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Dal mondo

Calcutta (IND) - Tata Steel Kolkata 25k

17 Dicembre, 2017 Pasquale Venditti - Redazione Podisti.Net
Il favorito della vigilia l’etiope Kenenisa Bekele ha vinto a Calcutta in India la “Tata Steel Kolkata 25k” con il nuovo record del percorso di 1h13’49”, ad una media di 2’57”16 al km, Bekele oltre ad essere il Primatista mondiale dei 5.000 e 10.000 mt vanta…
Battocletti Alfierii foto Roberto Mandelli

Triangolare Europa, GBR e USA di cross: convocati Battocletti e Alfieri

14 Dicembre, 2017 Pasquale Venditti - Redazione Podisti.Net
Dopo la disputa a Samorin in Slovacchia dei Campionati Europei di corsa campestre i due giovani mezzofondisti azzurri, nati nel 2000 e appartenenti alla categoria Allievi, Nadia Battocletti (Atletica Valli di Non e Sole) e Luca Alfieri (PBM Bovisio Masciago)…

cracovia2017Non solo una maratona

 

Sono stato a Cracovia  5 giorni con la famiglia e ne sono più che soddisfatto. Cracovia  è una città, anzi una grande città, già capitale della Polonia che purtroppo non viene molto citata. E’  stata un vacanza ricca di emozioni che mai potremo dimenticare.

Arrivati in aeroporto seguiamo le indicazioni per il treno che ci porterà direttamente in centro al costo di 32 zl (appena 8 euro) per quattro  persone. Rimango colpito dall’efficienza del collegamento, dalla pulizia delle carrozze e dalla frequenza e puntualità del servizio offerto, che ci consente di raggiungere il centro senza pensieri.

Già dal primo approccio ci si rende conto che siamo in altro mondo, dove regna la pulizia ovunque, e i cassonetti stracolmi per le strade non esistono. La desolazione, il grigiore  che trasudava una volta appartiene ad un lontano passato; la Nazione, grazie alle rivolte operaie di Solidarnosc ha fatto passi da gigante.  Leconomia polacca ha iniziato a recuperare terreno rispetto ai paesi occidentali, almeno per quanto riguarda il reddito pro capite. E lo ha fatto a un ritmo mai visto prima nella storia. Ventanni fa il reddito pro capite polacco era un quarto di quello tedesco, oggi è la metà. I segreti del successo: privatizzazioni, cambio flessibile e apertura al mondo.

In 30 minuti arriviamo nella stazione ferroviaria vicino al nostro albergo, il tempo di lavarsi e con un  mezzo sono già al centro maratona per recuperare il pettorale; si tratta di una struttura posta all’interno dello stadio calcistico, che non si differenzia molto dai luoghi di distribuzione pettorali a cui siamo abituati. E’ la volta poi del pasta party che in effetti pensavo composto da una zuppa locale: invece  mi servono un piatto di fusilli al sugo  tra lo scotto e il bruciato,  accompagnato il tutto non dalla classica  birra che “potrebbe  ubriacare’’, ma da una bollente tisana.

E poi via verso il centro, ivi  lenorme piazza del mercato colpisce subito la vista. Il tempo è buono, qualche grado in meno rispetto allItalia, ma non siamo impreparati alle temperature rigide, viste le esperienze precedenti. La basilica dellAssunzione di Nostra Signora sulla sinistra della piazza, nota con il nome di Mariacki, si staglia imponente catalizzando l’attenzione e l’interesse. Le due torri  sono diverse  tra loro, dalla più alta ad ogni ora si sente una tromba suonare, pare in ricordo di una sentinella che avvisava con il proprio strumento larrivo dei mongoli e  fu colpita da una freccia nemica. Nellinterno della chiesa sono splendide vetrate colorate che illuminano lambiente ed il grande altare in legno. Più che altro è l’atmosfera che si respira  a colpirci; la devozione degli astanti è espressione non solo di una fede cristiana profonda, ma del patriottismo dei polacchi e della loro coscienza nazionale] così strettamente connessa alla religione.

