“C’è trail e trail”, ecco cosa mi disse un giorno Leonardo Soresi, certamente un esperto in materia. Ed è esattamente ciò che ho sperimentato correndo, ma anche camminando, questa prima edizione della Xtreme Winter Trail, in realtà definita edizione zero; già, sempre più diffusa questa abitudine, chiamare edizione zero la “prima”, perchè può darsi che qualcosa vada storto ed allora….
Dico subito che non è stato il caso di questa (o questo?) trail che si è svolto nella conca di Piancavallo, semplicemente perché mi pare che tutto sia andato bene, quindi chiamiamola prima edizione, senza se e senza ma.
Lo dicono i numeri, se ho capito bene sono stati 250 gli iscritti, equamente distribuiti tra le due gare competitive (15 km , Trail, e 9 km, Half Trail) e quella aperta a tutti, sulla distanza di 9 chilometri.
Lo dicono le condizioni meteo, dato che si è corso in una giornata che più bella non poteva essere.
Lo dicono, infine, i partecipanti e tra questi ci sono io.
Questa gara si inserisce nel contesto di un week end chiamato “Xtreme Winters Days”, una replica in montagna di quanto avviene ogni anno a Sacile (PN), a cura dell’associazione “Sacile cambia marcia”; freestyle e sport estremi di ogni sorta, prossimo festival dal 2 al 4 Giugno 2017.
Invece, il clou di questo fine settimana a Piancavallo per me non poteva che essere la corsa podistica, ho scelto la distanza più lunga. Durante la breve ricognizione trovo lungo il sentiero Cristiano Ross, direttore di gara, si preoccupa che tutto sia a posto; ha tracciato personalmente il percorso della gara e, con un certo senso di responsabilità, alla partenza descrive minuziosamente il tracciato e mette in guardia gli atleti sulle difficoltà che troveranno. Non si tratta di pericoli veri e propri (direi inesistenti) , invece insiste sulla necessità di distribuire correttamente lo sforzo, del resto l’innalzamento delle temperature, precedute da un’abbondante nevicata, ha reso il fondo particolarmente cedevole e ciò comporterà una (ulteriore) notevole fatica. Tutto vero, tutto maledettamente vero.
Partenza alle 15.30, un orario certamente anomalo, ma d’altra parte diversi tratti del percorso sono proprio sulla pista di sci, pertanto si doveva attendere la chiusura. Bello il pre gara , con lo speaker ( un autentico animatore, Gilberto Zorat), che chiama per nome, uno per uno, tutti i partecipanti sulla linea di partenza.
Pronti e via, prime centinaia di metri sulla pista da fondo e già si comprende la musica….si sprofonda a tutta caviglia e, oltre a qualche difficoltà a stare in piedi, immaginatevi la fatica a spingere. Dopo il primo mille si corre su asfalto e in leggera discesa per un paio di chilometri ma meglio non farsi prendere dall’entusiasmo.
Al km 3 si torna verso Piancavallo, si entra in un bel bosco di faggi e qui …inizia la gara. La salita non è severa (circa 150 metri in 5 chilometri) ma il fondo complica maledettamente tutto. Percorso bene indicato, con paletti e fettucce, ma ci sono anche diversi addetti.
Al km 9 (scarso) si transita sotto l’arrivo, finisce la fatica di chi ha scelto l’Half Trail, e inizia (continua) per quelli che hanno scelto la distanza più lunga. Un centinaio di metri in piano e ci si immette sulla pista da sci, saranno circa 2,5 chilometri, con pendenze medie vicino al 20% ed alcuni tratti…limite ribaltamento, in particolare quando si lascia la pista per addentrarsi nel bosco. Finalmente si scollina, girando intorno a Baita Arneri, un benedetto ristoro e via per la discesa, in gran parte sulla pista da sci. Pensi che adesso sia più facile ma ti sbagli: le gambe sono stanche per la salita, i quadricipiti gridano vendetta eppure ti serve il loro aiuto per frenare.
Ancora una volta è il fondo a complicare la corsa, si alternano tratti ghiacciati ad altri con neve da riporto, cambia continuamente la consistenza e non è facile adeguarsi, perfino difficile stare in piedi mentre è facile cadere, infatti….ruzzolo, a seguire un paio di capriole per poi ritrovarmi in piedi e perfettamente innevato! Alla fine le gambe non ci sono davvero più, arrivi persino a maledire la discesa, ma ormai è fatta, senti la voce dello speaker che, ancora una volta, chiama tutti gli arrivati per nome.
Batto il cinque ad Alberto Gottardo (responsabile del comitato organizzatore) e all’amico Cristiano Ross; sono decisamente stanco ma felice per un’esperienza davvero diversa.
A seguire premiazioni e un considerevole pasta party dove c’era….anche la pasta.
Cari amici di Sacile cambia marcia, bene così, avanti tutta.
Nelle foto (cortesia di Mauro Vitolo), Silvia Serafini e Stefano Fantuz, i vincitori della 15 km