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Venerdì 21/7 si corre la Run 5.30 Virtual Taranto
18 Lug, 2017
Deve essere stato quasi un incubo per gli organizzatori della CorsAmare, scoprire alla mezzanotte di giovedì 11, termine delle adesioni, di aver 1305 iscritti, quasi il triplo rispetto all’edizione precedente, un aumento vertiginoso che nessuno si aspettava in maniera così esponenziale.
Incubo di sbagliare qualcosa, di non far funzionare a puntino la macchina organizzativa, di scontentare qualche atleta, ma anche tanta soddisfazione, tanto orgoglio per l’apprezzamento dimostrato dai podisti.
“Solo” due cross in regione concomitanti, la voglia del podista “medio” di correre su strada, la particolarità del tracciato di Polignano, la ricorrenza di “San Valentino”, il costituire la 1^ tappa del Circuito provinciale di gare “Terra di Bari”, ecco una serie di elementi che hanno portato a queste alte cifre.
Sicuro delle capacità organizzative dell’Atletica Polignano, le mie ansie, i miei timori riguardavano più le difficoltà legale al percorso, tra i vicoletti della città vecchia e ancor più il tratto di gradoni a Cala Paura, sul mare, vero simbolo di questa manifestazione.
Ma andiamo con ordine e cominciamo a lodare gli organizzatori per aver superato il primo possibile inconveniente, il parcheggio delle auto in una città come Polignano, dagli spazi ristretti e sempre piena di turisti. Con ottima scelta, gli organizzatori mettono a disposizione degli “ospiti” tre aree di parcheggio, divenuto magicamente gratuito per l’occasione, e il problema è risolto.
Palcoscenico della manifestazione è la centralissima Piazza Moro, dove avviene la rapida distribuzione di pettorali, chip e pacco gara (il ritiro era fra l’altro disponibile sin dal sabato pomeriggio…). Pacco gara con prodotti alimentari a km zero al costo di 5 euro, consegna poi a tutti i convenuti della maschera locale “Pescarello Scherzarello”, che non rinunciano al rito della foto e del selfie.
Potenziato anche il servizio bagni: alle due efficienti, pulite e tradizionali strutture fisse, sono state aggiunti tanti bagni chimici (una fila, utilissima, in zona partenza), per evitare le scene indecorose di … un anno fa.
Convenzione poi con il centralissimo bar locale, 50 centesimi per un caffè, si è pensato a tutto.
Frenetico il lavoro degli organizzatori: chi sistema il palco-podio per le premiazioni finali, chi predispone il gazebo per gli addetti Fidal che gestiranno il servizio di rilevazione elettronica e della stesura delle classifiche, chi sistema le transenne e i e banner dello sponsor tecnico, chi cura i due archi gonfiabili, uno alla partenza e l’altro all’arrivo, chi si preoccupa del percorso.
Si avvicina l’orario della partenza, gli atleti, già in tenuta di gara, cominciano a riscaldare i muscoli, in una giornata non fredda, con il sole che fa a sportellate con le nuvole per riprendersi la scena.
La voce calda di Paolo Liuzzi, lo speaker della manifestazione, comincia a invitare gli atleti a recarsi sul punto di partenza, prevista sul ponte di Lama Monachile. Caratteristico il punto, ma il plotone molto più ricco di quest’anno porta gli atleti ad avanzare di qualche metro, per guadagnare spazio sulla strada.
Neanche la perfezione del giudice De Lillo può farli indietreggiare e si decide così di dare il via. Partenza comunque regolare, se non fosse che diversi “portoghesi” (in gergo chi non paga il biglietto, l’iscrizione), si pongono in testa dando fastidio agli atleti e ai fotografi.
Gli atleti intanto vanno via lungo il centralissimo corso, svolta a sinistra prendendo la pista ciclabile che costeggia il mare, ecco i vicoletti della città vecchia, si respirano odori di cucina e tanfi di umido, l’Arco Marchesale, il panoramico ponte, un tratto cittadino, la strada e poi la discesa sulla spiaggia, il selciato, la sabbia, il costeggiare le scogliere con il mare a un passo, Cala Paura, la scalinata, la statua di Mimmo Modugno, il ritorno nella città, ancora la città vecchia, il mare a sinistra, il lunghissimo viale finale per tagliare il traguardo: tante emozioni in poche parole, tante difficoltà, panorami, scenari difficili da raccontare, più facili da vivere, il tracciato è davvero spettacolare, veloce, ma non facile.
Il problema di questa edizione si verifica soprattutto nel tratto più stretto tra roccia e mare, prima della scalinata: al giungere dei gruppi più numerosi, si rallenta decisamente, fino a camminare quasi…
Pur stretti, non si registrano particolari problemi nei vicoli, anche se al secondo passaggio sono pieni di turisti, con qualche leggero intoppo per fortuna superato.
Da segnalare che il percorso è blindatissimo al traffico, con ristoro a metà percorso; da eliminare la presenza dei cosiddetti “portoghesi”, davvero in numero copioso, e da bloccare la bici autorizzate un centinaio di metri prima del traguardo.
