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- Buono il primo.
In Cascina S. Fedele si tagliava il nastro inaugurale alle 19 della sera.
Alle 21 subito un "Convegno Tecnico" che il DTO Federale Massimo Magnani ha ,in apertura, preferito definire una "chiacchierata tra amici" che condividono la stessa passione e gli stessi interessi. E così è stato, dopo che Ivan Ruffini ha dato il via con le consuete parole di saluto e di presentazione.
Una trentina abbondante di presenze ha ascoltato l'intervento di Magnani, destinato a rendere giustizia al ruolo che la corsa campestre dovrebbe avere nei piani di allenamento degli atleti e che, nei fatti non ha.
Concordi i tecnici presenti dalle cui osservazioni sono emerse difficoltà anche culturali di vario tipo che impediscono alla corsa campestre un inserimento sistematico nei piani di preparazione. Non ultimi i calendari: parecchia attività fine a se stessa articolata in modo disomogeneo e senza un percorso finalizzato per gli atleti di livello.
Tutti si augurano che il Centro S. Fedele testè inaugurato diventi un efficace mezzo attraverso il quale intraprendere questa proposta innovativa che il DTO ha illustrato con dovizia di particolari e con riferimenti a pratiche, progetti e risultati ottenuti da altre Federazioni nel mondo.
Dalla plata si è fatta rilevare l'elevata potenzialità che il Parco di Monza può sviluppare per l'atletica non stadia e qualcuno ha ricordato i fasti (ed i nomi) del passato atletico del Parco di Monza e della Cascina S. Fedele.
Lanciata la proposta di titolare la Cascina a Giuseppe Volpi, indimenticato atleta e tecnico della Forti & Liberi.
In attesa che la proposta si formalizzi e proceda verso un iter burocratico magari facile ma certamente lungo,
perché, tra di noi, non cominciamo a dirci che "ci troviamo in Casa Volpi"?
Buone sudate a tutti, anche se i tecnici non sudano (più) molto...