Segnaliamo molto volentieri questa iniziativa che avrà luogo giovedì prossimo, 16 Novembre, dalle ore 13,30 alle 14 a Milano, presso il Campo Giuriati.
Prima, come al solito, si svolgerà l’ennesima tappa del Corrigiuriati, un circuito che riunisce periodicamente un numeroso gruppo di amatori che nel corso dell’anno si sfidano su pista, cimentandosi su tutte le distanze.
Dopo la corsa, questa volta sono in programma i 3000 metri, sarà effettuata una lezione teorico-pratica di primo soccorso in caso di arresto cardiaco improvviso a cura del dottor Alessandro Cialfi e con la collaborazione dei responsabili dell’Impianto.
Gigi Baglioni, anima del Corrigiuriati, informa che in futuro sarà possibile replicare la lezione almeno un paio di volte, per consentire a tutti gli interessati di fare un po’ di pratica.
In allegato una breve nota di Alessandro Cialfi che oltre ad essere un valente runner (sempre fra i primi nella sua categoria) è cardiologo ed istruttore di rianimazione cardio-polmonare, attualmente in servizio presso il centro di medicina sportiva CONI di via Piranesi – Milano.
Come cardiologo mi sono sempre preoccupato delle competizioni (perché di questo si tratta…, non sono mai delle "tapasciate") del Corrigiuriati in quanto l'età media, purtroppo, in questi ultimi anni è aumentata considerevolmente e alcuni amici cardiopatici si cimentano nelle manifestazioni del giovedì (quando a mio giudizio non dovrebbero). L'attività sportiva agonistica è un "trigger" che può scatenare aritmie anche gravi. L'atleta master è un problema sempre più diffuso e rilevante in tutto il mondo. Nelle olimpiadi estive dal 1896 ci sono stati solo 2 decessi di cui uno per doping e un altro perché un atleta si era spalmato una sostanza che impediva la traspirazione ed è presumibilmente deceduto per colpo di calore. Per cui i giovani (per fortuna) sono assai poco colpiti da morte improvvisa durante l'attività sportiva (anche se ovviamente raramente capìta, e la notizia viene ampiamente diffusa dai media). Viceversa le persone tra 45 e 65 anni sono molto più colpite da eventi drammatici in quanto la malattia aterosclerotica dei vasi del cuore e le aritmie colpiscono sempre di più con il progredire dell'età.
Penso che dal punto di vista medico-legale sarebbe opportuno che i partecipanti al Corrigiuriati sostengano una visita per l'idoneità agonistica. Dal punto di vista clinico invece, tutto è più complesso e ahimè insicuro. L'esame effettuato presso i centri di medicina dello sport ha sfortunatamente un valore prognostico molto limitato in quanto si tratta di un esame della durata di 3 minuti e non di uno test da sforzo massimale (che comporta una durata considerevolmente superiore e non compatibile con il costo attuale del ticket). Inoltre anche il test da sforzo massimale in una persona asintomatica (cioè che non accusa disturbi) ha una capacità di individuare i malati delle coronarie molto bassa, per esempio in caso di malattia di un solo vaso coronarico ha la capacità di individuare la malattia solo nel 50% dei casi, cioè è come tirare una moneta e giocare a "testa o croce". Inoltre, tanto per rendere tutto più complesso, l'arresto cardiaco non avviene solo in caso di malattia diffusa dei vasi del cuore, basta una lesione aterosclerotica di un piccolo vaso a creare un'area di ischemia al cuore e conseguentemente un evento aritmico. Alessandro Cialfi
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