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Podisti.Net Valle d'Aosta

Vertical del Mont Mary (AO)

15 Ottobre, 2017 Comunicato Comitato Organizzatore
Una giornata con temperature estive e un cielo terso senza nemmeno una nuvola, ha fatto da cornice alla seconda edizione del ATK VerticTrail Mont Mary, gara di sola salita, partita dal campo sportivo di Saint-Christophe, a qualche chilometro da Aosta. Il…

Courmayeur (AO) – 5° Gran Trail Courmayeur

12 Luglio, 2017 Massimo Muratori
Non “oltre il limite” Un percorso tutto nuovo, quello che gli oltre 300 iscritti alle due distanze del Gran Trail Courmayeur, 105 e 75 km, rispettivamente con 170 e 144 partenti, hanno affrontato dopo la partenza di sabato mattina (8 luglio) alle sette da…

Saint-Christophe (AO) - 1° Vertical del Mont Mary

18 Ottobre, 2016 Ufficio Stampa Evento
Una giornata con temperature primaverili, ma caratterizzata dallo spettacolo di una spruzzata di neve caduta nei giorni scorsi, ha fatto da cornice alla prima edizione del Vertical del Mont Mary, gara di sola salita, partita dal campo sportivo di…

3 volte Tor des Geants, 3 volte nella top five:”i sogni sono ali”

23 Settembre, 2016 Marina Plavan
Tor des Geants, sogno accarezzato già nel 2012 e nel 2013, anni in cui l’estrazione non mi era stata favorevole ed io che mi ero avvicinata al Tor Des Geants per fare assistenza ad amici.I miei piazzamenti:2014 quarta donna, 46^ assoluta2015 terza donna, 29^…

Una Vallée, due super-super-trail

18 Settembre, 2016 Fabio Marri - Direttore Podisti.Net
Era l’agosto 2010, io e mia moglie stavamo in vacanza poco sotto Cervinia, e passeggiando o corricchiando dalle parti del lago di Cignana (ci si allenava per l’UTMB, in programma a fine mese) incontrammo qualche podista di nostra conoscenza, che si…
chilometro verticale sestriere2016

Sestriere (AO) - 2° Chilometro Verticale

17 Luglio, 2016 Comitato Organizzatore
Classifica Generale (PDF) - Quasi 150 a salire lungo la pista Kandahar-Nasi per la seconda edizione del “Chilometro verticale” di Sestriere, confusi tra il verde della natura e il blu, che più blu non si può, di un cielo terso com’è raro dato a vedere. Oltre…

Non “oltre il limite”

 

Un percorso tutto nuovo, quello che gli oltre 300 iscritti alle due distanze del Gran Trail Courmayeur, 105 e 75 km, rispettivamente con 170 e 144 partenti, hanno affrontato dopo la partenza di sabato mattina (8 luglio) alle sette da piazza Brocherel di Courmayeur. La stessa da cui inizia il Tor de Geants, ma, a onor del vero, l’emozione non può essere la medesima.

 

Percorso portato nella prima parte a 75 km (rivelatisi poi quasi 80) con un dislivello totale di 5000 mt, seguito da un secondo anello di 30 km con 2000 mt di salita, dove i km per correre non sono davvero tanti, rispetto a salite dure, lunghe, impegnative, spettacolari, con alcuni passaggi tecnici ed esposti dove il passo deve essere fermo e l’occhio attento. Non da meno le discese, che non possono illudere nessuno al punto da considerarle come tratti per rifiatare, ma tutt’altro, specie nei tratti notturni risultate assai impegnative. 

 

In una parola, bellissimo percorso! Ma durissimo, anche a causa di temperature da spiaggia romagnola più che da cime d’alta quota (il mio termometro è arrivato a segnare 32° a 1800 mt). Tanto duro che i finisher classificati sono risultati 85, che arrivano a 103 se si considerano quelli arrivati al traguardo fuori tempo massimo; con 63 ritirati. Percentuali leggermente migliori nella gara corta da 75 (ovvero 80) km, con 97 finisher, 6 arrivati extratime e 32 ritirati.

 

Sono numeri che fanno riflettere su quanto si stia andando sempre più alla ricerca di forti emozioni, di gare al limite della fatica estrema, alla ricerca di quel confine che ognuno di noi cerca di individuare, e superare, per capire fin dove ci si può spingere. Gare che però creano una forte selezione tra i partecipanti creando una netta distinzione tra chi per doti atletiche e preparazione (leggi top runner) o per una forte determinazione e capacità di soffrire (per molti altri) giungono al traguardo, e chi invece si ferma prima, forse per aver valutato male le proprie forze o per insufficiente preparazione o solo per non voler arrivare all’esaurimento totale delle energie.

 

Sui siti specializzati si legge in questi giorni di vari atleti che polemizzano con gare che prevedono cancelli orari molto stretti, percorsi duri, ristori risicati, non ne condivido le ragioni! Per ogni gara viene pubblicato un regolamento, una descrizione del percorso, dei tempi di passaggio da rispettare, cosa devi portarti appresso, raccomandazioni varie per valutarne le difficoltà: se decidi di iscriverti, dovresti farlo con cognizione di causa mettendo in preventivo anche l’ipotesi di non arrivare al traguardo, senza per questo incolpare chicchessia se non noi stessi.

 

Vero è che alla Cervino X trail, corsa in concomitanza con la GTC, le percentuali di ritiro e fermati ai cancelli sono state oltre il 50% ma, anche lì, era tutto scritto prima della partenza, e non credo che chi si iscrive a queste competizioni passi dalla 10 km parrocchiale ai trail estremi!

 

Possiamo lamentarci di ristori a volte non all’altezza o troppo distanziati, a volte di tracce non perfettamente segnate, ma nella sostanza la gara è gara e non sono queste le motivazioni che ci fanno arrivare in fondo o meno: gambe, fiato e determinazione contano molto, molto di più.

 

Per quanto mi riguarda, iscritto alla 105km, mi sono fermato dopo i primi 75 (ovvero 80) in 19 ore e 3/4, in ritardo sulla mia tabella di marcia di solo 30’, ma con la voglia di continuare ridotta a zero e le energie al lumicino; gli ultimi 4 km fatti in due ore e dieci la dicono lunga, anche se almeno un paio erano praticamente un vertical e gli altri due una durissima salita e altrettanto dura discesa. Avevo due ipotesi da valutare nel passaggio sul traguardo di Dolonne: altre 8/9 ore di faticaccia per gli ultimi 30 km la prima, albergo doccia e letto comodo a 5’ di strada la seconda; ho avuto bisogno di almeno 5 secondi per scegliere la seconda. Mi sa che non mi accetteranno mai nel “Club dei Trailers Estremi”.

 

Porto a casa comunque una bellissima giornata, su e giù per montagne che credo non abbiano uguali, accoglienza direi fraterna da parte di tutti i volontari, comunanza di fatiche ed emozioni con tanti concorrenti, ore di solitudine a parlare con me stesso, un’alba e un tramonto da ricordare, cento metri di sentiero all’imbrunire in compagnia di una marmotta che, per nulla impaurita, mi trotterellava a fianco a non più di tre metri, l’abbraccio di Marina che alle tre di notte mi aspettava al ristoro per farmi assistenza: sono un uomo fortunato!

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