri del suo avere un cancro al quarto stadio, ma di voler essere qua e finire quella maratona che programmava già dal 2012: e, visto come si allena, credo che starà ben sotto le 4 ore (a meno che la sua brava e bella dottoressa personale non lo rallenti…). Con Poli si è parlato pure di Fidal (“Perché non ti candidi anche tu?”, gli ho chiesto); lui pensa che i podisti debbano avere una voce in capitolo molto più potente del quasi-zero che hanno adesso, ma non vede per ora chi possa rappresentarli con autorevolezza.
In ogni caso, è stata una bella occasione, ripetuta poi anche sabato mattina, per quanti non fossero stati interessati al tradizionale Breakfast Run dal Palazzo di Vetro alla Tavern on the Green (di fianco all’arrivo della maratona di domani).
Ritorno attraverso il bellissimo Riverside, pista pedonale e ciclabile che attraversa prati invasi da scoiattoli socievoli, e offre la vista contemporanea sul New Jersey e la rinomata skyline di Manhattan.

2-   Solo il tempo di fare la doccia e, mentre i colleghi con tempo libero andavano a visitare le bellezze newyorkesi, io precettato da Morselli sono corso alla presentazione dei top runners, di cui vi ho mandato le foto che il solito Mandelli mette in linea con velocità da keniano. Abbiamo fatto due chiacchiere in italo/americano/broccolinese coi capi della maratona, tutti di origine italiana. E una cosa gliel’ho ricordata, che pare non sapessero: ai tempi di Fred Lebow vigeva anche il “tempo compensato”, vale a dire che il tuo real-time era convertito in un “tempo ideale” che teneva conto della tua età, per cui, ad esempio,un 3.30 fatto da un cinquantenne equivaleva a un 3.10 di un trentenne. Qualcosa del genere si ha coi tempi di qualificazione a Boston, e ricordo pure (sempre ai tempi degli Etruschi…) che qualche maratona tentò di fare un ordine d’arrivo basato unicamente sui tempi compensati. Archeologia?
Quattro chiacchiere anche col team-Rai, dove spiccava Elisabetta Caporale, quella che sa tutte le lingue tranne una… (che vi credete..? il tedesco!). Abbiamo rievocato i tempi che in sella alla moto seguiva le maratone in appoggio al team Monetti-Bragagna-Fogli-Pizzolato, cosa che non fa più… Anche questa, archeologia etrusca…

3-   La tabella di Morselli prevedeva alle 18 la partecipazione al Consolato Italiano per saluto del console ai maratoneti italiani. Siccome il consolato non è lontanissimo da Central Park, mi sono permesso, per riempire l’intervallo, di tornare dieci anni dopo al Metropolitan Museum, che sta più o meno in zona. Tre ore scarse, sufficienti per vedere forse metà delle cose, e piuttosto in fretta, ma ne valeva la pena, se non altro per una replica d’autore (Vermeer) della Ragazza con l’orecchino di perla; e per una quantità impressionante di Tiziano, Raffaello, Rembrandt, Rubens, Caravaggio, e non si finisce più, oltre ai reperti archeologici ad esempio dell’antica Palmira (quella distrutta poco fa, sapete da chi).

4-   Eccomi dunque al saluto che il console italiano Genuardi, e la vice-console Isabella Pedioto (maratoneta, ma che stavolta non correrà), hanno fatto ai podisti italiani, all’interno della presentazione di vari progetti: ad esempio quel “Run with excellence” originato dalla Liguria, che vuole unire sport, valorizzazione del territorio e socialità, che porta qui 22 ragazzi con problemi vari (14 correranno) e muovendo da Savona si ripromette di lanciare una prima Liguria Marathon nel 2018, sperando che non faccia la fine delle varie maratone di Genova e Sanremo, abortite dopo un paio di edizioni (io però le ho corse: vedete il privilegio di essere ‘etrusco’?).
Altri progetti degni di ammirazione sono l’ “Albergo Etico” per disabili intellettivi di Alex Toselli (un ligure trapiantato ad Asti), che accompagnerà in maratona il ragazzo down Nicolò Vallese. Cose simili sta facendo un altro team coordinato da Gabriele Rosa, che dunque nella stessa ‘squadra’ ha messo insieme il possibile vincitore di New York, Stanley Biwott, e un Luca Colosio. Anche dodici ragazzi di San Patrignano saranno in gara, per completare la loro redenzione oggi aiutata dalla famiglia Moratti.
Scopi benefici si propone anche la Ferrero (qui rappresentata dal maratoneta Michele Uva), e il gruppo dei parlamentari italiani, guidato dalla parte della Camera dal veterano Maurizio Lupi (che correrà col figlio), e per il Senato dal senatore De Poli, con un Filippo Zucchetti che punta a star sotto le tre ore, e le due belle senatrici Elisa Franco e Stefania Manzato (tanto giovani che non sapevano nemmeno della famosa maratona di Prodi…) che vorrebbero farcela in 4 ore, con De Poli stesso. Curioso che manchi forse quello che storicamente fu il primo senatore-maratoneta, il modenese Vaccari, che anzi, a detta dei colleghi parlamentari, non ha mai mostrato interesse per la maratona. Nella vita, solo gli sciocchi non cambiano mai idea…
Franca Fiacconi, ora allenatrice dopo aver vinto NY nel 1998, porta qui un gruppo di suoi adepti, e non si finirebbe più dicendo dei vari gruppi organizzati. C’è anche il gruppo dei maratoneti cattolici, che dà appuntamento sabato alle 18,30 in Little Italy (West Village), alla chiesa di Nostra Signora di Pompei, per una messa del podista.
La serata è stata allietata da un rinfresco finale, su base ligure ma il cui ‘cuoco’ Gianluca Capozzi (quel grandone con la barba che vedete in foto) è di origine carpigiana, e ha fresca la memoria del Mulino Verrini e di Ivano Barbolini e così via. Etruscherie, dirà Lorenzini.

