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L’ultra runner britannico Jez Bragg ha completato con successo il difficile percorso della Te Araroa Trail in Nuova Zelanda, contando solo sulle proprie forze e portandolo a termine in soli 53 giorni – 9 giorni in meno rispetto al record precedente.
Partito da Capo Reinga, all’inizio dell’Isola del Nord, a dicembre 2012, l’atleta del team The Nort Face, Jez Bragg ha iniziato bene la propria avventura, portando a termine la prima sezione in anticipo rispetto al programma. Durante il percorso, tuttavia, il passo di Bragg è andato rallentando a causa delle difficili condizioni del terreno, che includevano passaggi ostici attraverso la foresta. Le condizioni climatiche sono state un fattore determinante, dai periodi di pioggia incontrati nell’Isola del Nord al caldo intenso di alcuni passaggi nell’Isola del Sud. Lo Stretto di Cook è stato un punto cruciale per il successo della spedizione e una perfetta finestra di bel tempo ha assicurato che il passaggio in kayak potesse svolgersi senza intoppi.
A metà strada verso l’Isola del Sud, Bragg è stato colpito dalla giardiasi, ma grazie al supporto del medico del team, il dottor Mark Taylor, è riuscito a riprendere la corsa dopo appena tre giorni. Mangiare e idratarsi adeguatamente è stata un’ulteriore sfida per l’ultra runner britannico, abituato ad affrontare corse come l’Ultra Trail du Mont Blanc, con i suoi 168 km.
Bragg ha dovuto aumentare notevolmente l’apporto di calorie, consumando quotidianamente una colazione completa, un pranzo a base di pasta e una cena abbondante, intervallati da 400 g di barrette di cioccolato o gelato per mantenere i livelli di energia necessari.
“La spedizione Te Araroa è iniziata come un sogno molti anni fa”, commenta Bragg. “Ho sempre voluto cimentarmi con una corsa memorabile, di più giorni: il nuovo percorso della Te Araroa Trail, che coinvolge per intero la Nuova Zelanda, era perfetto. Quale modo migliore di esplorare uno dei Paesi più belli del mondo? L’attraversamento in kayak dello Stretto di Cook effettivamente era un piano coraggioso, ma era parte integrante della spedizione perciò essere riuscito a portarlo a termine è stato davvero fantastico”.
“Ogni giorno di corsa mi ha fatto affrontare sfide impegnative: è stato il terreno più irregolare che abbia mai dovuto affrontare, quindi pazienza, determinazione e forza di volontà sono state la chiave per il successo. Sono stato male quando ho contratto la giardiasi nell’Isola del Sud: corpo e mente erano stanchi, ma bisognava andare avanti”, continua Bragg. “Il dolore sarebbe sparito per lasciare spazio a ricordi incredibili. Vorrei ringraziare di cuore il mio team di supporto, il mio amico James Ashwell e mio suocero Mark Taylor, che mi hanno dedicato le loro attenzioni e mi hanno dato un sostegno unico permettendo a questo progetto di concludersi con successo. Ho completato il Trail, il mio sogno si è avverato”.
Per le immagini e gli highlight della spedizione Te Araroa e per maggiori informazioni sugli atleti del team performance The North Face e sui prossimi eventi, visitare http://www.thenorthfacejournal.com/