SERVIZIO FOTOGRAFICO - Un’esplosione unica di gioia e colori per una città che ha voglia di correre, ridere, svagarsi in una giornata illuminata dallo splendido sole barese.

Questa in sintesi la tappa di Bari di “The Color Run”, che ha portato per la prima volta al Sud questa manifestazione originale e particolare.

Fa caldo, ma il leggero maestrale che soffia consente di non bollire; non è una gara, non c’è competizione, sostanzialmente si cammina, oggi se vai forte diventi pure ridicolo. L’importante è sorridere, divertirsi, stare con gli altri e accettare di farsi colorare dalla testa ai piedi.

Manifestazione per giovani e giovanissimi, ma anche i più “grandicelli” sono stati contagiati, intere famiglie si sono divertite, conquistate dall’entusiasmo generale, mamme con passeggini, nonni e nipoti, persino i cagnolini diventati… variopinti.

Il tutto nella Fiera del Levante, che finalmente va ad integrarsi con la città, dove aveva sede il villaggio, da dove si partiva e si arrivava, con breve percorrenza del lungomare di San Cataldo, ottimamente blindato al traffico dalla Polizia Urbana.

E tra i partecipanti spiccava la presenza di Antonio De Caro, il sindaco, e di Piero Petruzzelli, l’assessore allo sport e all’ambiente, con rispettive famiglie al seguito, che mi è piaciuto guardare oggi oltre la veste istituzionale, vederli ridere e divertirsi come bambini.

E così è stato anche per gli altri tanti partecipanti, gli organizzatori hanno parlato di cinquemila iscritti, accresciuti dai soliti infiltrati.

Certo era un po’ cara la tassa d’iscrizione, si pagava persino il deposito borse, ma la gente ha comunque partecipato con piacere, addirittura svuotando lo stand del merchandising dove era possibile acquistare ulteriore bustine di colore e altri accessori (tutù colorato, calze, occhiali, maglie) per rendere ancor più memorabile questa giornata.

E così va vista, non si può parlare di corsa, ma di gente in movimento che si diverte, si diverte in un’occasione unica e particolare, da raccontare, mettendo per una serata da parte i problemi quotidiani.

Tanta musica, tanta animazione, tanti stand e tanti gadget degli sponsor, poi finalmente il momento delle partenze scaglionate, il tempo di percorrenza non ha importanza, l’importante è farsi riempire di colore nei cinque punti predisposti. E tutti colorati giungere al traguardo, alla ricerca magari dii una foto che ricordi questo momento, che vada a riempire la propria bacheca nei social network. E via così ai selfie, via alla ricerca dei fotografi, via a scherzi, smorfie, grida, abbracci, risate, urla.

Troppo rigida e parsimoniosa la distribuzione di una sola bottiglietta d’acqua ad iscritto, con l’obbligo di consegnare il tagliando allegato al pettorale, in una giornata calda e con la bocca impastata di polveri colorate.

Ma anche questo è passato dalla mente, richiamati sotto il palco, per i balli, per il momento del color blast, quando si diventa una tribù che balla, salta e si colora. Gli ulteriori sacchetti di colori lanciati dal palco, anche da Sindaco e Assessore, hanno accresciuto la nuvola colorata, e la gente esaltata ballava e rideva, fondendosi in una blocco di colori saltellanti.

Da domani andranno via i colori e torneranno i problemi, intanto godiamoci la manifestazione, le manifestazioni in una città fino a qualche mese fa si accusava di non promuovere alcun iniziativa.

Ora le non competitive le abbiamo ottenute, auguriamoci di ottenere presto le competitive in una città che ha tutte le carte in regola per essere all’avanguardia, anche nello sport, nell’atletica, nel podismo.