Ultramaratona e dintorni
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L’ingegnere siciliano reggiano d’adozione Antonio Tallarita ha partecipato nei giorni scorsi all “Bislett International 48 h indoor Endurance Norwegian Festiva” che si è svolto nel Bislett Stadion di Oslo e precisamente nei 545 metri del tunnel ovale di collegamento dei vari servizi dello stadio.
Al via delle 4 gare di ultramaratona previste di 6 -12-24 e 48 ore si sono presentati in 250 atleti, di cui 50 hanno partecipato alla 48 ore, gara clou dell’evento.
Il portacolori della podistica Biasola Antonio Tallarita è riuscito nella grande impresa di classificarsi al 5° posto assoluto percorrendo in 48 ore 508 giri per un totale di 277.904 km ottenendo anche undici migliori prestazioni italiane indoor di categoria.
Le undici nuove migliori prestazioni Italiane M55 indoor ottenute dal 55enne ingegnere sono: 50 km, 6 ore (63,336 km), 50 miglia (84,461 km),100 km (9:55:44), 12 ore (118 km), 150 km, 100 miglia ( 161,923 km in 19:10:04), 200 km, 150 miglia (241,385 km in 37:26:24), 250 km (39:35:10) e 48 h.
“Dopo le 4 vittorie”, ci dice Antonio Tallarita, “ai Campionati Italiani di Ultramaratona, (Padova 24 h in pista Assoluto; Potenza 24 h su strada Master, Verona 12 h in pista Master, Reggio Emilia 12 h su strada Master) volevo chiudere l’anno con un nuovo record e così ho puntato su Oslo”.
Viene da dire che hai saputo scegliere? “Scegliere una gara di ultramaratona non è una cosa facile, ci sono moltissime variabili che condizionano ed influenzano la gara in modo pesante. Questa è stata la mia seconda 48 ore di corsa ma in comune alla precedente ha solo la fatica, la sofferenza e la determinazione di arrivare alla fine”.
Soddisfatto? “Nel complesso è andata meglio di quanto previsto. 11 records di categoria in una sola gara non è una cosa semplice anche se dopo dici a te stesso che potevi fare meglio. Purtroppo nelle ultime 5 settimane a causa di uno strappo del muscolo semitendinoso della coscia destra non mi sono allenato con serenità ed ho dovuto sopperire all’allenamento fisico aumentando quello mentale.”
Cosa vuol dire allenamento mentale? “ Le ultramaratone sono gare che si corrono con le gambe e con la testa. Dove non arrivano le gambe si arriva con la testa mentre dove non arriva la testa non si arriva con le gambe. E’ questo è quello che fa la differenza. Arrivare ad una gara allenato ma senza la determinazione significa spesso non concluderla. In queste ultime settimane ho corso con me stesso, nel silenzio e nella fatica cercando di gestire e dominare il dolore e vincendo la paura di non farcela”.
Come si fa a correre per più di 500 giri dentro un tunnel bianco? ”Io credo che il problema non sia correre dentro un tunnel ma, correre in quel tunnel largo poco più di 2 metri ed altro appena 2,5 metri; tutto bianco senza possibilità di vedere all’esterno; Un tunnel illuminato a giorno e con la musica che rimbomba nelle orecchie fino allo stordimento. Il percorso è riscaldato nella zona dei ristori ed è freddo nelle altre aree, inoltre per il ricambio dell’area tengono la porte di collegamento con il campo di calcio aperte da dove entra area fredda anche a meno 7-8 gradi. Per loro è normale, per me molto meno. Vi sembrerà ridicolo ma in gara mi sono beccato un bel raffreddore.”
E’ tua abitudine dedicare le gare a qualcuno, questa volta a chi tocca? ”dedico questo risultato a mia moglie Gabriella che è stata una assistente impeccabile e per essere stata sempre di stimolo nella ricerca di nuove sfide. Un ringraziamento particolare va alla Preside della scuola media Fontanesi che ha permesso a mia moglie di condividere con me questa fatica e questo splendido risultato organizzando i turni di sostituzione ed il fisioterapista Stefano Ferretti del CTR per essere riuscito a mettere a punto una terapia idonea a recuperare lo strappo alla coscia destra permettendomi di raggiungere questo traguardo.”