Aveva cominciato l’atletica col lancio del giavellotto, poi un problema al gomito lo aveva indirizzato alla corsa: soprattutto in montagna, che amava profondamente, passando allo Sky Running, ma sognava di andare in Nepal a scalare il Dhaulagiri a 8167 metri, settima vetta al mondo, per scenderlo in snowboard. Aveva vinto il Concorso internazionale Mountopia e intascato 8.000 euro, aspettava solo la discussione della tesi di laurea triennale in biologia molecolare il 21 luglio, poi sarebbe partito.
Sabato 8 luglio a Breuil- Cervinia, come anticipo del Cervino X Trail, era in programma un Vertical: quale migliore occasione per gareggiare e poi andar su verso il Cervino, fino alla Capanna Carrel a 3800 metri lungo la “via normale” (quella già percorsa a tempo di record da Kilian Jornet, 2h52 nel 2013) per fare allenamento? Purtroppo Luca Borgoni, 22 anni del Roata Chiusani quel giorno è precipitato in un burrone.
Il 21 luglio, al suo posto, è andata a discutere la tesi di laurea, “Gli effetti del succo di barbabietola sulla prestazione sportiva di alta quota”, mamma Cristina: ultimo atto d’amore per il suo ragazzo. E mi sono venuti alla mente i versi finale della poesia del Pascoli “L’aquilone”, nel ricordo di un compagno morto giovanissimo:
“meglio venirci ansante, roseo, molle
di sudor, come dopo una gioconda
corsa di gara per salire un colle!
Meglio venirci con la testa bionda,
che poi che fredda giacque sul guanciale,
ti pettinò co’ bei capelli a onda
tua madre… adagio per non farti male.”