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Partecipo a questa manifestazione per il quarto anno consecutivo, con l’obiettivo di migliorare il crono di 43’31” del 2016.

 

L’obiettivo mi sembra difficile, dato che porto dietro gli strascichi del trail di 3 giorni prima, con dolori forti alle gambe, che sento pesantissime, e ai glutei, ma decido di provarci.

 

La novità della decima edizione è che, oltre alla 10km competitiva, ci saranno due non competitive di 10 e 3 km; ricordiamo che questa classica è legata ogni anno a un diverso progetto solidale, intrapreso dalla Fondazione Don Bosco nel mondo.

 

Inoltre, ci sarà una classifica a parte riservata a tutti gli appartenenti alle Forze Armate e di Polizia, dato che questa gara fa parte del CISM Day Run.  

 

E’ una splendida giornata autunnale, con sole e circa 16° alla partenza.

 

Ci sono tre griglie di partenza, una nera per i top runner, una rossa per mille runner “intermedi” e quella verde per tutti gli altri: nella mia, nonostante i controlli all’incanalazione, vedo parecchi imbucati.

 

A me tocca la seconda, per la prima volta, e devo dire che rispetto agli scorsi anni, avrò poca differenza tra il gun ed il real time.

 

Più volte lo speaker ripete che il percorso sarà di 10,2km, non ho capito la simulazione di partenza, che ci ha fatto corricchiare per circa 150 metri, prima del via ufficiale.

 

Dopo la partenza, come lo scorso anno, non faccio fatica a superare i runner più lenti e già da subito ho un ritmo un po’ più veloce del previsto, correndo i primi due km a 4’12”, rispetto al 4’20” preventivato.

L’unica difficoltà trovata nei primi due km è la breve salitella dopo Viale della Conciliazione, oltre ai soliti sanpietrini romani; le strade sono piene di gente, grazie anche alla bellissima giornata, ma la gente che applaude e che ci incita è veramente poca.

 

Transitiamo in Largo di Torre Argentina e da qui a Piazza Venezia, al cui ingresso è posizionato il cartello del secondo km, per poi immetterci su Viale dei Fori Imperiali, in direzione Colosseo, in cui affrontiamo una breve e nota salitella in cui il mio ritmo, volutamente, si alza; faccio il terzo km quasi a 4’30”.

 

Da qui la strada si restringe di parecchio e noi atleti occupiamo anche i marciapiedi, in uno dei pochi tratti privi di sanpietrini; dopo una doppia curva di 90°, arriviamo in Via Merulana, dove c’è il cartello del 4° km, che ho corso in poco meno di 4’30”; percorriamo tutta la suddetta via, che è costituita da una leggera e costante ascesa di circa 6-700 metri, che riesco a salire col mio passo, fino a che spiana, affiancando la Basilica di Santa Maria Maggiore.

 

Da qui c’è un tratto di alcune centinaia di metri di leggera discesa, il cui inizio è “segnato” dal cartello del 5°km, con il mio passaggio in 21’50”; appena dopo il cartello, è posizionato un ristoro con acqua e sali.

 

I dolori post trail si sono mitigati, mi sento bene, ma non voglio esagerare, poiché affrontiamo dei saliscendi, che dopo un leggero tratto di sola discesa, ci portano in Via Nazionale, dove cerco di correre sul tratto asfaltato e non sui sanpietrini; imbocchiamo ora Via Milano, dove - all’ingresso del traforo – è posizionato il cartello del 6°km, corso in 4’10”, corso in 4’10”.

 

Alla fine dei 400 metri di Traforo, in leggera discesa, invece di andare dritto per arrivare a Piazza di Spagna come gli scorsi anni, scendiamo da Via del Tritone, per prendere Via del Corso, di cui percorriamo quasi un km, fino ad arrivare in Piazza del Popolo, nella cui salitella è posizionato il segnale dell’8° km; in questi ultimi due km, non voglio esagerare, mantenendo il ritmo pari a 4’15”.

 

Il mio ritmo è in crescendo, riesco a superare tanti runner, ma parecchi superano… me.

 

Dopo tutta Via Cola di Rienzo, si arriva in Piazza Cavour e al cartello dei 9 km; in questo km ho accelerato leggermente.

 

Dall’imbocco di via di Porta Castello, mancano oramai circa 6-700 metri alla fine, decido di accelerare a sensazione, senza più guardare il gps.

 

I sorpassi ed i controsorpassi si susseguono, fino ad arrivare sul rettilineo finale di 200 metri, concludendo con il real time di 42’55”.

Esaminando più tardi il Gps, scopro il tracciato è di quasi 10,2 km, con il 10°km percorso a 4’02”, ed il rettilineo finale a 3’20”.

 

Quasi 7500 i partecipanti, di cui 3942 arrivati alla 10 km competitiva; i vincitori sono due keniani: tra gli uomini, Elvis Kipcpech (Run2gether) in 30’29” e, tra le donne, 23^ assoluta, Caroline Cherono (Run2gether), in 34’25”.

 

Molti gli appunti all’organizzazione, a partire dal ritiro pettorali da collocare in un posto più agevole, soprattutto per chi viene da fuori città; pensare, poi, ad una partenza ad onde e a una classifica in base al real time.

 

Si è creato, infatti, un po’di caos alla partenza, dato che c’è stata una simulazione della stessa, per spostarci di 150 metri: non mi spiego come non si riesca ad avere una distanza di 10 km precisi, come da classifica ufficiale TDS, dato che i 10,2km effettivi della distanza ci sono stati più volte  riferiti dallo speaker prima della partenza e confermati dai gps; forse questa differenza è dovuta al cambio percorso, che c’è stato all’ultimo momento, dato quello omologato era quello degli anni scorsi, ma allora perché non modificare il dato TDS?

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