La FIDAL non ci sta e seppur facendo tutti gli onori del caso al campione olimpico Eliud Kipchoge per la sua prestazione, ha tuttavia precisato, con un comunicato apparso sul sito www.fidal.it che quella di Monza è stata “un esibizione senza tutti i canoni regolamentari” e quindi “il risultato non è omologabile”. A parlare non è il primo che passa per strada, ma Luca Verrascina, componente del Comitato Tecnico IAAF, la federazione mondiale di atletica, nonché fiduciario nazionale del Gruppo Giudici Gare FIDAL.
Prima di entrare nel dettaglio di quanto non è stato “regolamentare”, Verrascina precisa che il percorso era stato “misurato e certificato” ed aggiungiamo noi anche rimisurato per controllo dopo la gara. Alcuni media avevano poi diffuso la falsa notizia in merito ai mancati prelievi antidoping che invece erano stati effettuati sia per il terzetto in gara che per un paio di lepri.
Le irregolarità hanno invece riguardato pacer, auto apripista e rifornimenti, guarda caso proprio tra gli elementi da noi sottolineati oltre un mese fa nel pezzo “Maratona sotto le 2 ore con l’aiutino?”. Infatti Verrascina indica che il vulnus sta proprio “nell'azione dei pacemaker che si sono dati ripetutamente il cambio per sostenere il ritmo”, nelle “modalità di rifornimento direttamente dalle bici che hanno affiancato la corsa” e nell’azione “dell'auto apripista in posizione troppo ravvicinata”.
Sfruttare una scia è un elemento chiave di questa vicenda. Il miglioramento di Kipchoge è stato di meno di 3 minuti, che rappresenta circa 2% meglio del primato mondiale. Non riusciamo a trovare studi riguardanti la corsa, mentre nel ciclismo c’è chi si spinge a quantificare in 30-40% il guadagno energetico restando attaccati alla bicicletta che precede. Quindi è facilmente intuibile che avendo davanti un auto frangivento e sei lepri, seppur viaggiando a 21 km/h invece che 40, l’aiutino ci sia stato e come vedete sarebbe bastato fosse stato di pochi punti percentuali per fare saltare il piatto della bilancia.
In ogni caso il tempo è galantuomo. Nei prossimi mesi vedremo se grazie ai materiali tecnici messi a disposizione dal ricco fornitore/sponsor, il record verrà migliorato in gare tradizionali, oppure se scopriremo che il vantaggio ottenuto è stato solo frutto dell’assenza di competizione, del ritmo regolare, delle perfette condizioni meteo e dei precitati “aiutini”.
Nel frattempo, per favore, non compariamo mele con arance. Sono buonissime e ci piacciono entrambe, ma son frutti diversi.
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