
Ricordo ancora quando, nei primi anni duemila, comprai da Cisalfa a Mantova (catena che se non sbaglio le importò in esclusiva per un anno) un paio di Adrenaline in supersaldo a 40€, al tempo nei negozi tecnici non le trovavi e nella grande distribuzione rimanevano sugli scaffali, oggi un negozio tecnico non puo' non averle.
(Stefano Morselli)
La recensione di Gianbattista Rota
Marca e Modello |
Brooks Transcend |
Categoria : |
A3/A4 |
Peso Verificato : |
338 gr (Taglia Eur42 2/3) |
Il parere in un Flash |
One shoe fit all… Proprio così. Il titolo esprime tutto. La tecnologia applicata a questa scarpa ha come obbiettivo il fatto di adattarsi al piede del runner. Ed i vantaggi non sono solo intermini di confort… l’adattamento è dinamico quindi massima protezione sempre! In estrema sintesi si percepisce un appoggio neutro durante la fase iniziale di corsa (a muscolatura di piede e gamba fresche) per poi cogliere un benevolo supporto mediale quando si giunge al naturale decadimento (dato dalla stanchezza) delle fasce muscolari soprattutto di piede e caviglia. |
Primo contatto |
Ragazzi che look… accostamenti cromatici moderni ed, a mio parere, azzeccati. I materiali sono consistenti e gli spessori della tomaia lasciano trasparire una solidità di base come si addice ad una scarpa di questa categoria. Appena indossata colpisce subito la perfetta spaziatura interna, soprattutto l’avampiede e la dita stanno in un salotto. Gli spessori della tomaia (seppur non minimali) non infastidiscono la normale flessione della scarpa. La suola, appena calzata la scarpa, appare lievemente conformata e trasferisce un senso di generale morbidezza ed abbondante volumetria. Nessun rigido supporto antipronazione che spinge l’arco plantare… ma, niente paura, il supporto c’è e funziona, partire per credere. |
Sensazioni all’utilizzo |
Brooks punta molto sulla personalizzazione della calzata e sull’adattamento della scarpa alla corsa del singolo runner. La presenza del noto DNA (sistema di ammortizzamento adattivo) lo conferma ancora di più. Appena partiti ci si sente un po’ straniti: quanta “ciccia” sotto i piedi! Non sarà troppo? Questa domanda, per chi come me ama coltivare la propriocettività del piede di certo affiora. Complice il basso drop (8mm) e la suola piatta si ha l’iniziale percezione di indossare una calzatura voluminosa sia in termini dimensionali della scarpa che in termini di superficie di appoggio a terra... ma è qui il bello! Bastano pochissimi chilometri e dapprima si comincia a percepire una rassicurante sensazione di stabilità per poi cogliere un ottimo feeling a terra che si tramuta a sua volta in un vero e proprio confort di marcia. La seconda uscita riduce i tempi in cui si arriva a cogliere questa sensazione… ottimus! viene da dire… Impostato un passo e raggiunto l’equilibrio si viaggia in limousine… appoggio perfetto, ammortizzazione garantita e bell’appoggio di avampiede facilitato dal già citato basso drop. Queste caratteristiche saranno particolarmente apprezzate dai passisti... gli Indurain del running… passatemi il paragone ciclistico La Transcend vuole essere presente sul piede, esserlo in maniera fattiva e personalizzata. Lo si percepisce bene quando, con il passare del tempo di corsa e l’aumentare dei chilometri, il piede pur subendo un naturale decadimento risulta sempre avvolto e ben supportato… mai troppo ne troppo poco. L’intento della Transcend è quello di favorire un corsa di alta qualità grazie al suo essere scarpa che possiamo dire si adatta alle differenze di appoggio che si vengono a creare durante le varie fasi di corsa soprattutto sulla lunga distanza. In pratica la Trascend nasce per dare sempre il meglio di se, anche al variare delle condizioni di appoggio del runner. Che si vuole di più… Chi ti ama ti segue! Buone Corse! |