5-   E siamo già alla vigilia; alcuni si allenano in modo soft, altri fanno i turisti (senza dirlo a Morselli, io farò una capatina alla Freedom Tower, cioè il grattacielo costruito di fianco alle ex Torri Gemelle); e se posso anche al ponte di Brooklin, dove sempre ai tempi etruschi Carla Gravina faceva pubblicità alla Gomma del Ponte. Snobberò il pasta party dell’organizzazione, che ci ha imposto l’ora assurda delle 15,30 per cenare! Ma alle 17 (22 italiane) è d’obbligo il ritrovo al ristorante Applebees dove Gianni Poli darà le ultime istruzioni ai podisti.net/Victory. Intanto, un’anticipazione la diamo noi: stanotte scatta l’ora solare anche a NY, ciò che allevierà le nostre pene per la sveglia intorno alle 4,30 onde raggiungere il ponte di Verrazzano prima che lo chiudano. Che Dio ci protegga.

New York 03.11.2016 expo Jacob K.Javits Convention Center

Le prime foto di giornata - 04.11.2016 New York - Con Gianni Poli, allenamento in central Park - Foto di Fabio Marri

 Venerdì 4 novembre ore 23.30 (= sabato 5, ore 4,30 ora italiana). E' stata una giornata molto intensa e si è fatto tardi, per cui sarò sintetico rinviando a domani altre informazioni e curiosità, e soprattutto lasciando che il nostro super-fotografo Mandelli rimbalzi le foto che sto per mandargli.

Giornata cominciata con l'allenamento in Central Park alle 7,30, guidato da Gianni Poli, che in sostanza ha fatto conoscere ai novellini gli ultimi km della maratona, largheggiando in consigli. Era presente anche Leonardo Cenci, un Uomo con la U maiuscola su cui tornerò. Ho fatto qualche foto in corsa, mi scuserete se sono mosse? Central Park era cmq invasa da podisti, molti italiani, alcuni inquadrati anche come pecorelle, stessa blusa, rituali foto sulle scalinate ecc. Sarà che c'erano anche quelli guidati da Baldini, Fogli e Massini; noi però non li abbiamo visti...

Oltre a Central Park, ci sono tanti altri posti dove correre, e infatti ho persuaso alcuni del gruppo a tornare con me attraverso la meravigliosa ciclopedonale dell'East Side, lungo l'Hudson. Inevitabili tante soste per fotografie.

Dopo la doccia in hotel, sono tornato a Central Park per assistere alla presentazione dei top runners; vedrete le loro foto, con qualche impressione.

Infine, alle 18 sono andato al Consolato Italiano, dove il console Genuardi ha fatto gli auguri ai circa 250 maratoneti italiani presenti, presentando anche varie iniziative benefiche. Tra i presenti, la squadra dei deputati e senatori italiani (Lupi, De Poli, e due graziose giovani senatrici), e Franca Fiacconi già vincitrice nel 1998. Ma tornerò domani sull'evento perché ha avuto vari momenti di grande interesse. Per ora, cerco di mandare le foto.

03.11.2016 New York - Jacob K. Javits Convention Center -Marathon Expo- e allenamento lungo la riva del fiume Hudson - Foto di Fabio Marri

 

