Podisti.Net Toscana
Jamali brilla al Cross del Castello a Firenze
Pisa - 19^ PisaMarathon
Checcacci si conferma a Lanzarote
San Miniato (PI) – 7^ Mezza Maratona Città di San Miniato
Pierotti campione toscano UISP E-40 di mezza maratona
Capostrada (PT) - 7° Trofeo Giacomo Matteini
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Parco Alpi Apuane: altro successo per Jamali
04 Dic, 2017 -
Palazzuolo sul Senio (FI) - 6° Trail del cinghiale
28 Nov, 2017 -
Terrasi brilla a Valencia, Brancato bronzo a Verona
20 Nov, 2017 -
Fivizzano (MS) - 28^ Corsa delle Castagne
20 Nov, 2017 -
Policiano (AR) – 21° Trail Lignano Memorial Annetti
14 Nov, 2017 -
Simi, il cavaliere sugli scudi di Tenerife
13 Nov, 2017 -
Agliana (PT) - 13^ Maratonina dei 6 Ponti
05 Nov, 2017 -
Il Parco protagonista sulle mezze maratone
30 Ott, 2017 -
Castelnuovo Garfagnana (LU) – 13^ Stracastelnuovo
30 Ott, 2017 -
Lucca: la maratona, le mura e il buccellato
25 Ott, 2017 -
Lucca – 9 ^ Maratona di Lucca
22 Ott, 2017 -
Da Amsterdam a Budapest, Orecchiella protagonista
17 Ott, 2017 -
Orecchiella: Celine Iranzi trionfa alla Pisa H.M.
11 Ott, 2017 -
Pisa – Cetilar Pisa Half Marathon
09 Ott, 2017 -
Lucca Marathon 2017: il percorso, le novità
06 Ott, 2017 -
G.S. Orecchiella protagonista a Lammari e Signa
05 Ott, 2017 -
Parco protagonista sulle mezze maratone
03 Ott, 2017 -
Arezzo – 1° Trofeo Centro COOP-FI
03 Ott, 2017 -
Pontremoli (MS) - 3^ Corri Pontremoli
26 Set, 2017 -
Trionfo Apuano alla Staffetta del Pioppino
26 Set, 2017 -
Chiusi (SI) – 8° Giro del Lago di Chiusi
19 Set, 2017 -
Montagnano (AR) – 34^ Montagnata
16 Set, 2017 -
Salas – Lippi, la coppia d’oro del GS Orecchiella
13 Set, 2017 -
Parco Alpi Apuane: un super Matteucci a Lazzeretto
13 Set, 2017
Iscrizioni chiuse il 31 gennaio, cioè una settimana prima del limite originariamente previsto: 191 classificati, di cui 40 donne, sulla distanza maggiore dei 44 km ufficiali (forse 43,600) con 1407 metri di dislivello (confermati dal mio Gps); 294 arrivati sui 22 km, ritagliati in prevalenza dalla seconda metà dei 44 km; più 350 nella prova non competitiva di 13 km, su percorso totalmente diverso e svolta senza minimamente interferire sulle due gare più lunghe.
Siamo in un territorio dove i trail si sprecano, fino al più impegnativo di tutti, la Cento del Tuscany crossing che qui ha la stazione intermedia e la partenza per la Cinquanta. Consolidata dunque l’esperienza di chi allestisce, i cui moduli organizzativi si ripetono, con pieno gradimento del pubblico, da una gara all’altra: prezzo di iscrizione decisamente onesto, compensato da un pacco gara notevole (maglietta tecnica, alimentari vari tra cui una bottiglia del decantato – forse un po’ troppo - Brunello), da un pasta party nella miglior tradizione senese, da buone convenzioni con la ricettività locale (ma era anche possibile pernottare in autonomia presso un locale apposito).
Ma soprattutto da un’organizzazione ai limiti della perfezione, che ha curato la perfetta segnatura del percorso, con frecce e bandelle frequentissime, e sei ristori molto ricchi, ancor più nella seconda parte dove la fatica si faceva sentire e per smaltirla, o almeno tacitarla, venivano buoni anche bicchieri di vino (ho ceduto alla tentazione solo all’ultimo, del km 40, gestito dal team dell’ “Eroica”: ugualmente sovrabbondante, mi dicono anche di prosciutto, l’ultimo ristoro, o meglio brunch, della non competitiva). Diventava dunque abbastanza superflua la scorta idro-alimentare raccomandata ma non obbligatoria da stivare nel proverbiale zainetto da trailer: parecchi hanno corso come se fossero a una maratona urbana, io mi sono preso solo un impermeabile e un berretto per eventuali piogge, un paio di barrette e un flaconcino liquido: tutto inutilizzato.
