Podisti.Net Liguria
Atletica Arcobaleno: super Bado al Cross di Hyeres
19 Dicembre, 2017
Riccardo Bado si conferma alla grande in questo inizio di stagione riservato al cross. Il giovane portacolori dell’Atletica Arcobaleno si è imposto ieri tra gli juniores nel cross internazionale di Hyeres, bissando così l’affermazione di quindici giorni fa al…
Fausto Parigi vince la 8 giorni No Finish Line a Montecarlo
25 Novembre, 2017
Ancora trionfi sensazionali per Fausto Parigi (Sanremo Runners): riceve la “Princ’s Cup” dalle mani del Principe Alberto II, conquista tre nuovi primati italiani e nei “1000 km” diventa il decimo uomo nella lista mondiale di tutti i tempi. Nuove imprese dal…
Imperia – 7^ OliOlivaRun
13 Novembre, 2017
È stata una festa di sport e valorizzazione dei prodotti tipici del territorio ligure, la 7^ OliOlivaRun, che si è svolta ad Imperia, domenica 12 novembre. L'idea di questa 10km agonistica, a cui si sono aggiunte la HappyFamily Runnon competitiva di 5km e la…
Sarzana (SP) - 1^ Corri Sarzana
31 Ottobre, 2017
Khalid Gaout (Asd Golfo dei Poeti) e Isabella Pellegrini (Asd Atletica La Galla Pontedera) si sono imposti nella prima edizione della “Corri Sarzana”, competizione podistica valevole quale penultima prova del circuito del Corrilunigiana 2017, svoltasi…
Ameglia (SP) - 9° Festival dello sport
23 Ottobre, 2017
La trentaquattresima prova e terzultima tappa del Corrilunigiana - memorial Franco Codeluppi - si è svolta ad Ameglia in occasione del “9° Festival dello sport”, all’interno della bellissima necropoli, dove Rosario Torre e tutto il suo staff hanno organizzato…
Il 29 ottobre torna la RunRivieraRun
20 Ottobre, 2017
Con la mezza dal Malpasso a Loano e la 5 km di Loano marchiata Decathlon Vado Ligure Il 29 ottobre prossimo, torna la RunRivieraRun International HalfMarathon, la mezza maratona più caratteristica della Liguria che tocca quattro Comuni Finale Ligure, Borgio…
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Castelnuovo Magra (SP) – 3° Trofeo Pro Avis
10 Ott, 2017 -
Savona - Savona Half Marathon
24 Set, 2017 -
Castelnuovo Magra (SP) – 3^ Corri Castelnuovo
28 Ago, 2017 -
Lerici (SP) – 3^ Notturna di Sant’Erasmo
08 Lug, 2017 -
Imperia – 5 Miglia dei due moli
24 Giu, 2017 -
Imperia - 13° Giro d'Imperia a tappe
30 Mag, 2017 -
Borghetto Santo Spirito (SV) – La 10 della Bi.Bi
30 Apr, 2017 -
Arcola (SP) - 1^ Corri Arcola
27 Mar, 2017 -
Imperia – 10^ Imperia International H.M.
26 Feb, 2017 -
Celle Ligure (SV) - 3^ Corsa della Befana
06 Gen, 2017 -
Imperia - 6^ OliOlivaRun
14 Nov, 2016 -
Bergeggi (SV) – 4° BergTrail
07 Nov, 2016 -
Ameglia (SP) - 8° Festival dello sport - Trofeo Avis
24 Ott, 2016 -
Il 4 dicembre torna a La Spezia la Run for Children
11 Ott, 2016 -
Imperia - 1^ Mezza Maratona di fine estate
10 Ott, 2016 -
Loano (SV) – Giro delle Mura di Loano
18 Set, 2016 -
Porto Venere (SP) - Trail Cinque Terre 2016
05 Set, 2016 -
Castelnuovo Magra (SP) – 2° Trofeo Avis
05 Set, 2016 -
Castelnuovo Magra (SP) - 2^ Corri Castelnuovo
31 Ago, 2016 -
Venerdì 2 settembre si corre la 3^ CorriCelle
29 Ago, 2016 -
Celle Ligure (SV) – 2^ Staffetta sulla spiaggia
01 Ago, 2016 -
Bergeggi (SV) – 2^ Berg Island Night Trail
01 Ago, 2016 -
Beverino (SP) - 7^ Saliscendi Beverino
20 Giu, 2016 -
Imperia – 12° Giro d’Imperia a tappe
30 Mag, 2016 -
Tutto pronto per il 12° Giro d'Imperia a tappe
23 Mag, 2016 -
Monterosso al Mare (SP) - Sciacchetrail
24 Mar, 2016 -
Imperia - 9^ Imperia International Half Marathon
29 Feb, 2016 -
La Mezza di Genova spostata al 24 aprile
25 Feb, 2016
La solita strada
Tu che mi guardi
Qualcosa si accende
I miei passi
Uno dopo l’altro Uno dopo l’altro
E la vita scorre via.