03/11/ 2016, ore 20 locali = ore 01 del 4 novembre in Italia

Esauriti gli impegni, diciamo così, ufficiali, e il lavoro, diciamo pure, giornalistico per me, ci si è divisi per varie destinazioni: Graziano Agrò è andato da Tiffany a prendere regali per la moglie, e nel frattempo è passato dalla vicina Trump Tower assistendo a qualche piccolo scontro 'politico'. Carmen Gilardelli e famiglia sono andate al Museum of Modern Art. Il resto della truppa sta arrivando in queste ore, col Gran Capo della Victory. Io ho pensato che ci poteva stare un piccolo allenamento, e partendo dall'hotel ho raggiunto la riva dell'Hudson più o meno all'altezza dell'imbarco per il giro alla Statua della Libertà (Circle Line), prendendo da lì verso nord una pista pedonale/ciclabile (spesso le bici sono separate) con vista a sinistra (ovest) sul fiume e il New Jersey, a destra su parchi vari che fanno da coronamento, più in basso, al Central Park. L'allenamento (assoluto fartlek, senza guardare il cronometro, e cmq per un tempo totale di un'oretta 'teorica' - Lorenzini mi fulminerà) ha visto numerose soste per fare foto che vedrete forse a breve, in particolare agli scoiattoli che girano indisturbati e non hanno nemmeno troppa paura dell'uomo, quando devono sgranocchiare una ghianda. Bella anche la scena 'naturale' del tramonto sul New Jersey, e il lento oscurarsi dei grattacieli, tra cui uno triangolare che sembra una vela sottilissima, più altri di forme non consuete. Quanto ai luoghi più famosi, ho costeggiato l' "Intrepid", museo del mare e dello spazio (marina militare, su una corazzata e un sommnergibile ancorati qui), la zona del Metropolitan, del museo Guggenheim, fino all'altezza del monumento ai soldati e marinai. In teoria, avrei dovuto correre... Domani cercherò di essere più serio, sebbene ci siano altre occasioni 'pubbliche' cui non potremo mancare.

Adesso vi auguro buona notte, e io vorrei andare a cena... Tra una cosa e l'altra, oggi ho dimenticato di pranzare!

3/11/2016 ore 14.00 - Primo giorno intero passato a New York, e i più solleciti hanno 'fatto i compiti', accorrendo al Javits Center, cioè al Marathon Expo, per ritirare i pettorali prima che arrivi la gran calca della vigilia.

Infatti l'ingresso era ancora senza code, anche se -a dir poco - all'interno dell'expo ci fosse almeno un migliaio di podisti-visitatori. Molto elevato il numero delle aziende che offrono assaggini (cosa che nelle maratone italiane è quasi assente se non mettete le mani al portafogli). E non so per mia distrazione, oppure perché erano nascostti, oppure perché non c'erano proprio, non ho visto nessuno stand di maratone italiane, nemmeno 'in affitto' presso altre maratone più coraggiose (tra le europee: Barcellona,  Francoforte, Dusseldorf, Dublino, più Gerusalemme). Forse gli organizzatori si sono convinti che il gioco non valga la candela: mi vengono in mente i tempi in cui Ivano Barbolini offriva il suo stand addirittura alla regione Emilia Romagna, o quando mandò a Londra una trentina di 'ambasciatori', numero superiore a tutti gli inglesi che poi si iscrissero a Carpi.
Italiani o no (però c'è chi ha visto, un po' defilato, uno stand di gare italiane, però non ricorda quali: segno che non l'ha impressionato granché...), gli spazi espositivi dell'immenso salone sono stipati: la parte del leone la fa Asics, ma sono presenti anche altre marche sportive come Brooks,Balance ecc., oltre naturalmente alle varie Garmin, Suunto, ai fabbricanti di integratori, e a varie Charities (lotta al cancro, sostegno ai bambini malati ecc.). Naturalmente ampio l'ufficio informazioni della maratona di New York, con enormi tabelloni. Se voglio trovare un pelo nell'uovo, dirò che alla precisa domanda "Da dove partono i bus dell'organizzazione per portare gli atleti alla partenza la mattina della gara?", due non lo sapevano, un terzo mi ha dato una risposta vaga, l'ultimo ha chiesto soccorso e ha concluso che dovrei riceverlo per email se mi iscrivo al servizio... Una ragione di più per usufruire dei servizi 'personali' di Victory, che ci preleverà dagli alberghi.
La giornata di oggi, per il resto, è destinata allo shopping, destreggiandosi fra i tanti e rumorosi cantieri e le strade interrotte nella zona di Times Square. Per il tempo libero, restano gli allenamenti individuali in Central Park, in attesa di quello con Gianni Poli domattina.
03/11 - ore 07.00 - Siamo a ora di colazione mentre voi state finendo il pranzo... Colazione all'americana in hotel (in altra sede vedrete qualche foto), poi una volta sistemati si pensa di andare a ritirare i pettorali (dopo le 10) e magari fare la prima sgambatina in Central Park, tenendo conto che gli allenamenti 'professionali' di Gianni Poli sono previsti domani e sabato. Qui per ora ci sono 15 gradi, cielo grigio ma non minaccioso, New York è già in pieno movimento, o forse non si è mai fermata.
02/11 ore 20.00 -
Siamo arrivati nella camera d'albergo di Manhattan (Holiday Inn Express). Il  volo è stato tranquillo, rifocillato da un pranzo completo verso le 16,30 italiane, e da una pizza un'ora prima dello sbarco. Vi dirò che durante il volo mi sono visto il film "Forever young", in cui Teocoli è un maratoneta campione di categoria M 65 che rinuncia alla maratona di Roma per aiutare il genero in crisi, poi per compensare si iscrive, col genero, a New York...All'aeroporto Kennedy abbiamo trovato Miss Maria che ci ha portati all'hotel di Manhattan con un pullman apposito (come ci porterà domenica alla partenza della corsa). Sistemazione nelle camere, primo tentativo di collegamento internet, e adesso cerchiamo di assorbire il fuso andando a dormire (siamo 5 ore meno che in Italia). A domani.. (cioè, per voi, al pomeriggio)
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