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Dal mondo

Calcutta (IND) - Tata Steel Kolkata 25k

17 Dicembre, 2017 Pasquale Venditti - Redazione Podisti.Net
Il favorito della vigilia l’etiope Kenenisa Bekele ha vinto a Calcutta in India la “Tata Steel Kolkata 25k” con il nuovo record del percorso di 1h13’49”, ad una media di 2’57”16 al km, Bekele oltre ad essere il Primatista mondiale dei 5.000 e 10.000 mt vanta…
Battocletti Alfierii foto Roberto Mandelli

Triangolare Europa, GBR e USA di cross: convocati Battocletti e Alfieri

14 Dicembre, 2017 Pasquale Venditti - Redazione Podisti.Net
Dopo la disputa a Samorin in Slovacchia dei Campionati Europei di corsa campestre i due giovani mezzofondisti azzurri, nati nel 2000 e appartenenti alla categoria Allievi, Nadia Battocletti (Atletica Valli di Non e Sole) e Luca Alfieri (PBM Bovisio Masciago)…

Tutto è pronto per il lunedì di Pasqua, quando è programmata la 121^ Boston Marathon, la più antica maratona oggi esistente. La prima storica edizione si svolse nel 1897, sulla scia delle Olimpiadi di Atene. Un tempo aperta a tutti, oggi presenta alcune restrizioni; ciò nonostante, sono migliaia i faticatori del Patriot’s Day.

 

La maratona fu voluta oltre un secolo fa da un gruppo di operai di Boston. Nelle prime edizioni essa si svolse su una distanza di 40 km, fino al 1927 quando ci fu l’aggiunta di un paio di chilometri per raggiungere i 42,195 km, fissati nel 1908 come distanza ufficiale dalla IAAF. Ma la Boston Marathon è più di una tradizione: è storia. Una storia lunga oltre un secolo, composta di vittorie e delusioni piccole e grandi, di record e tabù abbattuti, di crono sempre migliori e di sogni realizzati. Boston costituisce la storia della maratona, con le sue origini, le quali ci riconnettono come nessun’altra maratona direttamente all’antica Grecia.

 

Il 19 aprile 1897, dunque, a Boston si tenne una gara sulla distanza di poco meno di 40 km, con 15 partecipanti, e ogni mezzo di trasporto realmente concepibile al loro seguito. Vinse l’esile statunitense John J. McDermott. Questi procedeva con la regolarità di un orologio e nel volto aveva l’immagine dell’atleta deciso. Negli ultimi chilometri fu colpito dai crampi, si mise anche a camminare, quindi si fece massaggiare; ma sulla dura superficie stradale di Beacon Street partì per l’ultima volata, dimostrando un’assoluta padronanza delle sue forze: all’arrivo, la folla l’issò sulle spalle. Egli aveva tagliato il traguardo con la sola forza di volontà.

 

Con gli anni la gara continuava ad accrescere la sua popolarità. L’edizione del 1902 fu un autentico spettacolo, con 38 partenti, seguiti da più di 100 mila spettatori assiepati ai lati delle strade: la più grande festa sportiva di quei tempi. Nella successiva edizione del 1903 per la prima volta vinse un corridore locale, John C. Lorden, con il tempo di 2h41’29”8. Nel 1919, dopo la conclusione della I Guerra Mondiale, la Boston Marathon riprese il suo antico splendore e molti fra i maratoneti più bravi provenivano da Paesi stranieri.

 

EDIZIONI STORICHE

ANNO EDIZIONE CLASSIFICATI            ATLETA NAZIONE TEMPO
1897 1 10 John McDermott Stati Uniti 2h55’10”
1898 2 15 Ronald J.Macdonald Canada 2h42’00”
1899 3 11 Lawrence Brignolia Stati Uniti 2h54’38”
1900 4 20 John P.   Caffery Canada 2h39’44”

  

Nel 1921, Frank T. Zuna (Stati Uniti) con 2h18’57” fu il primo a scendere sotto le 2h20’. Per scendere sotto le 2h15’ bisognerà attendere il 1956 di Antti Viskari (Finlandia) con 2h14’14”.

