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Alla continua ricerca di figure che a loro modo caratterizzano e rappresentano il mondo del running incontriamo Ana Nanu, una rumena che ormai….più italiana non si può. Già, perché ormai vive nel nostro paese dal 1998. Relativamente conosciuta nel mondo delle maratone e delle gare su strada in genere , è molto nota nell’ambiente delle corse in montagna e delle gare a tappe, non fosse altro perché è difficile che manchi il podio al termine di queste manifestazioni.
Ciao Ana, quando cominci a correre, ma prima ancora…da dove vieni?
Ciao a te, provengo da Bibesti, un paesino di campagna a 50 chilometri da Targu Jiu ; situato nel sud ovest della Romania; ho una famiglia numerosa, sei sorelle e sette fratelli, tre di questi vivono in Italia. Inizio a correre a 12 anni, ho bruciato le tappe piuttosto in fretta attraverso le categorie giovanili e ben presto mi sono trovata a gareggiare da professionista anche all’estero, un’importante esperienza , sportiva ma anche sotto il profilo personale. Ho gareggiato in Francia, Grecia, Bulgaria ma anche Stati Uniti e Corea del Sud.
I primi successi e in quale specialità?
Ho sempre spaziato, dal cross sino alla maratona, sicuramente mi ha dato molta soddisfazione aver realizzato i primati personali in occasione dei campionati nazionali sulla 10 k ( Bucarest 1995, 33’20) e sulla mezza (Bucarest, 1994, 1:12’20). Ma anche essere riuscita a vincere il titolo nazionale sui 10 K per sette anni consecutivi ( dal 1990 al 1996) è stato bello.
Facciamo un passo indietro, al 1994, un anno importante non solo dal punto di vista sportivo, perché succede qualcosa……
Già, proprio così, quando si dice che la corsa unisce …….Succede che gareggio alla maratona di Kosice ( Ottobre 1994) e nella stessa gara c’è anche un italiano, un certo Solerte Righini, passano quattro anni, ci sposiamo e da allora vivo in Italia, prima a Rimini e attualmente a San Mauro Pascoli; da questa unione è nata la nostra Noemi, oggi quindicenne.
Quindi arrivi in Italia e cambia radicalmente la tua vita
Certo, complessivamente in meglio, un po’ meno dal lato sportivo; dopo qualche gara mi infortuno seriamente alle ginocchia e lascio mestamente la corsa per 7 lunghissimi anni. Riprendo a gareggiare nel 2005 ma la ripresa è dura. Le cose migliorano decisamente dal 2007, entro nel gruppo sportivo Gabbi, di Bologna, scopro altre realtà podistiche, oltre la corsa su strada
Infatti sei molto conosciuta per le corse in montagna e in genere le gare off road
E’ stata una bella scoperta, riuscivo ad andare forte quando la strada saliva, ma anche quando scendeva, sui sentieri montani, su fondi e tracciati che in genere spaventano gli stradisti. Ho vinto la Bormio-Stelvio per 4 volte, la Casaglia – San Luca per tre volte e molte altre gare. E’ Solerte a tenere il conto, dice che sono arrivata a 210 vittorie, da quando ho iniziato a correre.
E poi i giri a tappe, ne vinci parecchi
Un altro bel modo di interpretare il running, certo che l’impegno fisico è significativo, perché gareggi tutti i giorni, ma è stupenda l’atmosfera che si crea intorno alla gara in quanto tale, si vive insieme per diversi giorni con i concorrenti, si condividono le difficoltà, nascono amicizie importanti. Si, è vero, ne ho vinti parecchi di giri a tappe, cito Val di Fassa Running ( una volta Traslaval) , vinta 6 volte, ma anche Tourlaghi, Tovel Running…come ho detto le salite e le discese, il terreno che cambia di continuo sotto i piedi, sono tutte situazioni nelle quali mi trovo particolarmente a mio agio
Alle gare ti si vede spesso col camper
Un modo di viaggiare che a noi piace molto, poi perché arriviamo alle gare il giorno precedente e magari ripartiamo un giorno dopo, in questo modo uniamo sport e turismo, muovendoci in libertà, quella libertà che solo il camper può darti. Ultimamente è diventato un po’ più difficile , Noemi ha quindici anni e , giustamente, comincia ad andare per conto proprio, mentre prima anche per lei era una festa accompagnarci
Gli anni passano, ma continui ad andare forte, dove vuoi arrivare? Programmi?
Difficile dirlo, ormai ho un’età per la quale non è facile fare programmi agonistici a lunga gittata, inevitabilmente si cala sempre più, bisogna cercare di accettare questa realtà. Sicuramente cercherò sempre di curare le gare che mi hanno dato più soddisfazioni , quindi la corsa in montagna, a cominciare dalla “mia” Val di Fassa Running, a parte le tante vittorie ormai ho tanti amici da quelle parti, non mancherò alle prossime edizioni.
Grazie Ana e …buone corse
Grazie a te e complimenti al vostro magazine