Dove?
Non lo so.
Era tornato a casa sconvolto. Sempre lì a battere contro quel muro. Come un tamburo (fa anche rima). Come ne “Il tamburo di latta” di Gunther Grass dove il protagonista non cresce mai. Il limite della crescita era il muro dei trentun minuti sui diecimila. Quel limite non era invisibile. Aveva contraddistinto inverni, estati, primavere. Si era insinuato in lui come una sorta di virus. Citomegalovirus: richiamo di anticorpi in occasione di un abbassamento delle risorse immunitarie. Trentuno come l’autobus che si prendeva per evadere da Quezzi e dalla periferia verso le spiagge del lungomare. Guardacaso vicino c’era il campo scuola di Villa Gentile, totem e tabù di ogni voglia di trasgressione cercata e abbandonata. Come una molla che si carica migliaia di volte. E allora, perché non era mai riuscito a tenere quel ritmo di 15’30” ai cinquemila, la porta del Paradiso, la visione di Beatrice incarnata da minuti secondi e decimi? E invece niente, come quella volta in cui Marco gli aveva detto con tono misterico: “Vienimi dietro”. Erano passati in 6’10” ai duemila con l’erre moscia (l’atletica è sport borghese) del padre a scandire: “Fovza Mavco”. Poi ai cinquemila lui , dopo la tracotanza di 15’29”, si era spento come una candela. Societari in pista. Mariano era lontano, con l’obiettivo di 29 e pochi. Loro erano lì, eterna generazione di mezzo. Non si potevano accontentare dei commenti tipo: “Belin come andate”!”, dei doppiati. A poco a poco Marco si era fatto un’entità distante cento metri. Ai seimila la gara si era fatta di marmo. Due “Cristi in pista” con lo speaker che tentava di rianimarli. Suggeriva confronti improponibili con Mamede e Lopes. Lui sapeva tutto di Carlos Lopes: “Ma ti rendi conto, quello ha fatto 2h07’ a 37 anni?”. Sul traguardo si era accasciato nel solito 31’20”. Non aveva molta voglia di parlare. I suoi non erano venuti a vedere la gara. Non erano forse tanto appassionati. Mamma scrollava la testa, certe volte le scappava una lacrima: “Ti devi trovare un lavoro, altro che allenarti”. E invece il coach: “Se doppi tutti i giorni farai 2h22’ sulla maratona…..”. Lunedì: 1h20’ corsa lenta; martedì: tre volte i tremila: mercoledì fartlek; giovedì progressivo; venerdì dodici volte i quattrocento e un mille sparato finale; sabato due ore…. Anni dopo uno psicologo a un colloquio per l’assunzione di un manager: “Lei ha dei conflitti interni. Deve tirare fuori tutto quello che ha”. E se quello che aveva dentro fosse stato terribile, come un’altra vita tipo killer o assassino o fiancheggiatore BR? L’alienazione al potere. Aveva la testa vuota quel giorno. Tutto gli era sembrato svanire nel nulla, verso l’Ade, come quando l’anima fugge dal corpo nel momento estremo dell’Iliade o dell’Odissea. E lui si sentiva eternamente Ulisse senza Nausicaa, alla ricerca di un senso. Se ne erano andati tutti dal campo. Lui era lì, solo, nello spogliatoio. Si sentiva solo il fruscio della scopa del custode che puliva l’ampio corridoio. Il coach si avvicinò: “Senti, Dani, ci tieni tanto a scendere sotto il limite dei diecimila?”. Strano che avesse abbandonato l’asetticità sentenziato ria per un comportamento così confidenziale: “Si”, fu detto senza esitazioni. “Possiamo parlarne con un medico…”. “Mi vuoi dare della roba? Vattene affan…….!”. “No, non ho detto così….non propriamente…”. “Ti ripeto: in questo momento tutto quello che ho fatto mi sembra fatica persa. Farò l’amatore e cercherò di fare il geologo. Non ne posso più”. Coach si allontanò lentamente, in silenzio. Lui uscì dallo spogliatoio. Quezzi gli sembrava lontana mille miglia.