 

Nel 1966 la statunitense Roberta “Bobbi” Gibb divenne la prima donna a correre, benché fuori classifica, la competizione. La Gibb aveva tentato d’iscriversi regolarmente alla gara, ma l’ingresso le era stato vietato, in quanto secondo le opinioni di allora «le donne non sono fisiologicamente in grado di correre per 42 chilometri». Roberta non si diede però per vinta: il giorno della competizione si nascose dietro a un cespuglio nei pressi della linea di partenza. Una volta dato il via, si precipitò nella mischia e iniziò a correre assieme altri atleti. La folla reagì in modo positivo a quella presenza femminile, incoraggiandola e sostenendola. Come poi dichiarò: «A quel punto capii che stavo correndo per molto di più che raggiungere un traguardo personale, stavo correndo per cambiare il modo di pensare della gente». Così corse fino a raggiungere l’arrivo in 3h21’25”, davanti ai due terzi dei partecipanti: poiché non iscritta alla gara, la sua prestazione non rientra nelle graduatorie mondiali ufficiali.

 

L’anno dopo, alla Boston Marathon 1967 ci provò Kathrine Switzer: fu la prima donna a partecipare ufficialmente a quella manifestazione sportiva. Le regole non si erano modificate; Kathrine si era iscritta come K.V. Switzer, un dettaglio sfuggito agli organizzatori, i quali avevano inconsapevolmente autorizzato la sua partecipazione. Il giorno della gara la Switzer si presentò alla linea di partenza con il suo pettorale, unica donna tra i 741 iscritti. Assieme a lei decisero di correre la maratona il suo compagno Tom Miller e il suo allenatore Arnie Briggs. Dopo aver percorso i primi chilometri in tranquillità, il gruppetto fu raggiunto e fiancheggiato dal furgone della stampa, da dove spuntò il direttore di gara Jocke Semple, il quale infuriato rincorse e spintonò Kathrine nel tentativo di strapparle il pettorale e impedirle così di continuare la prova, gridando: «Vattene dalla mia gara e dammi il tuo pettorale!». Se si poteva ancora accettare una donna in gara in maniera ufficiosa, di certo non era ammissibile che ve ne fosse una con un pettorale regolarmente registrato, che la mettesse sul medesimo livello dei colleghi maschi. Tom e Arnie riuscirono a fermare il direttore di gara. Così la Switzer corse l’intero percorso raggiungendo il traguardo in 4h20’. «Qualunque cosa succeda, devo finire questa gara, anche a costo di arrivare in ginocchio. Se non arrivo alla fine, la gente dirà che le donne non sono in grado di farlo». La sua rimane certamente una prestazione che rientra nella storia della maratona. Prima vincitrice ufficiale donna fu Nina Kuscsik (Stati Uniti) nel 1972, in 3h10’26”.

 

Nell’edizione 1973 ha vinto Jacqueline A. Hansen (Stati Uniti) in 3h05’59”. Netto miglioramento crono nel 1974, per la prima volta sotto le 3 ore con Michiko Gorman (Stati Uniti) in 2h47’11”. Nel 1975 per la prima volta vince un’atleta non statunitense con Liane Winter (Germania) in 2h42’24”. Il record femminile attuale è di Buzunesh Deba con 2h19’59” (2014).

 

Tra gli uomini, nel 1975 Bill Rodgers (Stati Uniti) fu il primo a scendere sotto le 2h10’ con 2h09’55”. In tutto egli vinse per ben cinque volte.   Nell’edizione del 1980, Marco Marchei fu 2° e proprio da allora fu meglio conosciuto dal mondo del podismo italiano e non solo. All’edizione del 1990 risale l’unica vittoria italiana con Gelindo Bordin in 2h08’19” (suo record). Da allora la gara maschile è stata vinta da etiopi e keniani eccetto due edizioni (2001 e 2014). Il record maschile è di Robert Kiprono Cheruyot (2h05’52”, 2010). Nel 2011 Geoffrey Mutai (Kenya) ha vinto con 2h03’02”, ma il record non è stato omologato, in quanto il tracciato non rispondeva alle norme del RTI: infatti era eccessivo il dislivello tra partenza e arrivo.  

