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Abbiamo ricevuto una cortese lettera dell’organizzatore dell’Ultra del Gran Sasso, relativa al commento pubblicato su questo sito il 31 luglio. Anche se è redatta sotto forma di lettera all’autore del pezzo (cioè il sottoscritto), crediamo che valga la pena di pubblicarla, per chiarire alcuni dubbi, certificare il lavoro organizzativo e insieme i propositi per l’anno prossimo.

 

 

Volevo scrivere da tanto tempo per ringraziare dell’articolo sull’Ultramaratona del Gran Sasso 2017, e soprattutto per ringraziare dei consigli. Cerco di spiegare alcuni punti toccati... sperando di fare ancora meglio nel 2018.

 

Nelle prime quattro edizioni (2007, 2008, 2009, 2010) si partiva e si arrivava a Castel del Monte. L’ideatore e l’organizzatore della gara era Aurelio Michelangeli.  Negli anni successivi c’è stato uno stop dal 2011 al 2014. Io l’ho ripresa (dopo averla fatta per 3 anni da partecipante) come organizzatore nel 2015, 2016, 2017 (in questi 3 anni i numeri sono triplicati di anno in anno, non per mia bravura ma forse solo perché io conosco atleti che corrono su strada più di Aurelio, che è un grande appassionato di Trail).

 

I chilometraggi segnati sull’asfalto erano dell'anno precedente, 2016, quando si finiva in piazzetta: ero indeciso fino alla fine se finire in piazzetta o al Comune, ma vedendo il numero degli iscritti finali ho deciso all’ultimo momento e a malincuore di abbandonare la bomboniera che è la Piazzetta Medicea per finire dal Comune, area dedicata completamente a voi podisti e familiari al seguito; quindi la variazione di percorso finale era di più di 1 km da quello segnato a terra nei ristori. Alla fine però i km erano giusti, qualche 100 metri in più di 50. Lo volevo dire alla partenza, ma mi è sfuggito... è una mia grande dimenticanza e chiedo scusa a tutti. Per il 2018 miglioreremo questo aspetto dei chilometraggi.

 

Il blog va assolutamente aggiornato di continuo durante le iscrizioni (ero troppo preso per gestire i 100 iscritti in più, inventarmi come gestire le 100 medaglie dipinte a mano da entrambi i lati e in più gli zainetti finiti da sostituire con prodotti dello stesso valore): cercherò di migliorarlo un po’.

 

Per le docce… nel paesino non esiste né scuola e neanche palestra, per avere ciò ci dovremmo spostare a Castel del Monte..., ma dopo tanto successo e amicizia con i cittadini del piccolo borgo, direi assolutamente no. Ho contattato Ditte per installare 4 docce ma il prezzo era improponibile. Alzare le quote di partecipazione non mi va assolutamente, anche se qualcosina va considerato per il 2018.

 

Quindi è stato messo un tubo volante ad una fontanina con acqua fredda (come dici, in modo dilettantistico) e in tanti l’hanno utilizzata. Le piccole strutture hanno lasciato fare la doccia agli atleti fino alle 17 e in tanti ci hanno accontentato. Ci poteva essere il Camping Gran Sasso ad 1 km dall’arrivo, ma la struttura ha riaperto da poco dopo la scomparsa del titolare, ed ha avuto un po’ di problemi nel ripartire. Anche questo aspetto potrebbe essere migliorato con l'ingresso di qualche sponsor... Vedremo...

 

La staffetta non l’ho pubblicizzata e messa nel volantino solo perché non voglio snaturare la 50 km. Ho accettato solo qualche atleta (abruzzese) che voleva farlo per allenarsi, e hanno talmente insistito che non ho avuto il coraggio e la forza di dire di no. Se la pubblicizzavo, forse nella piazzetta potevamo essere anche più di 500, così che dovevamo fare anche la partenza dalla strada sottostante. Quindi nel 2018 dovrò decidere se incrementarla e pubblicizzarla oppure continuare a numero chiuso per pochi.

 

Per le borse abbiamo fatto il deposito all’interno del Comune, senza controlli, del resto io ho lasciato tutti i premi all’interno del Comune per una settimana con le porte aperte, ma nessuno ha toccato niente: qui si respira aria di tranquillità e onestà. Se i numeri aumentano bisogna organizzarsi meglio.

 

Chi viene a correre sul Gran Sasso deve fare piccoli sacrifici, anche in tutto ciò che hai descritto. Credo che la nostra 50 km abruzzese debba rimanere familiare e dilettantistica (nel senso migliore del termine)... Hai centrato in pieno questi  due termini che mi piacciono molto, cui aggiungerei anche amore e passione.

 

Grazie di tutto perché siete proprio voi atleti, amici, popolazione del posto e territorio che mi date la forza di continuare a fare sempre meglio.

 

Al 2018, sperando di sbagliare il meno possibile. Di nuovo grazie dei consigli e per la scelta di correre sul piccolo “Tibet d’Abruzzo”, Campo Imperatore.

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