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Giomi Alfio Magnani Massimo foto Roberto Mandelli

 

Oggi si chiudono i giochi della XXXI olimpiade e purtroppo, come avevamo previsto nel nostro articolo dello scorso 8 agosto, anzi, per la precisione, come avevo previsto, l’atletica leggera italiana torna a casa con zero medaglie. Malgrado fossero in palio oltre 140 medaglie, non ne abbiamo conquistata nemmeno una.

 

Meglio di noi han fatto USA, Giamaica, Kenya, Cina, Sudafrica, Gran Bretagna, Croazia, Germania, Etiopia,  Canada, Polonia, Bahrein, Spagna, Bahamas, Belgio, Colombia, Grecia, Slovacchia, Tagikistan, Francia, Algeria, Nuova Zelanda, Australia, Giappone, Burundi, Bielorussia, Bulgaria, Danimarca, Grenada, Messico, Olanda Qatar, Venezuela, Cuba, Cèchia, Ungheria, Kazakistan, Serbia, Trinidad e Tobago, Turchia. Oltre quaranta nazioni.

 

Se non fossimo in Italia, ci attenderemmo un passo indietro del presidente Giomi e del CT Magnani. Qui invece, specialmente nelle istituzioni, non si dimette mai nessuno ed i pochi che lo fanno di solito, prima di presentarle, si fanno firmare una lettera nella quale vengono rifiutate…

 

Come diceva Julio Velasco, chi vince esulta e chi perde spiega. Nel caso Giomi e Magnani ritengano opportuno almeno giustificarsi, vorremmo giocare d’anticipo e dire la nostra su alcuni argomenti.

Non abbiamo avuto abbastanza tempo: Giomi e Magnani sono in carica dal dicembre 2012.

L’atletica ormai è globalizzata: vero per le specialità di corsa. Molto meno per gli altri concorsi come lanci e salti, dove le relative attrezzature sono pressoché inesistenti in molti paesi.

Le altre nazioni occidentali beneficiano delle prestazioni di molti validi atleti di colore e naturalizzati. Anche su questo punto ormai ci siamo adeguati.

Insomma, noi giustificazioni valide non ne troviamo, salvo che si è lavorato male, ma siamo curiosi di ascoltare quello che dichiareranno.

 

Prima di concludere, due precisazioni. Per prima cosa confermiamo il massimo rispetto per gli atleti che ci hanno rappresentato e che sappiamo hanno fatto del loro meglio. In merito al testo di questo articolo, ci assumiamo ogni responsabilità sollevando editore, direttore e vicedirettore, scusate la ripetizione, da ogni responsabilità.

 

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