 

Purtroppo la Boston Marathon ha conosciuto pure un evento bagnato dal sangue. Il 15 aprile 2013 alle ore 14.50 ci fu un attentato dinamitardo con 3 morti e 264 feriti. Il responsabile è stato riconosciuto nel ventunenne musulmano di origine cecena Džochar Carnaev, che provocò due esplosioni durante la maratona, nei pressi del traguardo. Nella prima esplosione il cronometro stava mostrando il tempo di 4h09’43”.

 

IL PERCORSO

 

La leggendaria Boston Marathon segue un tracciato da punto a punto, da Hopkinton a Boston, certificato secondo le linee guida stabilite da IAAF e USA Track and Field. La Boston Athletics Association gestisce questo classico evento. Il clima di Boston non è d’aiuto al maratoneta, poiché c’è sempre o troppo caldo o troppo freddo. È favorevole invece il percorso, che risulta avere un dislivello in discesa di ben 141 metri, benché non appaia evidente al partecipante. La partenza avviene circa 42 chilometri fuori dalla città alle ore 8.50 con gli atleti con disabilità.

 

Poi, alle ore 9.32, è la volta delle top runner donne. Alle 10.00 la partenza dei top runner uomini e a seguire gli amatori. Un gran parco ospita una vera e propria fiera con bancarelle ove si può trovare di tutto. La folla stringe la partenza, stringerà ancora di più i podisti lungo il percorso e sarà immensa in prossimità del finish. Folla dappertutto: sui tetti, nelle case, sui balconi, ai bordi della strada. Giganteschi TIR raccolgono le borse e gli indumenti per restituirli all’arrivo ai finisher.

 

Centinaia e centinaia di brande con coperte in fogli d’alluminio in un silos auto attendono i protagonisti: si corre nella gioia sostenuti dalla gente presente ai bordi delle strade. Lungo il percorso ogni tanto triangoli rossi ai bordi della strada segnalano la distanza in miglia inglesi (un miglio = 1˙609,09 m). Con il passare dei chilometri, si corre drogati sempre più dalla folla.

 

Nel 2017, all’edizione n. 121 nel giorno lunedì 17 aprile, tra gli iscritti c’è anche una figura storica, la oggi settantenne Kathrine Switzer, oggi scrittrice, giornalista sportiva, esperta di fitness e opinionista televisiva, a distanza di cinquant’anni dal suo “mitico” esordio. Questa la sua dichiarazione: «Sono orgogliosa di avere aperto la strada, 50 anni fa, a tutte le donne che volevano fare la maratona. Oggi come oggi, almeno negli Stati Uniti, ci sono più donne che uomini a partecipare alle gare di fondo». E infatti saranno migliaia le donne che correranno il prossimo 17 aprile la Boston Marathon. Conoscere la storia di questo ultracentenario evento è un po’ come conoscere la storia della maratona moderna.

 

RECORD DELLA BOSTON MARATHON

CATEGORIA ATLETA NAZIONALITÀ TEMPO ANNO
UOMINI Geoffrey Mutai Kenya 2h03’02” 2011
DONNE Buzunesh Deba Etiopia 2h19’59” 2014
MASTER UOMINI John Campbell Nuova Zelanda 2h11’04” 1990
MASTER DONNE Firaya Sultanova-Zhdanova Russia 2h27’58” 2002
HANDBIKER UOMINI Joshua Cassidy Canada 1h18’25” 2012
HANDIBIKER DONNE Wakako Tsuchida Giappone 1h34’06” 2011

 

I dati statistici sono presi dal link dell’evento: www.baa.org/races/boston-marathon.aspx

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