9400 metri circa la lunghezza del percorso, 32:39 il tempo sufficiente al vincitore per correrlo tutto. Il vincitore è Vito Perta (Paolotti Atl. Martina), atleta “esplosivo” in tutto, che ha la meglio, dopo un bel duello, su Filippo Spinosa (Montedoro Noci), secondo in 33:18, apparsomi davvero in gran forma. Terzo posto per Giuseppe Moliterni (Gravina festina Lente!), affezionato al podio, che chiude in 33:22, precedendo di due secondi l’aitante Santino Zaminga (Gymnasium San Pancrazio S.no), quarto. Apprezzabile ritorno per Gianpiero Bianco (Dof Amatori Turi), subito quinto in 33:28, davanti a Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle), un cognome una garanzia, sesto pure lui in 33:28. Settimo posto per il primo atleta di casa, Michele Loizzi (Atletica Polignano), al traguardo in 33:40, sei secondi prima di Antonio Di Giulio, al debutto con la nuova divisa della Pedone Riccardi Bisceglie, ottavo in 33:43. Qualche problema per Marco Calò (Montedoro Noci), che “retrocede” nel finale in nona posizione, in 33:54, davanti al potente Nicola Conte, decimo in 34:17.
Al femminile, la più esperta Rosa Luchena (Podistica Ferrandina), in 37:55, ha la meglio su Mariangela Ceglia (Bio Ambra New Age), sempre brava, seconda in 38:42, e sulla determinata Daniela Fontanarosa (Sport Center Bari), terza in 39:53. Ottimo quarto posto per Daniela Tropiano (Atletica Monopoli) in 40:07, segue la “bianconera” Irene Franculli (Atletica Palazzo), quinta in 40:57, che precede di cinque secondi la generosa Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), sesta in 41:02. L’elegante Valeria Cirielli (Amatori Atl. Acquaviva) è settima in 41:22, seguita da Maria Dibenedetto (Barletta Sportiva), oggi quasi al risparmio di energie, ottava in 41:33, dall’aitante Mariantonietta Amatulli (Montedoro Noci), nona in 41:51, e da Erica Delfine (Amatori Putignano), decima in 41:52, che tra le prime sta sempre, anche se non è ancora al massimo della forma.
1224 i finisher, con classifica chiusa, al femminile, da Maria Latartara (Polisport Ciclo Club Fasano) in 1:14:24, e, al maschile, da Gennaro Chimenti (Dynamyk Palo del Colle), SM90 che becca più applausi di tutti!
Alla riconsegna del chip e del pettorale, ogni atleta ritira un sacchetto contenente una bottiglietta d’acqua e due frutti.
L’estrazione dei biglietti della lotteria legata alla manifestazione e al Carnevale interrompe l’attesa dell’inizio della cerimonia di premiazione, stranamente più lunga del solito.
Breve discorso per il presidente provinciale della Fidal Bari, Francesco De Mattia, che commenta con soddisfazione la nascita del circuito provinciale su strada, fruendo dell’idea del valente Gianni Gratton.
Alla presenza del locale assessore allo sport, dottor Giuseppe Modugno, e del dottor Michele Grieco, presidente del Comitato “Pescarello Scherzarello” (la maschera locale), ben condotte da Paolo Liuzzi, ben gestite dal presidente dell’Atletica Polignano, avv. Eugenio Scagliusi, si cominciano le premiazioni. Si parte dai due vincitori, Vito Perta e Rosa Luchena.
Tanti i premi per loro, la canotta e la felpa offerti dallo sponsor tecnico del Trofeo “Città di Bari”, il trofeo della manifestazione, un monile e il cesto colmo di prodotti alimentari.
A seguire, a ritmo continuo, salgono sul podio tutti i meritevoli delle varie categorie che ottengono un cesto ricco di prodotti alimentari (i primi tre) e un tris di vini (il quarto e il quinto per le categorie dove le premiazioni sono estese ai primi cinque, vale a dire quelle maschili fino alle SM60).
Coppa ai primi tre della speciale graduatoria riservata ai donatori di sangue: vince Piero Netti (Bio Ambra new Age) su Stefano Todisco (S.G.Bosco Palagianello), secondo, e Francesco Papapietro (Athlos Matera), terzo.
Ultimo atto ufficiale la premiazione, con ricchi cesti, delle prime cinque società per numero cumulativo di arrivati: vince la Montedoro Noci, su, nell’ordine, Nadir on the road Putignano, Atletica Castellana, Amatori Putignano e Atletica Monopoli.
La foto di gruppo degli organizzatori conclude di fatto la manifestazione, unitamente ai saluti di Paolo Liuzzi.
La convenzione con i ristoranti locali permette a molti atleti di pranzare – a buon prezzo- in una zona ricercatissima e altamente turistica: tanti ne approfittano, allungando la splendida giornata.
Bilancio finale: l’organizzazione ha retto bene all’alta marea degli oltre 1300 iscritti. Non ho registrato particolari lamentele dei partecipanti, tutti soddisfatti della bellezza di questo percorso e di questa città. Giustamente, qualcuno ha precisato che non è gara da record del mondo o personali per via del particolare percorso, tanto vale goderselo!
Tuttavia, per le prossime edizioni, se si dovessero ripetere questi numeri, sarà – secondo il mio modesto avviso – utile spostare la partenza di qualche centinaio di metri evitando di stringere gli atleti sul ponte; attraversare solo una volta la città vecchia, evitando il possibile incontro-sconto tra primi e ultimi e tra podisti e turisti; cercare di portare il passaggio a Cala Paura quanto più possibile nel finale, quando il serpentone è sempre più allungato. Piccoli, ma utili accorgimenti, senza però snaturare il percorso, davvero incantevole.
Complimenti allora all’intera Atletica Polignano, per la realizzazione e l’impegno profuso in questa organizzazione; prossima tappa del trofeo “Terra di Bari”, il 12 giugno a Turi.