Il bel tempo ha aperto una finestra sul Giro delle Mura, regalando una mattinata ventosa ma soleggiata ai 400 partecipanti, tra competitivi e no. Già, infatti in occasione della 10^ edizione era prevista anche una distanza ridotta di 5 chilometri per podisti … “meno agonisti” e camminatori di ogni età.
Organizzata, come sempre, dal gruppo sportivo Runners Loano, si svolge su un percorso di 5 chilometri da ripetersi due volte, con partenza da Campo Cadorna, proprio a fianco delle mura di Loano. Una breve salita seguita da una curva secca poco dopo la partenza e ci si dirige verso Pietra Ligure; inversione di rotta in zona Marina di Loano, e poi un lungo e veloce rettilineo sul lungo mare porta i runners in località Borghetto. Altra inversione e si torna sulla stessa via, questa volta passando dal centro; in zona arrivo si continua per il secondo giro, uguale al precedente.
Un percorso, omologato, che definirei veloce, davvero minimi i dislivelli; il vento ha disturbato in modo relativo, ma considerando che si trattava di andata e ritorno, vantaggi e svantaggi si pareggiavano, anche se ci si accorge del vento solo quando ti respinge….
Chiusura al traffico totale, fin dai giorni precedenti gli avvisi hanno consentito di liberare le strade dalle macchine parcheggiate. Si è sentita qualche lamentela dei passeggiatori domenicali, anche qualche automobilista, saranno stati i soliti milanesi?
Speaker, ormai di casa, è Rosanna Massari; alla fine le hanno dato un bel mazzo di fiori e l'hanno messa sul podio. Mi è venuto da pensare che se avesse corso probabilmente ci sarebbe salita ugualmente su quel podio.
Una bella gara, molto bene organizzata e che premia altrettanto bene le categorie amatoriali; alla fine della manifestazione sono stati elargiti molti premi, diversi dei quali piuttosto importanti, attraverso un sorteggio. Anche la logistica è molto valida: una bella sede per la partenza e l’arrivo, spazi adeguati, deposito borse, docce a 300 metri.
Non è il primo anno che partecipo, e comunque sento da vari runner che questa qualità è costante nel tempo, eppure i numeri dei competitivi hanno avuto una significativa riduzione.
Certamente l’affollamento dei calendari non aiuta, a fronte del consistente aumento delle manifestazioni competitive non c’è corrispondenza nell’incremento dei podisti tesserati; nemmeno la Runcard, croce per molte ASD e delizia per la Fidal, porta benefici in termini quantitativi. Ma tutto questo non giustifica le riduzioni viste in tante gare nel 2016, anche se i segnali negativi c’erano tutti già nel 2014 e 2015.
E allora? Agli organizzatori di questa, ma anche di molte altre gare in difficoltà, l’arduo compito di escogitare soluzioni. Una cosa è certa: si deve fare qualcosa di diverso, non limitarsi a rimpiangere i numeri che furono e ritenere che il podista sia rimbecillito perché non viene più alla tua gara. Ben vengano gli abbinamenti con le non competitive, se aiutano a far quadrare i conti, ma tenendo sempre il principale riferimento sulla gara agonistica; niente di personale verso altre manifestazioni più modaiole, che però sono un'altra cosa. Se il podista di oggi è cambiato allora cercare di capire ed intercettare queste nuove esigenze è obbligatorio per continuare nel difficile compito di organizzare corse podistiche.
La passione, da sola, non basta più.