Carrozze bianche trainate da splendidi cavalli sono in attesa di un giro turistico per il centro. Ed ancora il palazzo dei tessuti, sotto i cui archi si susseguono piccoli negozi di souvenir.

Organizzata dal 2002, la Cracovia Maraton è uno dei più popolari eventi di corsa in Polonia. E' anche la più internazionale di tutte le maratone polacche, nel paese con la più alta affluenza di partecipanti provenienti dall'estero.

Il festival di tre giorni è iniziato   il venerdì (28 aprile)  con la Night Run di 10 km, il sabato (29 aprile) colla  tradizionale Mini Cracovia Marathon e il Marathon Cracovia Rolls (sulla piena distanza della maratona).

E viene la domenica 30: scocca l’ora e in men che non si dica sono ai nastri di partenza. Il cielo è grigio, pazienza: sarà la classica maratona del nord Europa ossia bagnata. Per la quarta volta di fila, l'inizio e la fine saranno situati in Piazza del Mercato di Cracovia. Lo slogan della manifestazione è "la storia sullo sfondo.”

Al mio arrivo la mattina la piazza  è avvolta in un frastuono assordante tra lo speaker che si esprime  in una lingua impossibile, gli incitamenti degli accompagnatori in quel momento cruciale; e inizia la festa: ai lati della strada un mare di folla, spettatori incuranti della pioggia che fanno il tifo per noi allungando  oltre le transenne le loro mani per toccare le nostre dandoci ancora  più carica. Si risale verso il Castello per avviarsi lungo la Vistola, il  fiume più lungo della Polonia, teatro nell’ultima guerra di un susseguirsi di scontri e di una offensiva dei Sovietici il cui obbiettivo era lapertura di un passaggio sul fronte orientale tedesco, ormai disgregato e indebolito. Il percorso prevede l’attraversamento del fiume per più volte; il panorama non è sempre dei migliori  attraverso vecchi edifici abbandonati e bei palazzi  in costruzione.

Ma la desolazione  è  ripagata dalla gran massa presente   e dalla grande  partecipazione dei bambini che ci aspettano  lungo i bei viali alberati, agli argini del fiume con le loro bandiere e con il loro calore, dal piacevole  frastuono dei complessini, dagli innumerevoli  volontari dei ristori. Tutto ciò denota una grande organizzazione  pur se con pochi mezzi; ma ciò che traspare   è la grande compostezza di tutti  esempio della fierezza e del carattere straordinario di questo popolo.

La maratona si conclude per me senza infamia e senza lode, finisher con 4.03.18: ma porto a casa un gran senso di gioia.  Dostoevskij aveva ragione: “La sofferenza è la sola origine della coscienza”. La fatica è qualche cosa di magico per cui la corsa rimane la terapia.

Ma terminato il capitolo sportivo  si apre quello prettamente turistico in famiglia, con la quale mi concedo una visita alle rinomate  miniere di sale. Queste, attualmente  non produttive , sono diventate un  sito turistico di valore internazionale. Tutto ciò che si trova al loro interno è scolpito nel sale dai minatori: statue, altari, bassorilievi. Tutte opere stupende e senza tempo. Secondo appuntamento  è la visita di Auschwitz, doverosa almeno per il  ricordo dellOlocausto e di ciò a cui può spingersi luomo con le sue aberrazioni. Tutto è stato ormai  detto e ciascuno ascolti il proprio cuore; regna solo il silenzio, il rumore provocato dalle  nostre scarpe  è l'unico che udiamo, le voci sommesse ora si son fatte mute. Birkenau, dove gli schiavi lavoravano per il regime a costo zero; dove  stava l’uomo  “Che lavora nel fango -  Che non conosce pace -   Che lotta per mezzo pane -   Che muore per un sì o per un no’’.

Per non discostarci troppo dal tema, a Cracovia visitiamo il quartiere Kazimierz e il ghetto con le sue  mura, la farmacia Pankiewicz, la piazza ove venivano fucilati gli ebrei, la fabbrica di Schindler. Ci  si sente parte della storia: le case  dalle pareti annerite e  abbandonate in realtà sono solo case di ebrei deportati che non sono più tornati dai campi di concentramento.

Non è stata solo una maratona.

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