Tu che mi guardi
Qualcosa si accende
I miei passi
Uno dopo l’altro Uno dopo l’altro
E la vita scorre via.
Dove?
Non lo so.
Era tornato a casa sconvolto. Sempre lì a battere contro quel muro. Come un tamburo (fa anche rima). Come ne “Il tamburo di latta” di Gunther Grass dove il protagonista non cresce mai. Il limite della crescita era il muro dei trentun minuti sui diecimila. Quel limite non era invisibile. Aveva contraddistinto inverni, estati, primavere. Si era insinuato in lui come una sorta di virus. Citomegalovirus: richiamo di anticorpi in occasione di un abbassamento delle risorse immunitarie. Trentuno come l’autobus che si prendeva per evadere da Quezzi e dalla periferia verso le spiagge del lungomare. Guardacaso vicino c’era il campo scuola di Villa Gentile, totem e tabù di ogni voglia di trasgressione cercata e abbandonata. Come una molla che si carica migliaia di volte. E allora, perché non era mai riuscito a tenere quel ritmo di 15’30” ai cinquemila, la porta del Paradiso, la visione di Beatrice incarnata da minuti secondi e decimi? E invece niente, come quella volta in cui Marco gli aveva detto con tono misterico: “Vienimi dietro”. Erano passati in 6’10” ai duemila con l’erre moscia (l’atletica è sport borghese) del padre a scandire: “Fovza Mavco”. Poi ai cinquemila lui , dopo la tracotanza di 15’29”, si era spento come una candela. Societari in pista. Mariano era lontano, con l’obiettivo di 29 e pochi. Loro erano lì, eterna generazione di mezzo. Non si potevano accontentare dei commenti tipo: “Belin come andate”!”, dei doppiati. A poco a poco Marco si era fatto un’entità distante cento metri. Ai seimila la gara si era fatta di marmo. Due “Cristi in pista” con lo speaker che tentava di rianimarli. Suggeriva confronti improponibili con Mamede e Lopes. Lui sapeva tutto di Carlos Lopes: “Ma ti rendi conto, quello ha fatto 2h07’ a 37 anni?”. Sul traguardo si era accasciato nel solito 31’20”. Non aveva molta voglia di parlare. I suoi non erano venuti a vedere la gara. Non erano forse tanto appassionati. Mamma scrollava la testa, certe volte le scappava una lacrima: “Ti devi trovare un lavoro, altro che allenarti”. E invece il coach: “Se doppi tutti i giorni farai 2h22’ sulla maratona…..”. Lunedì: 1h20’ corsa lenta; martedì: tre volte i tremila: mercoledì fartlek; giovedì progressivo; venerdì dodici volte i quattrocento e un mille sparato finale; sabato due ore…. Anni dopo uno psicologo a un colloquio per l’assunzione di un manager: “Lei ha dei conflitti interni. Deve tirare fuori tutto quello che ha”. E se quello che aveva dentro fosse stato terribile, come un’altra vita tipo killer o assassino o fiancheggiatore BR? L’alienazione al potere. Aveva la testa vuota quel giorno. Tutto gli era sembrato svanire nel nulla, verso l’Ade, come quando l’anima fugge dal corpo nel momento estremo dell’Iliade o dell’Odissea. E lui si sentiva eternamente Ulisse senza Nausicaa, alla ricerca di un senso. Se ne erano andati tutti dal campo. Lui era lì, solo, nello spogliatoio. Si sentiva solo il fruscio della scopa del custode che puliva l’ampio corridoio. Il coach si avvicinò: “Senti, Dani, ci tieni tanto a scendere sotto il limite dei diecimila?”. Strano che avesse abbandonato l’asetticità sentenziato ria per un comportamento così confidenziale: “Si”, fu detto senza esitazioni. “Possiamo parlarne con un medico…”. “Mi vuoi dare della roba? Vattene affan…….!”. “No, non ho detto così….non propriamente…”. “Ti ripeto: in questo momento tutto quello che ho fatto mi sembra fatica persa. Farò l’amatore e cercherò di fare il geologo. Non ne posso più”. Coach si allontanò lentamente, in silenzio. Lui uscì dallo spogliatoio. Quezzi gli sembrava lontana mille miglia.