Un modo completamente diverso di vivere la corsa.
Per Kevin correre non è un piacere, vincere o battere dei record non gli porta alcuna soddisfazione, è un’azione catartica utile a non fargli sentire il dolore, mentre la paura lo rende veloce.
“La sensazione della velocità è come sfuggire momentaneamente alle grinfie della mortalità … la velocità deforma la tua relazione con il mondo … la destinazione diventa confusa e irrilevante, e non è più chiaro se tu stia correndo verso qualcosa, o fuggendo da qualcosa, o entrambe le cose, o nessuna delle due”.
Kevin è un adolescente che ha perso quasi tutta la sua classe in un incidente stradale dopo una gara di atletica. Ha incubi ricorrenti in cui è insieme a loro, vorrebbe salvarli, ma non riesce e si sveglia salvo mentre tutti i suoi compagni sono morti.
La notte non porta riposo, solo angosce che nasconde nei passi ritmati della sua corsa, perché Kevin è un talento naturale: per lui correre è un’azione facile che non comporta fatica.
Diventa il nuovo simbolo della città, ma lui resta nel suo mondo fatto di strade da percorrere con le sue scarpe, immerso in un silenzio pacificatore.
Il libro di Jeremy Jackson descrive una visione della corsa non centrata su obiettivi, avversari o tempi da battere, ma interiore e pacificatrice.
Una lettura che può condurre il podista a una riflessione più intima sulla motivazione di ogni suo passo di corsa.
Jeremy Jackson è un autore americano. Life at these speeds (titolo originale dell’opera) è la sua prima storia. L’idea gli è venuta nel dicembre del 1994 mentre studiava nella biblioteca del suo college. Il libro è stato segnalato da Barnes & Noble nell’ambito del Discover Great New Writers Program e da Booklist come Editor’s Choice e ne è stato tratto il film: 1 Mile to you, regia di Leif Tilden con attori del calibro di Tim Roth e Bill Crudup, è uscito nel 2017.
Editore Giunti, Prezzo 12.00 €