Percorso forse meno duro di come c’era stato dipinto, tanto che – col senno di poi, vista la rarità del fango – penso che avrei potuto correrlo anche con scarpette da trekking (o da strada, appena un po’ robuste) e non da trail: la maggioranza del giro si svolgeva lungo quelle bellissime strade bianche pedalabili, fiancheggiate da cipressi e che al loro termine lasciano intravedere fattorie e castelli e abbazie e paesoni abbarbicati ai cocuzzoli. A occhio e croce, un decimo era asfaltato; per il resto, erano stradette sassose (le più impervie venivano dopo la chiesa di S. Antimo, dal km 34 al 38, per salire alle due cime più alte, con circa 300 metri verticali), oppure comodi sentieri nei boschi, con un solo paio di discese ripide (e segnalate). Un po’ crudele la salita finale ai 550 metri del castello di Montalcino, un centinaio di metri in verticale comprensivi di gradinate e una specie di mulattiera urbana; lo scopo però era buono, portarci nel punto più alto del castello onde consentirci gli ultimi trenta metri di corsa in discesa verso il traguardo, offrendo dunque a parenti e fotografi un’apparenza di freschezza agonistica finale.
Cronometraggio Sdam, stavolta con chip fissati alle caviglie e dunque destinati a raccogliere terriccio o acqua (pozzanghere a parte, c’erano anche 4 o 5 guadi): se sta bene a chi li deve lavare, sta bene anche a me. I chip sono stati “attivati” (così ha detto lo speaker nonché presidente nazionale della Lega atletica Uisp Fabio Fiaschi) alla partenza, ma c’era un solo controllo intermedio al km 35; dunque, in teoria (a pensar male si fa peccato ma…) ci si poteva instradare sul percorso dei 22 e poi infilarsi nei 44 senza subire danno. Nelle retrovie è stata sicuramente usata tolleranza verso chi era partito qualche… ora prima ed è rimasto per poco entro il limite massimo di 8h30.
I tempi dei vincitori testimoniano di un tracciato abbastanza agevole: i primi quattro sono stati sotto i 5 a km, e il primo, Oliviero Bosatelli, ha chiuso in 3.28 (4:43 /km) con dieci minuti di vantaggio sul secondo Roberto Minozzi. Abissale il distacco inflitto dalla prima donna (nonché ottava assoluta) Simona Morbelli, 4.03, alle sue colleghe Rosa Cusello (4.40) e alla abbronzatissima monzese Daniela Viccari (4.45), una lunga e gloriosa carriera di amicizie coi grandi lombardi di Podisti.net.
Discreta la rappresentanza dei Supermaratoneti, attratti anche da una tariffa di favore, e nonostante la loro maratona ‘ufficiale’ si svolgesse a S. Benedetto del Tronto: c’era l’ex presidente Luciano Bigi che ha corso insieme alla moglie Monica Esposito; non poteva mancare il re delle gare uniche, il sudtirolese Hartmann Stampfer, che è riuscito a darmi 7 minuti, mentre la contesa con Aligi Vandelli stavolta è stata più equilibrata e si è risolta solo dopo l’ultimo ristoro (quello in cui mi son fatto un bicchierozzo di rosso), con un distacco finale a suo favore di 3 minuti. Ma i piccoli Vandelli crescono: il figlio Andrea è 35° assoluto in 4.48, e al nostro arrivo era bell’e docciato e rivestito.
Le docce erano nel campo sportivo sottostante, ma a noi ospiti degli alberghi convenzionati è stato possibile fruire del long stay senza sovrapprezzo (nel mio caso, fino alle 16). Per chi non si accontentasse del ricco ristoro finale (propiziato da una 'medaglia' molto particolare: un calice da vino tipo Napoleon), nello stesso centro maratona a 200 metri dal traguardo c’era un nuovo pasta party (ovvero pranzo con scelta fra due primi, tre secondi, dolce, acqua e vino) per 15 euro.
Si riparte che il sole è ancora alto: basterà varcare il crinale appenninico per rientrare nel porto delle nebbie, non solo reali: a casa apro il giornale del mio comune di residenza, e sotto il titolo “Si parcheggia senza aumenti” leggo: “Per garantire l’equilibrio sono stati confermati anche gli interventi strutturali con la variazione di alcune aree di sosta, per un riassetto più lineare e coerente”: tradotto, un viale vicino all’autostazione e una zona vicino alla stazione FS, che prima costavano 1,20 all’ora, adesso passano a 1,80.
Accendo il TG1 in tempo per sentirmi Mollica che magnifica la meraviglia di Sanremo e ripropone la comicità di Crozza (basta dire cz* e Brlsc* per far ridere?); accendo il computer, e leggo il comunicato stampa della mezza di Verona, che nei giorni precedenti preannunciava l’approccio al “tetto dei 10.000” e “iscrizioni chiuse” (quando al sabato pomeriggio ci si iscriveva ancora senza problemi); a gara conclusa, esaltava “una decima edizione da record …. Record del percorso, di pubblico, di solidarietà, di sorrisi, di voglia di esserci e di gareggiare”. Omettendo graziosamente le cifre che segnano un calo del 25-30% negli arrivati, 5391 individuali contro 7127 del 2016; 517 staffette contro 861.
Sorgerà mai un giorno nel quale i giornalisti sentiranno il dovere di informare i lettori e non di imbonire chi li paga? Noi ci proviamo.
Il bellissimo video di Paolo Reali