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Sono il cortinese Manuel Speranza e la veneziana Monica Penzo i vincitori della 44^ edizione della Camignada poi siè Refuge, la gara di corsa in montagna proposta dalla sezione di Auronzo del Club alpino italiano. Giornata spettacolare, domenica 7 agosto: sole splendente (a differenza del 2015, quando pioggia, nebbia e vento caratterizzarono la 43^ edizione) e temperature ideali per correre ai piedi delle Tre Cime. Il “menu” di giornata proponeva 33 chilometri di fatica e panorami mozzafiato: da Misurina ad Auronzo, passando per i rifugi Auronzo, Lavaredo, Locatelli e Pian di Cengia. 1200 i metri di dislivello. Cancellati, come già nel 2015, i transiti ai rifugi Comici e Carducci e la discesa della Val Giralba: le frane cadute proprio in Val Giralba nell’estate dello scorso anno e anche nei primi mesi di questo hanno infatti reso impraticabile il sentiero.
LA GARA - In 1500 al via dal lungolago di Misurina e subito un tandem a prendere le redini della gara: i bellunesi Manuel Speranza, di Cortina d’Ampezzo, e Giorgio Dell’Osta, di Padola di Comelico Superiore. Corsa parallela per tutta la salita fino al rifugio Auronzo, poi, nel facile tratto fino al Lavaredo Speranza, se ne va. Rimane solo al comando fin sotto al rifugio Pian di Cengia dove Dell’Osta lo raggiunge. Ma, appena ricomincia la discesa Speranza, torna a guadagnare terreno: d’ora in avanti, anche se il vantaggio non supererà mai il minuto, sarà corsa solitaria fino al traguardo, tagliato con il tempo di 2h38’38”. La piazza d’onore va a Dell’Osta (2h39’24”), mentre sul terzo gradino del podio sale, tra lacrime di commozione, l’auronzano Apollonio Larese.
In campo femminile, gara combattuta e incerta fino agli ultimissimi chilometri. Nella fasi iniziali è l’ex azzurra dello sci alpinismo, la bellunese di Padola Martina De Silvestro, a guidare. La segue a poca distanza Angela De Poi. La vittoria sembra una affare riservato a loro due, ma la discesa dalla Val di Cengia presenta loro il conto. Le gambe si appesantiscono, mentre da dietro rinviene forte la veneziana Monica Penzo. All’uscita della Val Marzon, quando il tracciato si immette sulla ciclabile che porta ad Auronzo, Penzo raggiunge De Poi. Ai meno 4 chilometri raggiunge e supera De Silvestro, andando quindi a vincere in 3h19’59”. Secondo posto per De Silvestro (3’21”44) e terzo per De Poi (3h22’05”).
LE INTERVISTE
«Finalmente!», esclama il vincitore Manuel Speranza. «Erano anni che provavo a vincere la Camignada, senza mai riuscirci. Lo scorso anno sono arrivato secondo, questa volta ho vinto. Bellissimo! Sono andato via in discesa e ho mantenuto il vantaggio. Complimenti a Dell’Osta e a Larese che non hanno mollato mai».
«Troppo più forte Speranza in discesa», commenta il secondo classificato, Giorgio Dell’Osta. «Dopo essermi staccato al rifugio Lavaredo ho provato a tornare sotto verso il rifugio Pian di Cengia. Ci sono riuscito ma poi quando il sentiero è tornato all’ingiù non sono riuscito a seguire Manuel. Guadagno comunque una posizione rispetto allo scorso anno. E va bene così, in una giornata splendida, passata a correre in mezzo a panorami come non ce ne sono al mondo».
«Cosa ho fatto!», esclama Apollonio Larese, l’atleta di casa, terzo al traguardo. «La Camignada per me rappresenta qualcosa di unico e salire sul podio è molto più di un’emozione!»
«Alla Camignada h raccolto un po’ tutti i piazzamenti e oggi finalmente colmo la lacuna che avevo, riuscendo a salire sul gradino più alto del podio», spiega la veneziana Monica Penzo. «Ho viaggiato sempre tra la terza e la quarta posizione, poi sulla ciclabile ho recuperato due posizioni. Ero stanca, ma evidentemente le mie avversarie erano più stanche di me. Giornata stupenda. Ma è la corsa in montagna a essere stupenda, indipendentemente dal risultato».
«La discesa mi ha messo ko e lungo la ciclabile non andavo avanti. Penzo mi ha passata a velocità doppia», afferma delusa Martina De Silvestro, seconda classificata. «Peccato perché fino ai 4 chilometri dal traguardo ero in testa».
«Sono rimasta in seconda posizione a lungo, poi Penzo mi ha superata. Ho cercato a mia volta di raggiungere De Silvestro per tornare seconda, ma non ce l’ho fatta. Porto a casa comunque un ottimo podio» spiega Angela De Poi, la terza classificata. «È stata una bella gara perché ce la siamo giocata fino alla fine».
L’ORGANIZZAZIONE E L’ATLETA FEDELISSIMA
«Dopo la pioggia dello scorso anno quest’anno sulla Camignada è tornato a risplendere il sole», dicono Stefano Muzzi e Massimo Casagrande, presidente e vice del Cai di Auronzo. «Abbiamo fatto il pieno di concorrenti, 1500, e raccolto dai partecipanti commenti entusiasti: è questo che ci ripaga del lavoro fatto. Ci piace anche sottolineare la fedeltà di tanti concorrenti: parecchi tornano a correre da noi e non è cosa da poco. Un grazie immenso ai volontari: il successo della Camignada è il loro successo».
A proposito di fedeltà, è da sottolineare quella dell’auronzano Luigi Pais e della padovana Natalina Masiero. Entrambi hanno superato le quaranta partecipazioni.
«Ho saltato solo la prima edizione» afferma Natalina Masiero. «Per il resto … con quella di oggi fanno 43. Il bello della Camignada? Ovviamente i paesaggi. E poi questa sua dimensione familiare. Agonisti e atleti della domenica convivono benissimo»
MISURINA E L’ASMA INFANTILE – Per tutta la domenica, al pala ghiaccio di Auronzo è stato ospitato il gazebo il gazebo dell’Istituto Pio XII di Misurina, il Centro di diagnosi, cura e riabilitazione delle malattie respiratorie infantili ad alta quota. In particolare, è stato presente il direttore sanitario e scientifico, dottor Alfredo Boccaccino, a disposizione per informazioni sull’asma e sulla cura dell’asma in alta quota. Un elemento di interesse in più per la Camignada e di valorizzazione per una struttura che rappresenta un’eccellenza del territorio.
Per tutti i dettagli sull’evento: www.caiauronzo.it.
Qui le classifiche: www.cronocortina.it/files/Atletica/482/Classifica%20ufficiale%20CAMIGNADA%202016.pdf