Quarta edizione di questa manifestazione, che si svolge nella zona nord di Roma venerdì 25 agosto, a cui partecipo per la seconda volta consecutiva: il mio obiettivo è migliorare l’ora, 40 minuti e 40 secondi dello scorso anno e, magari, scendere sotto i 100 minuti.
La novità è l’inserimento della stracittadina di 7 km, oltre alla classica distanza della mezzamaratona.
Arrivo sul luogo della manifestazione, il Ponte della Musica, verso le 18 e30, l’ora in cui apre “il village”, con l’aperinight, con ottima musica dal vivo.
Dopo aver ritirato il pettorale e la maglia tecnica dell’evento (della quale è prevista, con gli stessi colori, modello maschile e femminile), indosso il braccialetto per accedere all’aperitivo, in attesa che arrivi qualche compagno di squadra.
Poco dopo le 19, arriva il compagno di squadra del quale avevo ritirato il pettorale; dopo aver bevuto qualcosa, verso le 20 ci dirigiamo nel vicino circolo della Polizia di stato dove sono fissati spogliatoi e docce.
Dopo aver esser tornati al village per lasciare la borsa al deposito, incontriamo altri compagni di squadra e, dopo un po’di chiacchiere, iniziamo il riscaldamento.
A circa 10 minuti dallo start, ci immettiamo nella griglia di partenza e dopo il minuto di silenzio, per le vittime dei terremoti e dei recenti attentati, avviene la partenza.
Vorrei tenere un ritmo sui 4e45 al km, ma fin dall’inizio la mia andatura è decisamente più veloce: difatti, al passaggio dei 5km la mia media è di 4e36, ma vi sono parecchi punti bui che mi costringono a stare quasi sempre con lo sguardo fisso a terra.
Dopo il 6°km, in una piazza, nonostante vi siano due addetti dell’organizzazione, “imbocchiamo”una via sbagliata, e solo l’intervento di una terza persona giunta all’improvviso, che urlando, ci fa tornare indietro: fortunatamente io ed un’altra decina di persona avevamo percorso solamente un centinaio di metri, ma i dubbi ci assalgono fino a che non vediamo il cartello dei 7 km.
Appena dopo questo cartello, c’è la biforcazione dei due percorsi: a sinistra si prende il lungotevere per la 7km (che mi fa pensare che fosse diverse centinaia di metri più lunga), e a destra ci immettiamo nella ciclabile che fiancheggia il Tevere, di cui percorreremo circa 2 km, sia in andata che in ritorno, e risulta quasi completamente al buio.
Dopo il 9°km, c’e’il passaggio nel punto più caratteristico del percorso, Ponte Milvio, in cui ci sono parecchi fotografi e parecchia gente che ci incita, mentre il resto del percorso è abbastanza scarso di spettatori.
Al 10°km la mia media si è alzata di circa due secondi, ma e’ancora più veloce del previsto; al ristoro successivo, delle signore ci porgono delle bottigliette, ma vengono rimproverate da un uomo presente al banchetto, perché “dovremmo” prendere i bicchieri.
Son previsti parecchi giri di boa, in viali e controviali, in cui è bello vedere chi ci precede ed incitare ed essere incitato da chi si conosce.
Mi aspettavo un rilevamento intermedio appena dopo l’11°km, come lo scorso anno, ma non vi è stata traccia, e proseguo con la mia andatura, che, man mano che passano i km, si affatica sempre di più, non aiutata dall’assenza di spettatori.
Si percorrono tanti tratti della maratona capitolina, in un’atmosfera diversa; al 13°km c’e’il punto più difficile, la salitella di 4-500 metri dell’Acquacetosa, che poi è seguita da un tratto di leggera discesa che ci porta al ristoro dopo il 15°km.
Qui per la prima volta mi viene in mente di camminare, ma decido di non mollare anche se sento le gambe affaticate, forse a causa del ritmo impostato dall’inizio, e la mia media generale è ancora salita (4e41), ma mi conforta che è ancora ben al di sotto di ciò che avevo preventivato.
Al 16°km riprendiamo la ciclabile che affianca il Tevere, in senso opposto a prima, e nonostante i piccoli saliscendi al buio, non mollo e riesco a mantenere un’andatura abbastanza uniforme riuscendo a superare anche qualche runners.
Questa ciclabile si conclude con una breve ma ripida salitella che ci porta nei vialoni bui del lungotevere della Vittoria per circa 1,5km, e poi, passando su di un ponte, percorriamo circa 1,5 km del lungotevere Flaminio che ci portano verso il Ponte della Musica: in questo tratto riesco ad incrementare leggermente il ritmo ed a superare 4-5 runners più in difficoltà di me.
Concludo la mia “fatica” al 144° posto con il real time di 1h39min4sec, alla media di 4e41 min/km, meglio del preventivato, ma un po’stanco per la brutta gestione di gara.
All’arrivo ci è consegnata la medaglia da finisher (diversamente dal 2016) e alla restituzione del chip, il pacco gara comprendente vari prodotti offerti degli sponsor, e si usufruisce del pasta-party.
I vincitori tra i 605 arrivati, risultano essere Carmine Buccilli (Atletica Casone Noceto), che domina con il tempo di un’ora 10 minuti e 10secondi, e Michela Ciprietti (Podistica Solidarietà) che si classifica 24^assoluta, con il tempo di 1 ora 21 minuti e 31 secondi.
Molto bella l’atmosfera, l’aperinight, il pastaparty, la medaglia da finisher, e molto gradito l’utilizzo di comodi spogliatoi e docce; bocciata la stracitttadina di 7 km, con meno di cento arrivati, e soprattutto il fatto di farla partire con la mezzamaratona. Da “briefing are” meglio i volontari della gara, a causa dei disguidi gravi, come lo sbaglio del percorso e il problema acqua del 10°km. Risolvere il problema dei tanti tratti al buio, molti di più rispetto al 2016, per evitare infortuni, e per poter far ammirare a chi corre, soprattutto stranieri, le meraviglie della nostra città.
Non so spiegare, il quasi dimezzato numero di arrivati, rispetto allo scorso anno.