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C’è tutto lo spirito di Courmayeur nella nuova gara organizzata da VDA Trailers: l’amore per i grandi spazi aperti, la passione per le sfide in alta montagna, il rispetto per la tenacia di chi, passo dopo passo, dimentica per un momento la fatica del percorso, alza lo sguardo e si gode un panorama che non ha eguali. Il Grand Trail Courmayeur è il nuovo straordinario capitolo di un romanzo lungo e avvincente, che racconta il legame profondo tra questo singolare “paese di montagna” e il gigante d’Europa, il Monte Bianco. Ed è una storia che “scrivono” da anni i trailer di tutto il mondo, non in punta di penna, ma in punta di piedi.
Particolarità della gara è proprio il percorso, che valorizza appieno il territorio. Per tutti, partenza ed arrivo saranno a Courmayeur. Sarà possibile disputare la corsa nella versione lunga, 80 km da coprire in massimo 22 ore, e nella versione breve, 50 km da percorrere entro 13 ore. I concorrenti della 80 km attraverseranno Courmayeur ben due volte, raccogliendo i saluti e gli incoraggiamenti dei tifosi e degli appassionati assiepati lungo le strade del borgo. I partecipanti correranno lungo le balconate naturali poste di fronte al massiccio del Monte Bianco, nelle due vallate laterali che si dipartono da Courmayeur, la Val Veny e la Val Ferret, ammirando così uno dei massimo capolavori naturali delle Alpi, e abbracciando con lo sguardo Courmayeur, la piccola capitale di questo regno incantato.
La gara si svolgerà il 13 e il 14 luglio 2013, anticipando i trail più rinomati a livello internazionale, che, coinvolgendo Courmayeur, la incoronano regina di questa specialità. Da una parte l’Ultra-Trail du Mont-Blanc, storico giro del Monte Bianco che quest’anno si svolgerà dal 25 al 31 agosto, dall’altra il Tor des Géants, l’endurance trail più duro al mondo che, con partenza e arrivo a Courmayeur, compie tutto il giro della Valle d’Aosta lungo le due Alte Vie. Senza dimenticare l’Arrancabirra, appuntamento sportivo e goliardico che chiude a passo di corsa l’estate, accompagnato dalla sua versione junior, l’Arranchina, dedicata ai bambini dai 7 ai 13 anni.
Il territorio di Courmayeur è solcato da sentieri dall’importanza strategica, utilizzati in passato dai valligiani di Courmayeur, ma anche delle vicine Francia e Svizzera. Oggi quelle stesse vie costituiscono l’ossatura dei trail: il prestigioso UTMB altro non era che il percorso impiegato per commerciare con Chamonix prima della costruzione del traforo del Monte Bianco, mentre i sentieri della CCC e della TDS erano le strade dei contrabbandieri.
Storia e leggenda ammantano di fascino questi luoghi, e alcuni tra i sentieri interessati dalla corsa rappresentano, in alcuni tratti, delle assolute novità anche per molti appassionati e conoscitori del territorio valdostano. I punti di principale interesse, dal punto di vista paesaggistico, storico e agonistico, sono il percorso tra il Colle di Youlaz e il Col Chavanne, la discesa del Col de la Seigne verso il rifugio Elisabetta, il lago Combal, il Colle delle Pyramid Calcaires in Val Veny, e per la prima volta, il passaggio panoramico sotto la cima del Mont Chétif dal Pré de Pascal, e l’alpeggio di La Suche, che offre una sorprendente vista su Courmayeur.
Alcuni passaggi dell’itinerario assumono un particolare rilievo dal punto di vista naturalistico e storico. Il Col de la Seigne, in Val Veny, già noto ai romani, era molto utilizzato in epoca medioevale, e assunse successivamente un ruolo di spicco nei racconti carichi di entusiasmo dei primi viaggiatori inglesi del XIV secolo. John Ball, presidente dell’Alpine Club, lo annovera tra i più bei punti panoramici di tutta l’area. Qui venne realizzata la Casermetta, avamposto di frontiera tra Italia e Francia, teatro di esercitazioni negli anni trenta e passaggio strategico per l’esercito italiano durante il secondo conflitto mondiale. Ancora oggi si possono riconoscere i resti delle fortificazioni, le postazioni di tiro, i camminamenti militari e i sentieri tra il Mont Fortin ed il Col Chavanne. Con la fine della guerra la Casermetta, non più avamposto militare, divenne il simbolo della ricostruzione e della rinascita, anche sportiva. Quando venne fondato il primo nucleo della Scuola di Sci Monte Bianco, i primi sci in legno che costituirono l’equipaggiamento dei maestri stessi, vennero recuperati tra quelli abbondanti dopo la guerra alla Casermetta. Oggi la Casermetta ospita un polo di ricerca, con un centro studi, un laboratorio, una scuola e un centro espositivo gestiti dalla Fondazione Montagna Sicura, interamente dedicati a progetti di educazione ambientale. La sua struttura, alimentata con energia pulita, è un modello di sostenibilità ecologica.
Per quanto riguarda il versante opposto in Val Ferret, il Col Ferret, fin dai tempi della strada romana delle Gallie è considerato un passaggio strategico tra Italia e Svizzera. Qui si sviluppò un’economia sommersa che vedeva nel contrabbando una risorsa importante, anche se illegale. La memoria collettiva conserva ancora il ricordo dei contrabbandieri, che per fame sfidavano la sorte attraversando le frontiere, passando per il Col Sapin, il Pas Entre des Sauts e il valico del Col Ferret, per evitare le aree abitate. La vista spettacolare dei boschi, dei ghiacciai e delle vallate accompagnava i loro passi, sugli stessi sentieri calcati oggi da escursionisti e trailer.